Cattivissimo Messina. Giallorossi feroci, asfissianti nel pressing e senza nessuna intenzione di concedere il minimo spazio agli avversari. Lo spettacolo purissimo è messo da parte: concretezza serviva, concretezza è stata.
PAZIENZA – La fretta? Rimane a casa, cancelli del San Filippo rimasti chiusi per lei. Spazio a una squadra matura e, soprattutto, convinta di poter abbattere il muro del Rotonda al momento giusto. I lucani ci mettono del loro, con una fase di possesso al limite dell’imbarazzante e una miriade di palloni regalati. Calaiò guida un trio difensivo che ballerà per tutta la sfida, travolto dal pressing intelligente che Raffaele Novelli (voto 6,5) cuce addosso al collega Boncore. Il tempo è dalla parte del Messina, il vantaggio arriva dopo il 20′ e – fuor di retorica – chiude la partita. Caruso passa un pomeriggio di pura noia, favorito da una giornata al limite della perfezione del duo Lomasto-Sabatino. Quest’ultimo, poi, si prende la responsabilità di far iniziare il gioco supplendo un Aliperta ancora opaco. Crescerà alla distanza l’ex Turris, prima c’è una squadra che si appoggia su un Cretella vivace tra le linee e un Addessi con voglia di sparigliare. Il suo mancino di prima intenzione vale il vantaggio, strappa applausi e mostra il bagaglio tecnico del numero 5. La tecnica regna sovrana, mista all’idea di gioco riesce a dare vita a un Messina senza errori. Non c’è lo spettacolo, perché c’è la concretezza e l’intelligenza tattica: Aliperta soffre? Ecco Sabatino, ma anche Vacca che cuce i reparti e il tridente offensivo che si sfianca nel pressing. Intensità: la parola d’ordine del post Cittanovese, tornata prepotente contro il Rotonda e caratteristica che questo Messina non può perdere mai.
IL PESO DI FOGGIA, L’ARRIVO DI VACCA – Il centravanti resterà sempre l’uomo in grado di cambiare una squadra, nel bene e nel male. Ciro Foggia si vede poco, lavora sporco quando c’è da pressare e combatte quando bisogna aiutare la squadra ad alzare il baricentro. Come i centravanti veri, poi, è spietato: la sua gara è strozzata da una buona quantità di offside, quando sceglie il tempo di attacco della profondità giusto, però, ecco il gol. Numero 12, tutti pesanti. Il suo è un sigillo, ormai, scontato. Trova anche un rigore che, poi, lascia ad Arcidiacono. Il capitano lo sbaglierà, un peccato veniale in una gara di alto livello. Prima del penalty era arrivata – tanto attesa – la rete del 3-0 con la firma di “Godot” Vacca. Il numero 11 arriva, a differenza del personaggio di Beckett, non solo per la rete – curiosamente in gol anche all’andata -, ma per la prestazione da centrocampista totale. Raddoppiato quanto visto a Biancavilla. Ripagata la fiducia di Novelli, per l’ennesima dimostrazione di lucidità nelle scelte del tecnico campano. Della zuccata di Vacca, poi, non si può raccontare trascurando l’assist di prima intenzione con l’esterno sinistro di Aliperta. Gli amici si vedono nel momento del bisogno e dell’esultanza, perché la gioia reciproca che si scambiano è pura dimostrazione di affetto.
LA CLASSIFICA – Primo posto, e non è una novità. Alle spalle succede di tutto: la Gelbison è realtà, molto più solida di quello che si pensi e i campani non sembrano aver intenzione di sprecare questa inerzia positiva. Poi il Football Club che impatta a Troina e ricade nei vizi antichi. Continuo in negativo l’Acireale, ancora sconfitto in trasferta e stavolta sul campo del Sant’Agata. Avversari citati in ordine di classifica. Letti alla rovescia, però, la citazione è in ordine di calendario: domenica trasferta ad Acireale, poi sosta il 14 marzo prima della stracittadina del 21. A chiudere il terzetto terribile, proprio, la Gelbison. Mister Novelli il calendario non lo guarda, la classifica nemmeno. Bugie bianche, anche se il suo intento primario è lodevole: l’attenzione deve restare sempre sull’obiettivo successivo, mai sprecare energie pensando a quello che sarà. Un mese che, però, dirà tantissimo sul Messina e le sue rivali. Inutile giocare alla psicologia da marciapiede per anticipare le reazioni in caso di risultati positivi o negativi. Inutile, anche, travestirsi da veggenti: questo campionato è difficile, duro, con 18 squadre che non regalano nulla a nessuno. Vincerlo, forse, non sarà un’impresa. Chi ci riuscirà, però, avrà fatto un capolavoro.
Caruso sv: pomeriggio di noia.
Cascione 6: sempre attento in difesa, spinge con più parsimonia. Esce per ub problema fisico. (dal 18′ s.t. Mazzone 6: ordinato e preciso)
Lomasto 6,5: marcatore di gran livello, vince tutti i duelli aerei.
Sabatino 7: dalle sue parti non si passa. In fase di impostazione, poi, è il vero valore aggiunto.
Giofrè 6: non deve strafare, gioca una gara senza sbavature.
Cretella 6,5: ancora una prova di grandissima personalità e tecnica al servizio della squadra. Diamante grezzo. (dal 11′ s.t. Crisci 6: energie fresche in una fase di gara in cui restare concentrati)
Aliperta 6,5: esce alla distanza, ben supplito da Sabatino nel primo tempo. Sfiora una grandissima rete, bravo Polizzi nell’occasione, poi pennella l’assist per l’amico Vacca.
Vacca 7: finalmente! Ottima prova del centrocampista campano che firma, anche, la sua seconda rete stagionale. Gioca una partita cattiva agonisticamente, decisa tecnicamente e di grande intensità. (dal 27′ s.t. Lavrendi sv)
Addessi 7: gran gol di tecnica pura per sbloccare il match. Prestazione di alto profilo, il migliore nel variare le giocate per sorprendere l’avversario. (dal 35′ s.t. Bollino sv)
Foggia 7: solito lavoro sporco, poi la rete del raddoppio e un rigore procurato. (dal 27′ s.t. Manfrellotti sv)
Arcidiacono 6: buona grinta e sacrificio, in avanti si vede meno. Quando ha la grande chance la spreca facendosi respingere un calcio di rigore.
ROTONDA Polizzi 6,5; Toure 5,5, Calaiò 4,5, De Santis 4,5 (dal 21′ s.t. Tarantino 5,5); Saverino 5, Fricano 4,5 (dal 1′ s.t. Adeyemo 5,5), Tuninetti 5, Boscaglia 5, Valenti 5; Goretta 5, Ferreira 5,5 (dal 29′ s.t. Diop sv). All. Boncore 5.
*fonte foto: Acr Messina – ph. Furrer