È scattata l’ora X. Franco Proto torna sul palco di una situazione paradossale, intenzionato a prendersi la scena dopo una concatenazione di fatti sfociati in uno scenario drammatico ma prevedibile.
L’ULTIMA AVANCE – A nulla servirà – a meno di clamorose novità – l’ultimo timido abboccamento tentato dai due gruppi capeggiati da Massone e Gerace, che hanno spedito oggi una mail destinata a Stracuzzi e al socio Oliveri per tentare di ricucire lo strappo generato da una precedente missiva, nella quale l’avvocato campano sosteneva di essere giunto alla conclusione di dovere suo malgrado accantonare l’operazione. Oggi il legale ha fatto di sapere di essere ancora pronto, in accordo con i soci americani e con la cordata calabrese, a scalare il club giallorosso, ponendo come condizione necessaria l’azzeramento dell’attuale struttura del consiglio di amministrazione. Nell’ipotesi illustrata nella mail, il nuovo asseto dal Cda avrebbe previsto la guida dell’avvocato e la partecipazione dei soci calabresi e di un rappresentante dei tifosi.
CONVERGENZA TOTALE – L’ennesima avance, però, dovrebbe stavolta sfociare in un rifiuto incondizionato, perché da informazioni in nostro possesso Stracuzzi avrebbe maturato definitivamente la convinzione di spalancare le porte del club a Franco Proto. Lo storico presidente dell’Atletico Catania in tarda mattinata ha incontrato a Giardini Naxos Lucarelli e una delegazione di calciatori (Musacci, Berardi, De Vito e Madonia). Il gruppo è ormai indirizzato a farsi garante affinché la trattativa, stavolta, si concluda definitivamente. Proto ha assicurato che si farà carico di tutti gli esborsi necessari da qui a fine stagione, compresi gli stipendi, che chiaramente per ragioni tecniche non potranno essere versati entro il termine ultimo, cioè domani. I bonifici ai calciatori e i pagamenti di contributi previdenziali e oneri fiscali vanno infatti addebitati sul conto intestato alla società. Considerando che per il trasferimento di liquidità da un istituto bancario ad un altro occorre una almeno una giornata lavorativa, le retribuzioni non potrebbero giocoforza essere pagate prima di venerdì. Dunque oltre il termine perentorio fissato dalla Lega. Proto però assicura: “E’ un credito privilegiato dei tesserati e in quanto tale non può essere negoziato. È chiaro – assicura Proto – che me ne farei carico nell’immediato, l’ho già garantito ai calciatori incontrati oggi. Lucarelli? È un grande leader, non solo nell’autorevolezza connessa alla sua storia, ma anche negli argomenti esposti, nella capacità di analizzare i fatti. Potrà essere un supporto fondamentale, non solo per la riconoscibilità del nome o per le qualità tecniche, ma anche perché sa come individuare le soluzioni ad un problema. Farà strada”.
SCENARI – Proto, in considerazione del fatto che ancora non è stata organizzata la trasferta di Pagani, si è detto disposto a sobbarcarsi da subito le spese necessarie in attesa della formalizzazione del preliminare di vendita. Adesso la palla passa ai soci, che a quanto pare sarebbero trasversalmente disposti a sposare questa soluzione. In realtà, però, bisognerà attendere le 13 di domani, momento in cui scadrà il preliminare firmato con il gruppo calabro-laziale. Se l’affare con Proto dovesse giungere a conclusione, rimarrebbe quasi invariata la struttura della proposta avanzata lo scorso 2 gennaio e sottoscritta da Stracuzzi. L’imprenditore di Troina si addosserebbe il carico economico complessivo per la gestione totale del club fino al 30 giugno, data entro la quale Proto avrà la possibilità di esercitare il diritto di opzione per rilevare il 100% delle quote. I quattro soci, fino ad allora, rimarrebbero formalmente tali, ma verrebbero totalmente esautorati di ogni potere decisionale. A differenza del precedente accordo, se l’affare dovesse andare in porto, Proto diverrebbe non solo amministratore unico ma anche neo presidente del Messina. Intanto l’ex d.g. Lello Manfredi, insieme al suo staff, starebbe già pianificando un’operazione di marketing in vista del derby con il Catania del 26 febbraio e un progetto di riorganizzazione aziendale. Prima, però, bisogna scongiurare eventuali colpi di scena.