Messina-Turris, quei bravi ragazzi

Pubblicato il 10 Febbraio 2019 in Primo Piano

Dallo sprofondo all’esaltazione nel giro di novanta minuti. Il Messina che crolla e poi schianta la Turris mostra un gruppo di ragazzi capace di andare oltre, in grado di superare un clima grottesco fatto di contestazione e sfilate societario-politiche.

L’APPROCCIO – Le scelte iniziali di Oberdan Biagioni (voto 6) sorprendono solo nell’esclusione di Zappalà in difesa, in avanti solo una presunzione ingiustificata sacrifica Cocimano nel ruolo di centravanti tattico. Dopo uno spunto di Arcidiacono i giallorossi lasciano campo alla Turris: squadra schiacciata, mediana che fatica a prendere per mano il gioco, con Traditi che lascia la regia ad Amadio ma senza troppe differenze. Lo 0-2 è il risultato minimo per un primo tempo in cui il calo è soprattutto mentale. Squadra sfilacciata che fatica a trovare le distanze: Cocimano diventa interessante solo quando si abbassa, manca però il lavoro dei due intermedi di centrocampo che non vanno mai ad attaccare lo spazio. Il Messina vive solo sugli spunti di Arcidiacono, troppo poco. Dietro Ferrante e Ba reggono fino a quando il classe ’99 eccede in confidenza regalando il pallone agli avversari. Lourencon fa il resto, ennesimo intervento discutibile del brasiliano, Meo per molto meno è stato messo in croce dall’impaziente e immatura messinesità.

L’ORGOGLIO – Messi immediatamente nel cassetto delle cose inutili gli interventi nello spogliatoio che non siano del tecnico Biagioni, la ripresa è accesa dalla modifica tattica: fuori Janse (sul quale stendere un velo pietoso) e dentro Marzullo. Il tedesco si piazza tra i due centrali schiacciando la linea campana, Cocimano si va a prendere la trequarti con una libertà concessa dalla presunzione della squadra di Fabiano. Forcing di cattiveria e disperazione, Catalano sale in cattedra e mostra tutto quello presente nel suo bagaglio da numero 10. Un destro delicato e preciso che vale un gol e tre assist, quando si accende la sua luce il Messina cambia faccia. La Turris crolla ed i giallorossi piazzano una cinquina nel nome dell’orgoglio di gruppo che non ha mai mollato, nonostante una società in contraddizione ripetuta e una guida tecnica che non ha mai regalato nulla di speciale.

CLASSIFICA – Archiviati i sogni playoff, con l’amaro di un campionato che continua ad andare a rilento, il Messina deve insistere nella lotta per tirarsi fuori da una zona calda che non gli appartiene. La squadra costruita in estate ha fallito, nonostante alcuni singoli di livello, le correzioni arrivate dal mercato rappresentano il vero peccato visto uno spessore ritrovato: un gruppo cattivo, con buona tecnica che, al netto di alcuni limiti, avrebbe potuto fare tutto un altro campionato in una situazione di normalità. La realtà ci racconta di una squadra con i mezzi per trovare quella striscia di risultati utili per abbandonare i discorsi salvezza o playout, con il retrogusto di quello che sarebbe potuto essere senza la mala gestione, i capricci e le carenze tecnico-tattiche.

Lourencon 5,5: va giù lentissimo sulla conclusione di Vacca, troppi rischi su alcune uscite alte.

Biondi 6,5: soffre in fase difensiva, quando deve spingere è una spina nel fianco degli avversari.

Ba 6: gioca una buonissima partita fatta di anticipi, fisicità e personalità. Troppo grave, però, l’eccesso di confidenza in fase di possesso che apre al primo vantaggio campano.

Ferrante 6,5: classica gara fisica e di intensità, prova anche a far ripartire l’azione con qualche buon lancio. Cattivissimo quando trova l’impatto col pallone che vale il vantaggio.

Barbera 6: ordinato in fase difensiva, quando arriva qualche sbavatura è bravo a rimediare.

Janse 5: fisicamente indietro, soffre tantissimo e firma l’ingenuità che regala il calcio di rigore alla Turris. (dal 1′ s.t. Marzullo 6,5: impatto migliore rispetto alle uscite precedenti. Lotta fisica che lo ammacca un po’, trova una rete del suo repertorio da attaccante di profondità. Dal 42′ s.t. Selvaggio sv)

Traditi 6,5: in regia non brilla ma è bravo nel gestire la mediana senza strafare, cresce in fase di recupero palla. Ottima la tempistica con cui trova il pallone che vale il pari.

Amadio 6: ha buona tecnica ma ne abusa finendo per sbagliare troppo, deve fare e dare di più. (dal 20′ s.t. Tedesco 6: aumenta il peso offensivo, risulta meno molle rispetto alle prime uscite)

Arcidiacono 6,5: tantissimo sacrificio, corre per due e sfiora il gol in un paio di circostanze. Dopo il vantaggio è bravissimo nella gestione del pallone. La rete è il giusto premio.

Cocimano 6,5: non è un centravanti, brilla quando si abbassa e trova campo da attaccare. Quando si sposta sulla trequarti gioca al servizio dei compagni trovando tracce interessanti. (dal 47′ s.t. Carini sv)

Catalano 8: quando si accende il Messina cambia passo. Delizioso il destro che su punizione che accorcia le distanze. Da fermo è una sentenza con Traditi e Ferrante che ringraziano, bellissima l’apertura che manda Marzullo verso la rete. (dal 31′ s.t. Zappalà 6: serve la sua personalità e cattiveria agonistica in un finale rovente)

TURRIS Casolare 6; Esempio 5,5 (dal 39′ s.t. Franco sv), Riccio 4,5, Di Nunzio 4,5, Formisano 4 (dal 26′ s.t. Auriemma 5); Aliperta 6, Fabiano 5 (dal 28′ s.t. Di Dato 5), Vacca 6; Cunzi 5 (dal 20′ s.t. Addessi 5), Guarracino 5 (dal 33′ s.t. Palmieri sv), Celiento 4. All. Lorenzo (Fabiano squalificato) 5

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