Messina-Taranto, conta solo vincere

Pubblicato il 7 Settembre 2024 in Primo Piano

Tempo di fare punti. Dopo il pari con il Potenza e la sconfitta di Cerignola, per il Messina è arrivato il momento di vincere. Campionato che sembra prendere la fisionomia di una lunga rincorsa salvezza, per questo diventa necessario iniziare a vincere contro avversari (sulla carta) diretti.

COME STAI – Settimana di lavoro intenso per i giallorossi, con Giacomo Modica che ha recuperato gli acciaccati e valutato (bocciandoli) due svincolati. Beltrame e Van Hoeven non faranno parte della rosa, giusto così dato che non avevano condizione e capacità per fare meglio di chi c’è. Che il mercato del Messina non sia stato brillante è evidente, che tanto si sarebbe dovuto fare meglio altrettanto. Però, c’è il lavoro per provare a fare la differenza e far rendere un gruppo in fase di maturazione come una squadra calata nella categoria. Taranto in condizioni ambientali simili, con il presidente Giove che ha salutato tutti prima dell’esordio e incaricato Fabrizio Lucchesi di fare un mezzo miracolo sportivo. Dirigente esperto – di quelli che fanno questo mestiere e non tappano buchi -, che ha archiviato il capriccioso Capuano e messo pezze in ogni reparto. Alla fine, il Taranto, non è la squadra disastrata che in tanti prospettavano ma non è neanche una rosa che potrà ambire a qualcosa di molto distante rispetto alla lotta salvezza. Ecco, quello di sabato sera è uno scontro diretto a tutti gli effetti. Il Messina si deve scrollare di dosso il realismo che racconta come al Potenza siano bastate due palle inattive e al Cerignola due accelerazioni senza strafare. Modica sta provando a dare un’identità e qualcosa si intravede. Da qui ad avere una squadra già all’altezza del compito ce ne passa. Il campo sarà il test migliore, così andiamo verso la consapevolezza di dover giudicare passo dopo passo.

BALLOTTAGGI – Tutti in gruppo, anche Cominetti e Re che aumentano le chance in attacco e che potrebbero riportare Frisenna nel suo ruolo. I dubbi di Modica, però, sono parecchi e iniziano, addirittura, dalla porta. Curtosi ha fatto male a Crotone e peggio con il Potenza, ma Krapikas non è la certezza assoluta che servirebbe. L’ex Sant’Agata pesa nelle rotazioni per il minutaggio, ma il lituano parte ancora in vantaggio. Ballottaggi anche in difesa, dove Lia e Manetta dovrebbero essere più sicuri di altri del posto rispetto ad altri. Marino e Rizzo per un posto nei due centrali, mentre Salvo insidia un Ortisi opaco. In mezzo al campo Petrucci potrebbe dare esperienza in regia, con Anzelmo che ha fatto bene ma potrebbe guardare da fuori. Frisenna e Garofalo sono le opzioni migliori per il ruolo di interni. Questione attacco: il capitolo meriterebbe un ampio spazio a parte. Cominetti e Re recuperati, ma ancora lontani. Petrungaro è stato inesistente al Monterisi, così prende forma l’ipotesi sperimentale. Quale? Anatriello leggermente più a destra con Luciani centrale e Pedicillo a sinistra. Un 4-3-3 elastico, con Frisenna che può aprirsi a destra e dare ampiezza per una sorta di 4-4-2 buono per coprire il campo diversamente nelle due fasi. Nel Taranto qualche dubbio in attacco, dove Gautieri deve decidere se spendere uno slot under per rispettare l’equilibrio minutaggio, oppure puntare sul tridente pesante con Fabbro e Giovinco a supporto di Zigoni.

MESSINA (4-3-3) Krapikas; Lia, Manetta, Marino, Salvo; Frisenna, Petrucci, Garofalo; Anatriello, Luciani, Pedicillo. All. Modica

TARANTO (4-3-3) Del Favero; Mastromonaco, De Santis, Papazov, Contessa; Fiorani, Matera, Schirru; Guarracino, Zigoni, Fabbro. All. Gautieri

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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