Messina, prove tecniche di futuro

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Pubblicato il 13 Maggio 2016 in Primo Piano

Il Messina accelera. La fase di riflessione sta per tramontare, le prossime saranno settimane di accordi scritti, strette di mano e divorzi ormai annunciati. Rivoluzione in vista, che riguarderà praticamente tutti i singoli comparti del club. Nomi? Secondo alcune indiscrezioni il primo potrebbe essere quello di Francesco Maglione, vicepresidente del Melfi, tra i consigliere più longevi della Lega Pro. I contatti ci sono stati, l’idea sarebbe quella di affidargli il ruolo di vicepresidente esecutivo, ma l’eventuale ingresso in società di Maglione dovrà essere avallato dal Cda.

SPONSOR E QUOTE – Aspetto non di poco conto, perché su questo punto entra in gioco un altro discorso. Forse il più importante, in chiave futura. Nel prossimo consiglio d’amministrazione potrebbe infatti ottenere un posto anche il rappresentante di una cordata non messinese – che non ha nessun legame con Maglione – con la quale Stracuzzi e soci hanno intavolato una trattativa ormai in stato avanzato. L’accordo, una volta raggiunto, prevederebbe l’ingresso di nuovi partner che porterebbero in dote una massiccia sponsorizzazione, che in termini economici dovrebbe tradursi in una cifra vicina al mezzo milione di euro. Più avanti, la stessa cordata potrebbe acquisire quote di proprietà e rilevare fino al 49%, probabilmente alla fine della prossima stagione.

VENTO DEL NORD – La retorica della “messinesità a tutti i costi” verrà quindi parzialmente sacrificata sull’altare della necessità, ma su questo aspetto ha evidentemente pesato la trattativa tramontata sul nascere con la cordata Barbera. Il Messina si apre verso l’esterno, e la cosa potrebbe riguardare da vicino anche la fucina del calcio giallorosso. Il settore giovanile, infatti, potrebbe essere gestito in partnership con una società estera che si occupa di scouting. Di certo c’è che non si tratta dell’agenzia londinese con la quale all’inizio della passata stagione si era intavolato un discorso poi sfociato in un nulla di fatto.

ADDII E CONFERME – La fase operativa è già iniziata, ma in un primo step il rituale prevede la definizione delle posizioni di alcuni componenti del management e dell’area tecnica. Con il d.g. Manfredi lo strappo è troppo profondo: ricucirlo, a meno di un clamoroso dietrofront, è pura utopia. Ormai ufficiale, invece, l’interruzione del rapporto con Christian Argurio. In mattinata il colloquio tra l’ormai ex d.s. e la proprietà è sfociato in una risoluzione consensuale del contratto. L’altro probabile addio riguarderà l’allenatore Raffaele Di Napoli. Al momento la componente tecnica è stata congelata per dare priorità alla rimodulazione della sfera gestionale. Ma è probabile che Di Napoli il prossimo anno non siederà sulla panchina del Messina. Vicinissimo, invece, l’accordo con Tavares. Nelle scorse settimane le parti si erano distanziate, per poi riavvicinarsi negli ultimi giorni: Diogo chiede un ritocco dell’ingaggio. Adesso, a quanto pare, la proprietà è disposta ad accordarglielo.

INTROITI – Come più volte ribadito dai vertici del club, inoltre,  il Messina proverà a produrre il massimo degli introiti possibili derivanti dai contributi federali elargiti dalla Lega sulla base degli under schierati dalle società. Non è l’unica pista per provare a fare cassa. La proprietà, infatti, tenterà anche di chiudere una serie di accordi con alcune società di Serie A – Atalanta e Crotone in primis – per ottenere giovani in prestito e quindi anche i relativi premi di valorizzazione.

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