Alla distanza. Poker servito, con in mezzo il tris di uno scatenatissimo Ciro Foggia. Il Messina spazza via il Rende, assorbe brillantemente qualche sbandamento e mostra una forza mentale unica.
MVP – Impossibile non regalare copertina e parole al mattatore di giornata. Ciro Foggia si prende la scena, dando vita all’ennesima prova trascinante della sua stagione. Gol numero 19, col diciottesimo che vale 100 in carriera. Troppo poco, e allora il bomber napoletano si regala un 101 meraviglioso, con una sforbiciata tanto bella quanto potente e dirompente. Con quattro partite ancora da giocare e una promozione che dista massimo 3 vittorie, però, è già tempo di assegnare il titolo di miglior giocatore della stagione dei giallorossi al numero 9. Ciro Foggia è il trascinatore, perché quando il Messina ha avuto bisogno di una sua rete, lui ha risposto. Paternò, a esempio, l’ultima dimostrazione che nei momenti difficili è facile affidarsi al cannoniere. Parentesi sul singolo che si lega alla prestazione generale. Quella contro un Rende che, però, merita un plauso per l’ottimo atteggiamento mostrato. La squadra di Napoli pecca di esperienza o di capacità difensive complessive, ma un buon palleggio e coraggio portano i calabresi vicini a complicare il pomeriggio della squadra di Raffaele Novelli (voto 6,5). Una traversa e un palo salvano Caruso, non tanto in vista del risultato finale, ma nel computo di un primo tempo in cui il Messina chiude con un doppio vantaggio che risulta, quindi, largo. Non che la vittoria sia mai stata messa in discussione, ma resta il merito di un Rende volenteroso. Poi, c’è la prestazione di alcuni singoli che si prendono scena e meriti: già detto di Foggia, allora spazio alla prosa di Cristiani e la poesia di Bollino, con la menzione per un Lomasto praticamente perfetto.
TROPPO FORTI – Dopo un 4-1 puntare su alcuni singoli potrebbe sembrare strano, ma il rendimento generale è esaltato da quello dei calciatori citati. La regia di Aliperta è, ancora una volta, imbolsita, come è complicato il ritorno dal primo minuto di Vacca: il numero 11 parte fortissimo, poi crolla per colpa di una stanchezza quasi scontata. Sprazzi di Vacca, ma anche di Giofrè e della sorpresa di giornata Crisci. Sulla corsia mancina si corre e serve, dall’altra parte c’è Bollino che incanta. L’azione del primo gol è emblematica: esterno mancino di Giofrè, ancora più bello l’aggancio morbido di Bollino. Il 10 poi spreca, o meglio Quintiero para, ma Foggia è pronto. Non è un Messina privo di errori, perché quelli di misura in fase di possesso si moltiplicano. È un Messina, però, che sa far fruttare ogni affondo e il raddoppio dal dischetto sembra mandare in archivio la contesa. Anzi no, perché i giallorossi si prendono una pausa troppo lunga, con la gioventù dei calabresi che ruba la scena. Arriva il palo – già citato – di Palma, a inizio ripresa la rete di Consiglio che chiude una discesa di Cipolla. Troppo passivo il Messina, un po’ molle e un po’ troppo in modalità gestione. Lo scuote, nuovamente, Bollino che torna imprendibile sulla trequarti avversaria. La ciliegina la mette Foggia: il cross di Mazzone è ottimo, la decisione con cui il bomber si coordina e calcia con forza in acrobazia valgono un lunghissimo applauso. Il Rende deve sventolare bandiera bianca, così Bollino trova il tempo incantare il suo marcatore e firmare il poker.
TESTA DURA – Dagli altri campi arrivano notizie opposte: finisce il sogno della Gelbison, che crolla in casa con il Castrovillari e porta a 7 punti il suo distacco. Vince il Football Club sul campo del Licata: il -4 tiene in corsa la squadra di Costantino, ma il Messina di Novelli può cominciare il suo countdown. Domenica, infatti, proprio seconda e terza si sfideranno al San Filippo, con il Messina che farà visita al Troina. Come già scritto in passato, però, non è mai il tempo giusto per far tabelle, ma resta evidente che al Messina manchino 9 punti per l’aritmetica. 3 vittorie, al netto di cosa faranno le altre, sono l’obiettivo che i giallorossi possono fissare senza dover controllare i risultati delle rivali al 90′. Il destino nelle proprie mani, allora, per Foggia e compagni. Una squadra che ha già dimostrato: mettendo in campo le qualità tecniche, quelle tattiche di un allenatore maniacale e, soprattutto, una travolgente resistenza mentale. Campionato lungo – nella speranza che non lo diventi ancora di più a causa di ripetuti focolai -, di quelli che meritano un livello di attenzione infinita e continuata. Cedere, anche per brevi tratti, sarebbe stato naturale. Al Messina non è capitato.
Caruso 6: meno puntuale del solito, ma fortunato. Traversa e palo gli danno una mano, sulla rete ospite non può nulla.
Mazzone 6: in fase difensiva soffre troppo, quando attacca è decisamente più a suo agio. Firma l’assist per il tris di Foggia.
Lomasto 6,5: pochi fronzoli e tantissima sostanza, non perde un duello.
Boskovic 6: ordinato e preciso. Non fa rimpiangere l’assenza di Sabatino.
Giofrè 6: parte bene, poi cala alla distanza. Il suo ritorno, però, regala una nuova sostanza. Dal suo sinistro parte l’azione del vantaggio, ma non legge bene l’evoluzione dell’azione in occasione della rete del Rende.
Cristiani 6,5: la sua energia è vitale per questa squadra, sempre un fattore positivo e in ogni fase.
Aliperta 5,5: non è brillante e si vede troppo. Quando si limita al compitino regge, ma è troppo poco. (dal 40′ s.t. Cunzi sv)
Vacca 6: ottimo impatto, poi un leggero calo anche a causa dei pochi minuti giocati ultimamente. (dal 43′ s.t. Cascione sv)
Bollino 7,5: che delizia l’aggancio sul cross di Crisci che porta al primo gol. Il tiro è meno incisivo, ma ci pensa Foggia. Partita ricchissima di piccole grandissime giocate, la più appariscente è l’azione che vale il poker finale. (dal 39′ s.t. Oggiano 5,5: ha la palla giusta per la quinta rete, avrebbe pure Cretella vicino, ma spreca tutto)
Foggia 9: prima un palo, poi zampata da rapace. Freddo dal dischetto, spettacoloso quando vola in acrobazia. Tripletta, gol n.19 in stagione e 101 in carriera. MVP stagionale, per distacco. (dal 36′ s.t. Manfrellotti sv)
Crisci 6: in campo a sorpresa, soprattutto per il ruolo. Gioca un buon primo tempo, cercando anche la via del gol, poi cala fisicamente. (dal 14′ s.t. Cretella 5,5: non entra con la solita concentrazione, troppi errori)
RENDE Quintiero 6; Novello 5,5, Piscopo 5, Brugnano 5; Lo Cascio 5,5 (dal 3′ s.t. Cipolla 6), Garritano 6 (dal 36′ s.t. Boito sv), Palermo 6,5, Ferchichi 5,5, Alassani 6 (dal 24′ s.t. Consiglio 6,5); Gozzerini 5,5 (dal 10′ s.t. Abbey 6), Palma 6 (dal 27′ s.t. Mosciaro 6). All. Cavaliere (Napoli squalificato) 6.
*fonte foto: Acr Messina – ph. Furrer