Testacoda, da evitare. Perché il Messina che scende sul campo del Rende troverà di fronte il classico avversario trappola, ma le buone notizie per Novelli arrivano proprio dalla vivacità dei calabresi.
CONCENTRATI – La vittoria del Rende nel recupero – di mercoledì scorso – contro il Santa Maria Cilento rappresenta la nota più lieta della settimana. Il successo degli uomini di Napoli, infatti, alza il livello di attenzione dei giallorossi e spazza via la rilassante sensazione – dell’ambiente e non di Novelli e squadra – che in Calabria sarebbe stata un’allegra gita. Serenità in casa giallorossa, la vittoria contro il San Luca ha rinsaldato le certezze e accresciuto la convinzione. Cancellati anche gli strascichi, quelli di Cozza e del suo post partita, ci pensa Novelli a spiegare: “Conosco Ciccio da anni, ci siamo sentiti lunedì e chiariti. Gli avevano riferito una cosa errata, io ero in tribuna e sono uscito dalla zona della tribuna stampa. E, soprattutto, non fa parte della mia educazione, e di quella che ho tramandato alle mie figlie, attaccare o insultare qualcuno. Ci siamo chiariti, lui si è scusato e la storia finisce qui”. Punto messo, avanti verso Rende con Lavrendi e Addessi che restano a Messina, con Vacca che scalpita ma potrebbe non trovare una maglia da titolare visto il rientro di Bollino e i posti over che scarseggiano. Sulla formazione ci torneremo, prima spazio al momento: squadra in crescita esponenziale, che ha avuto la possibilità di non fermarsi mai trovando la continuità necessaria per trovare sicurezze e automatismi. Il paventato stop al campionato a fine girone di andata – per permettere lo svolgimento dei recuperi – sarebbe un fastidio pesante per Novelli che, proprio sull’impegno costante, ha visto diventare il suo gruppo una squadra solida.
IL VALORE AGGIUNTO – Sorrisi, gruppo unito e autostima. Gli ingredienti di questo Messina hanno tutti il sapore della novità, col merito maggiore dovuto a una gestione diversa rispetto al passato. Manico nuovo quello di D’Eboli, col direttore tecnico che ha saputo costruire un gruppo intrecciato, soprattutto, fuori dal campo. I risultati si vedono sul terreno di gioco, una forza di squadra che riflette la compattezza e il mirino puntato verso un obiettivo comune. La riprova sta nella tranquillità con cui si sono attraversate le prime settimane della stagione, quelle con qualche pareggio di troppi ma assorbite come fisiologiche. Adesso, invece, il Messina è un gruppo roccioso che difficilmente viene scalfito da difficoltà o resistenze, e anche in campo si vede una squadra capace di comprendere l’avversario e trovare la chiave giusta per batterlo. Con la chiarissima evidenza che non ci siano calciatori indispensabili, ma che chiunque possa essere decisivo e, comunque, importantissimo. Grande merito della società, ma il valore aggiunto pare essere – sempre di più – Raffaele Novelli e la sua doppia identità: calmissimo davanti alle telecamere, martello incessante durante gli allenamenti.
IL RENDE – Dalla stelle – della Serie C – alle stalle di un ultimo posto in Serie D e un continuo andirivieni di calciatori. Il Rende di Tommaso Napoli ha vissuto più vite, con un ricambio di giocatori che hanno modificato il volto già volte. Punti pochini, solo 5 e più che raddoppiati solo mercoledì scorso contro il Santa Maria. Prima, infatti, due pareggi e una sfilza di sconfitte, col record negativo di 7 consecutive. Poche anche le reti, solo 8 contro le 27 subite, per una squadra che mostra tutti i difetti del fanalino di coda. Una rivoluzione estiva che ha cancellato tutte le ambizioni, con l’ultimo stravolgimento nel mercato di gennaio a cui sono legate le speranze di salvezza. Squadra da scoprire, allora, perché la forma che Napoli vorrà dare prenderà vita in queste settimane di lavoro con quello che sembrerebbe essere il gruppo definitivo.
IN CAMPO – Come detto, quindi, non ci sono Addessi – che lavora per recuperare dalla forte distorsione alla caviglia – e Lavrendi che soffre di un problemino muscolare. Ci sono, invece, Giofrè e Izzo per dare a Novelli la possibilità di scelta sulla corsia mancina. I due hanno recuperato da alcuni acciacchi, con Giofrè sempre favorito. L’unico dubbio, allora, riguarda una casella over con gli incastri del caso: Vacca e Bollino per una maglia, anche se in due ruoli diversi. Se gioca il primo, quindi, spazio a Cretella nel tridente con Foggia e Arcidiacono; con il numero 10 in campo, invece, Crisci si candida per una maglia a centrocampo con Cristiani e Aliperta. Cambierà poco, perché questo Messina è livellato verso l’alto e difficilmente un’assenza viene fatta rimpiangere da chi scende in campo. A Rende i giallorossi hanno tutti i favori del pronostico, con la conseguente pressione di non poter sbagliare. A questa squadra, però, sembra non far paura nulla.
RENDE (3-5-2) Quintiero; Novello, Cassaro, Piscopo; Lo Cascio, Cipolla, Palermo, Ferchichi, Mazzotta; Mosciaro, Gozzerini. All. Napoli
MESSINA (4-3-3) Lai; Cascione, Lomasto, Sabatino, Giofrè; Cristiani, Aliperta, Crisci; Bollino, Foggia, Arcidiacono. All. Novelli.