Cambi di ruolo, spostamenti, alchimie da ricreare, nuove idee tattiche in discontinuità con il recente passato: la mano di Raffaele Di Napoli (voto 6) inizia a vedersi, Cosenza era anomalia troppo vistosa per poter esprimere un giudizio. Terzini alti, De Vito centrale, Tavares centravanti puro: giusto esaltare la logica di certe soluzioni, ma il Messina sbanda più volte con una Paganese ancora troppo poco cinica per poter ambire a qualcosa di più della semplice salvezza. Tornano gli errori sui calci piazzati e il nervosismo fuori controllo, si può applaudire, invece, alla reazione ammirata in inferiorità numerica, con un 4-3-2 esaltato dal doppio centravanti. Le vicende extra-calcistiche, poi, se da una parte tolgono serenità al gruppo, forgiano inevitabilmente il carattere di una squadra in vista di traguardi più ambiziosi da conquistare dopo questa stagione di transizione.
Berardi 5,5: imperfetto sulla staffilata dalla lunga distanza di Carcione, il suo rendimento è ancora lontano dagli standard del girone di andata. Incolpevole sull’incornata ravvicinata di Deli che vale il secondo momentaneo vantaggio dei campani.
Barilaro 5,5: tra luci e ombre, è uno dei protagonisti della gara sin dai primissimi minuti. Schierato quasi da esterno puro, il terzino calabrese lotta sulla fascia con ardore, ma è spesso impreciso nei cross e nei ripiegamenti difensivi.
Burzigotti 5,5: costretto agli straordinari dal leggero tridente campano, l’ex Grosseto non è esente da colpe sui due gol subiti, tra errori di valutazione e di posizione. Solita determinazione nel resto dell’incontro con qualche pericolosa sortita offensiva.
De Vito 6: nuovamente nella posizione di centrale dopo lo sfortunato esperimento di Caserta, il mancino scuola Milan offre il solito contributo in termini di personalità ed esperienza. Prestazione senza sbavature, la sua partecipazione agli errori difensivi è solo marginale.
Zanini 5,5: torna nella posizione naturale di terzino (a sinistra) con esiti alterni prima del nuovo spostamento a centrocampo negli ultimi minuti di gioco. Nervoso sin dalle battute iniziali, rischia più volte il rosso per doppia ammonizione.
Giorgione 6,5: suona la carica nei momenti decisivi della partita, segnalandosi ancora una volta come uno dei migliori in campo. Sempre preciso negli inserimenti offensivi, completa con la grinta una visione di gioco di categoria superiore.
Baccolo 4: lento ed impacciato in fase d’impostazione, mostra diverse difficoltà nell’interdizione contro il fitto centrocampo campano. La sua espulsione rischia di compromettere definitivamente la gara del Messina.
Fornito 6: la sua prestazione risente della mancata collaborazione con Baccolo. Tenta la conclusione dalla distanza, ma la mira non è quella dei giorni migliori. (dal 40′ s.t. Genny Russo sv)
Gustavo 5,5: prova a creare scompiglio nell’area campana con risultati impalpabili. Il campo pesante e l’aggressività dei campani fanno il resto, condannando il brasiliano ad una prestazione sostanzialmente anonima. (dal 23′ s.t. Giuseppe Russo 6: un paio di aperture interessanti per un giocatore pronto a donare personalità ed esperienza alla mediana giallorossa)
Tavares 5,5: nel primo tempo è guerra aperta tra il portoghese e Marruocco, con l’ex portiere giallorosso in vena di miracoli. L’errore dal dischetto pesa inevitabilmente sul giudizio, il tandem con Scardina offre a Di Napoli una nuova interessante soluzione offensiva.
Barisic 6: il gol del primo momentaneo pareggio a condire una prestazione generosa in avanti. Ancora lontano dalla forma migliore, l’ex catanese ha mostrato la necessaria convinzione per incidere nella sua avventura in riva allo Stretto. (dal 13′ s.t. Scardina 6,5: un rigore procurato e il velenoso appoggio nel cuore dell’area che propizia l’autogol di Acampora. Ottimo in coppia con Tavares nell’assalto finale)
* foto di Peppe Saya