Il primo gol in giallorosso di Scardina. Lampi di bel gioco, legni in serie, continui cambi di fronte. Poi la nota peggiore: l’esordio amarissimo di Sebastian Fusca, buttato nella mischia al posto di Martinelli dal primo minuto. Il Messina è avanti, lui gioca una buona partita. Poi in cinque minuti rovina tutto, procurando due rigori (dubbio il primo) e facendosi mandare anzitempo negli spogliatoi. Un suicidio vero, quello dei giallorossi, che hanno sfiorato in più occasioni il raddoppio prima di farsi raggiungere e poi superare dai due penalty di Favasuli.
RITMI VERTIGINOSI – Il primo tempo è un concentrato di situazioni interessanti. Perché dopo la rete di Scardina – gran tiro a incrociare sul secondo palo al 7′ – succede di tutto. La Juve Stabia prova subito a rimettersi in carreggiata, alzando il baricentro per provare a erodere il muro giallorosso. Che però tiene, nonostante là dietro Di Napoli abbia schierato una difesa inedita, con Barilaro e Zanini sulle corsie, e Mileto e Fusca – all’esordio da titolare – al centro. Le vespe cercano invano corridoi utili, ma riescono a rendersi pericolosi quando Polak indirizza sul palo la punizione rotata di Contessa. Ancora un legno, poco più di cinque minuti dopo, su cui stavolta c’è la firma di Nicastro, che spreca da due passi. Il trend sembra chiaro, ma con lo scorrere del cronometro il Messina torna in cattedra. Tre occasioni in tre minuti alla mezz’ora. Un esterno al volo di Gustavo che si schianta sul palo; poi due conclusioni da brivido di Tavares, la prima messa in corner da Romeo (parata strepitosa), la seconda a fin di palo. L’ultimo brivido della prima parte lo regala Lisi, che ubriaca Barilaro, prima di colpire con il destro a giro che finisce ancora una volta sul palo. Addario, che nel frattempo è entrato al posto di Berardi (problemi alla schiena per il portiere scuola Lazio), non avrebbe potuto far nulla.
HARAKIRI – Nella ripresa non rientra in campo Barilaro, sostituito da Burzigotti, che va al centro al fianco di Fusca, con Mileto dirottato sulla corsia destra. Il Messina prova a chiuderla subito. Con Fornito, prima, e poi con Gustavo, che si sbarazza di Polak ma conclude a lato da due passi. L’intensità è altissima, anche perché la Juve Stabia non ci sta a perdere. Zavettieri mette dentro l’ex Izzilo, che costringe agli straordinari Addario, già bravo un minuto prima a dire di no a Del Sante. Il vice di Berardi non può nulla, però, quando Favasuli lo spiazza dagli 11 metri, trasformando un penalty causato da un fallo di Fusca su Diop. Il giovane difensore completa l’opera pochi minuti dopo, quando allarga il braccio sul tiro di Nicastro, regalando il secondo penalty che gli costa anche il doppio giallo. Favasuli fa il resto, cambiando angolo ma spiazzando ancora una volta Addario. La partita praticamente finisce qui, giusto il tempo dell’ultimo acuto di Nicastro poco sopra la traversa. Il Menti applaude la sua squadra, che perdendo avrebbe seriamente rischiato di farsi risucchiare nella zona caldissima. Ci ha pensato il Messina, a tirarla fuori dai guai.
JUVE STABIA 0
MESSINA 1
MARCATORI Scardina (M) al 7’ p.t.; Favasuli su rigore al 28′ e al 33′ s.t.
JUVE STABIA (4-4-2) Russo; Cancellotti, Polak, Romeo, Contessa; Nicastro, Maiorano (dal 6’ s.t. Izzillo; dal 30′ s.t. Carrotta), Favasuli, Lisi; Diop (dal 42′ s.t. Gatto), Del Sante. (Polito, Navratil, Atanasov, Carillo, Liotti, Rosania, Grifoni, Mascolo, Gomez). All. Nunzio Zavettieri
MESSINA (4-3-3) Berardi (dal 43’ p.t. Addario); Barilaro (dal 1’ s.t. Burzigotti), Mileto, Fusca, Zanini; Giorgione, Baccolo, Fornito; Gustavo, Scardina (dal 36′ s.t. Gi. Russo), Tavares. (Martinelli, Gi. Russo, Biondo, Masocco, Bossa, Salvemini, Longo). All. Raffaele Di Napoli
ARBITRO Amabile di Vicenza
NOTE Spettatori 1000 circa, incasso 6085 euro. Espulso Fusca (doppia ammonizione) al 31′ s.t. Ammoniti Giorgione, Contessa, Baccolo, Tavares. Corner 3-4. Recupero 2’ e 4′