Le risposte del campo. Quelle che il Football Club Messina ha dato in serie: prima a San Luca, poi col Dattilo per chiarire che il ritorno di Costantino è stato accolto con entusiasmo da un gruppo cresciuto, soprattutto, nella convinzione.
IL MOMENTO – Due vittorie consecutive, arrivate contro avversari difficili e che hanno mostrato prestazioni in rialzo. A San Luca la grinta di una squadra che voleva reagire alle chiacchiere, contro il Dattilo è tornato il bel gioco e il risultato sarebbe potuto essere ancora più largo senza la grande prova di Giappone. Qualche polemica arbitrale c’è stata, chi ha visto la gara, però, è consapevole del dominio giallorosso. Calabresi e trapanesi, comunque, restano avversari di spessore ma di fascia media, gli esami veri arriveranno più avanti per Giuffrida e compagni. Prime degli scontri diretti, però, arriva la classica partita “semplice”. Di quelle che – sulla carta – non puoi non vincere, ideale per diventare sorpresa. Il Troina di Mascara vive un momento di estrema difficoltà, iniziato al San Filippo quando le 6 reti subite dal Messina di Novelli hanno aperto – ufficialmente – la crisi, soprattutto di reti subite. La qualità, però, c’è con Balistreri (ex che vorrà dimostrare), Aperi e Ficarrotta che rappresentano un attacco in grado di colpire in ogni momento. Toccherà al Football Club, allora, mostrarsi grande squadra in grado di mettere in fila vittorie consecutive. Il calendario dice: Santa Maria, Licata (nel recupero slittato) e Messina. Un trio in salita crescente, perdere punti prima sarebbe peccato mortale.
BATTERE IL FERRO – Morale alto e calendario che sorride, allora, il Football Club deve spingere adesso per non piangere domani. Le mosse di Costantino sono state immediate, dettate anche dall’alchimia naturale con i leader del gruppo. Il 4-3-1-2 visto contro il Dattilo ha strappato applausi per la capacità di alzare il baricentro di una squadra rimasta – per troppi mesi – sparagnina. Coria è tornato in campo: prestazione sufficiente, ma evidente come Costantino abbia bisogno di lui e debba attenderlo facendolo giocare. Il rombo, quindi, diventa la migliore soluzione tattica possibile in questo momento, riuscendo a coinvolgere la qualità della mediana alla coppia d’attacco – che si sposa benissimo – formata da Caballero e Carbonaro. L’argentino, soprattutto, sta stupendo più delle attese: colpa anche delle aspettative soffocate dallo stesso club, per mesi impegnato a tesserare Barcos o cercare nomi a effetto. Il nome, invece, era proprio quello di Caballero che – in questa Serie D – sa come fare la differenza. Continuità, anche col Troina. A Gagliano Castelferrato, allora, il Football Club deve insistere su quanto fatto (ri)vedere nelle ultime due uscite: per farlo, Costantino riparte da Lodi in cabina di regia con Palma (diffidato) e il probabile ritorno di Giuffrida. Over che entra, over che esce: l’indiziato – quasi ovvio – diventa Coria con Bianco e Arena che si giocano una maglia. Non un ballottaggio secco, però, perché la scelta di uno dei due condiziona anche la difesa. Storie di under e 2002: se gioca Bianco, quindi, spazio a Casella sulla destra; se toccherà ad Arena sarà confermato Aita. Incastri da rispettare, utili anche a far ruotare qualche pedina per far sentire tutto il gruppo coinvolto e importante.
TROINA (4-3-3) Aiolfi; Popolo, Neri, Longo, Ciccone; Cenci, Palermo, Di Grazia; Ficarrotta, Balistreri, Aperi. All. Mascara.
FC MESSINA (4-3-1-2) Marone; Aita, Marchetti, Da Silva, Ricossa; Giuffrida, Lodi, Palma; Arena; Caballero, Carbonaro. All. Costantino.
*fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari