Tsunami Siracusa, Messina non pervenuto

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Pubblicato il 22 Dicembre 2016 in Primo Piano

Lucarelli la scorsa settimana aveva parlato di effetto San Filippo. Per far passare sostanzialmente un messaggio: il Messina stenta a far decollare il gioco a causa di un terreno che non aiuta lo sviluppo di una manovra articolata in fase di costruzione. Bene. Il problema è che a Siracusa, su un terreno neanche troppo disastrato, la sua squadra fatica ad attivare una seppur minima proposta offensiva. E quando si presenta l’occasione per rimettere in discussione il risultato, pecca di scarso cinismo. Tradotto: oggi il Messina non ha ancora un’idea di gioco lampante. O perlomeno stenta, eventualmente, a manifestarla. Nella disfatta di Siracusa l’alibi del terreno da “calcio pane e salame” è un partito che fatica a trovare iscritti.

UNO-DUE – Gli unici (alibi) a cui può appigliarsi il tecnico sono le fondamentali defezioni. Lucarelli deve rinunciare a Bruno, che resta fuori per un attacco influenzale. Forfait che costringe il tecnico a ridisegnare la linea a 4 davanti a Berardi, già pesantemente deficitaria a causa delle assenze di Rea e Grifoni. Mileto e De Vito occupano gli esterni, Maccarrone e Palumbo il centro della difesa. In mediana, come ampiamente pronosticato, il trio è composto da Nardini, Musacci e Mancini, scelte in un certo senso obbligate per via dell’indisponibilità dello squalificato Foresta. La sorpresa è nello slot di destra del tridente offensivo, perché Lucarelli con Milinkovic e Pozzebon schiera Saitta, lasciando in panchina sia Ferri che Madonia. La fase di studio si protrae per quasi venti minuti senza particolari sussulti. Il primo squillo è di marca giallorossa, con il tiro-cross velenoso di Pozzebon che si spegne sul palo. Un’illusione, perché i padroni di casa al primo affondo sono letali. Cross da destra di Cassini che Catania trasforma in oro: colpo di testa da due passi, è 1-0. La reazione del Messina è sostanzialmente nulla, perché le occasioni continuano ad arrivare solo da una parte. Il tiro di Scardina, che costringe Berardi ad allungarsi in corner, è il prologo al colpo del k.o: ancora Catania, sempre di testa, stavolta a chiudere un cross da sinistra di Valente. Per il 10 aretuseo è il 6° acuto stagionale.

POSSESSO EFFIMERO – Nella ripresa l’inerzia del match non si posta di una virgola. Cambia solo l’atteggiamento del Messina, che occupa con maggiore costanza la metà campo avversaria alla ricerca di corridoi che però stentano ad arrivare. Almeno sino al minuto 20, quando il neo entrato Madonia si divora il gol da due passi. La classica occasione carica di rimpianti, quella che avrebbe potuto dare un altro indirizzo a una partita trascorsa a rincorrere l’avversario. L’Unica “luce”, peraltro, ad accendersi nel cuore di una ripresa che offre pochissimi spunti per i taccuini. Il Messina tiene palla, ma si limita a distribuirla lungo linee orizzontali, quindi senza mai incidere particolarmente. Il fatto che i giallorossi nel secondo tempo non riescano mai a vedere la porta di Santurro è la logica conseguenza di quanto detto sopra. L’occasione arriva al tramonto della sfida, ma dall’altra parte del campo, con il destro rotato di Valente a cui si oppone Berardi, che vola e spedisce in calcio d’angolo. Finisce così, ed è l’ennesima giornata storta da dimenticare. Ma stavolta non ci sono alibi che tengano.

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SIRACUSA  2

MESSINA    0

MARCATORI Catania al 25’ e al 37’ p.t.

SIRACUSA (4-2-3-1) Santurro; Brumat, Turati, Pirrello, Dentice; Giordano, Spinelli; Cassini (dal 22′ s.t. Palermo), Catania (dal 50′ s.t. Talamo), Valente; Scardina (dal 32′ s.t. Toscano). (Gagliardini, Filosa, De Respinis, Sciannamé, Di Dio). All. Sottil.

MESSINA (4-3-3) Berardi; Mileto (dal 19′ s.t. Madonia), Maccarrone, Palumbo, De Vito; Nardini, Musacci (dal 39′ s.t. Ferri), Mancini; Saitta (dal 19′ s.t. Marseglia), Pozzebon, Milinkovic. (Russo, Bramati, Ricozzi, Akrapovic, Ionut, Gaetano). All. Lucarelli.

ARBITRO Pillitteri di Palermo

NOTE Spettatori 3000 circa; abbonati 891; paganti 1909 per un incasso di 23.364 euro. Ammoniti Catania, Nardini, Spinelli, Mileto, Turati, Maccarrone. Corner 3-5. Recupero 0′ e 4′.

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