Una formalità. Ben poco da dire sulla vittoria – nettissima – del Football Club Messina sul campo di un piccolissimo Roccella. Successo che spazza via gli asterischi e regala una classifica, finalmente, reale.
DIREZIONE LODI – Quello che accade al Ninetto Muscolo non avrebbe bisogno di chissà quale analisi. Un allenamento quello della squadra di Massimo Costantino (voto 6,5), nonostante qualche polemica – totalmente gratuita – che accompagna la discussione. Il rigore che sblocca il match è nettissimo, come il dominio che i giallorossi impongono quasi senza sudare. Vero, anzi verissimo, che la rete annullata a Coluccio non trova spiegazione in un eventuale fallo su Marone; ancora più vero pensare che il Football Club non avrebbe faticato nel tornare in vantaggio e allungare. Non una questione di “se” o “ma”, solo la profonda capacità di capire quello che si sta osservando. Contro questo Roccella, infatti, difficilmente una qualsiasi delle prime 4/5 della classifica potrebbe soffrire tanto da non vincere. Per una buona ora si assiste a un tiro a bersaglio, col portiere Commisso che brilla e mostra la sua acerba ma promettente bravura. Il primo tempo, comunque, qualcosa di tattico la regala: Costantino piazza Bevis a destra, Piccioni si muove in verticale in zona centrale, con Arena che viene lasciato libero di svariare. La corsia sinistra, allora, diventa terreno di caccia di Ricossa. Gli spazi vengono riempiti da tutta la mediana, ma con compiti diversi: Lodi tiene alta la squadra, Agnelli lavora a rimorchio e Palma legge le zone di campo da coprire. Funziona tutto, anche grazie a un avversario insipiente. Su Lodi, però, la parentesi è obbligatoria: l’arrivo di Costantino è stato ideale per l’ex Triestina. L’atteggiamento voluto dal tecnico calabrese si sposa perfettamente con lo stile calcistico di Lodi, con una squadra più alta e che si muove in ampiezza e profondità. Il numero 21 ha spostato il baricentro in avanti di almeno quindici metri, ad aiutarlo la voglia di gioco offensivo di Costantino. Un matrimonio perfetto, con Lodi che è stato bravo nel non limitarsi alla zona mediana andando – pian piano che la condizione cresceva – ad aumentare il raggio d’azione.
RINCORRERE – Nella prima frazione c’è il bel gol di Arena e un’altra ottima azione sull’asse Piccioni-Arena-Bevis. Tecnica in movimento, favorita dalle prateria lasciate dai calabresi, ma che racconta dell’anima di un Football Club amante – spesso tradito – di un calcio ricamato al limite del lezioso. Poco da raccontare della gara, analisi ridotta al lumicino e narrazione pura che si chiude quando De Carlo completa la sua giornata pessima con l’espulsione. Si trotterella fino alla fine, col terzo gol firmato Bevis e il secondo rosso sventolato a Pietanesi – forse severo -, con annessa “invasione di campo” di un dirigente e improperi del pubblico (porte chiuse concetto relativo) lanciati all’arbitro. L’attenzione, allora, si sposta sulla classifica e sul cammino futuro: -4 dalla capolista Messina, secondo posto e rush finale da giocare a partite pari dopo la pausa. Si tornerà in campo il 9 maggio, chi insegue è sempre obbligato a correre sperando di farlo più velocemente di chi scappa. Il calendario del Football Club non è di quelli morbidi, con svariate trappole piazzate su un cammino che non ammetterà rallentamenti, con la consapevolezza che il Messina di Novelli non sembra tradire problemi di tenuta. Aliperta e compagni – al netto di un Fc capace di vincere sempre -, dovrebbero lasciare sul campo 5 punti (con 4 si andrebbe allo spareggio), ma il trend del girone di ritorno sembra andare contro questa opzione. Quadro abbastanza chiaro, ma il tempo per i conti e la lista dei rimpianti non è ancora arrivato. Nel calcio, si sa, fare tabelle fa sempre rima con errore. Uno sport imprevedibile per sua natura, anche se trend e statistiche dicono, spesso, tante verità. Al Football Club Messina non resta che il compito di non sbagliare più, ma questo è un ritornello diventato già stancante.
Marone sv: pomeriggio dedicato a godersi il sole.
Cangemi 6: attento in difesa, spinge con continuità. Inspiegabile come sia rimasto sempre e solo a guardare per tanti mesi. (dal 28′ s.t. Aita sv)
Marchetti D. 6: c’è poco da lavorare, assorbe la velocità di Masawoud con esperienza. (dal 39′ s.t. Fissore sv)
Da Silva 6: come il compagno di reparto, gara di gestione e letture sempre attente.
Ricossa 6,5: dalle sue parti c’è più campo da attaccare visti i tagli centrali di Arena, bravo lui a essere sempre puntuale. (dal 32′ s.t. Mukiele sv)
Palma 6,5: recupera tanti palloni, chiude dove non arrivano i compagni ed è sempre al posto giusto.
Lodi 7,5: rigore calciato con nonchalance, direzione del gioco da regista navigato e un paio di perle di assoluto valore, la più brillante un pallonetto da lontanissimo fuori di poco. (dal 32′ s.t. Casella sv)
Agnelli 6: gli manca un po’ di mira, ma è bravo ad accompagnare sempre la manovra offensiva. (dal 29′ s.t. Marchetti A. 6: entra con buono spirito, sempre sul pezzo)
Bevis 7,5: la cura Costantino su di lui funziona alla grande. Imprendibile per tutta la gara, entra in ogni gol e fa impazzire i calabresi.
Piccioni 6: buona prova con tantissimo lavoro per i compagni, un po’ troppo morbido nelle conclusioni.
Arena 7,5: altra prova da calciatore di categoria superiore – come minimo -, che viene premiata da un bel gol e giocate che sprizzano talento.
ROCCELLA Commisso 6,5; Iacono 4,5, Coluccio 4,5, De Carlo 4; Faraone 4,5 (dal 29′ s.t. Franco sv), Capellini 4,5 (dal 3′ s.t. Minici 4,5), Amato 5 (dal 29′ s.t. Pietanesi 4), Guerrisi 4,5 (dal 7′ s.t. Lupo 5), Falzetta 5,5; Samake 5,5, Masawoud 6. All. Giordano (Galati squalificato) 4.
*fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari