Viaggio al centro dell’avversario: l’Avellino e l’obiettivo Serie B

Pubblicato il 29 Settembre 2023 in Punto C

Pessimo inizio con due sconfitte nelle prime due uscite. Il conto da pagare è tutto per Massimo Rastelli che viene esonerato e lascia il posto a Michele Pazienza. Tre giornate con 7 punti e un cambio di mentalità evidente. Il rilancio dell’Avellino arriva alla prova Messina.

MERCATO – Un paio di stagioni deludenti, con l’ultima che ha “regalato” una salvezza risicata e arrivata solo all’ultima giornata. Così, il presidente D’Agostino, ha scelto una figura di grande esperienza come Giorgio Perinetti per il ruolo di direttore dell’area tecnica. Scelta importante e ambiziosa, per una società che nel mercato estivo non ha badato a spese: sono ben 7 i milioni movimentati dagli irpini tra contratti e stipendi dei nuovi arrivati. L’acquisto da copertina è senza dubbio Cosimo Patierno: attaccante capace di mettere a referto 19 gol nell’ultima stagione con la maglia della Virtus Francavilla. Numeri che in terra campana non si vedono da troppi anni: è dall’annata 2014/15 che un calciatore dell’Avellino non raggiunge almeno 15 gol in campionato, l’ultimo fu Luigi Castaldo in Serie B. Prime quattro giornate a secco, poi la svolta con una doppietta da bomber vero con il Monopoli. Da sottolineare anche gli acquisti a centrocampo: Palmiero, Sannipoli e Armellino. Elementi di spessore che innalzano notevolmente il tasso tecnico e d’esperienza dei biancoverdi. Anche sulle fasce la parola d’ordine è qualità: Cancellotti e Falbo vanno a rinforzare un settore in cui era già presente il capitano Fabio Tito. In difesa si fa spesa dalla categoria superiore: Rigione e Cionek portano quell’esperienza che serve a chi punta in alto. Una squadra costruita per dominare il campionato che fa della sua forza anche la profondità della rosa. Nella partita con il Monopoli, in panchina Pazienza, poteva contare su gente del calibro di: Dall’Oglio, Sannipoli, Mulè, Marconi, Maisto e Gori. Un solo obiettivo: Serie B.

STILE DI GIOCO – Da un punto di vista tattico c’è stato un cambio netto tra Rastelli e Michele Pazienza. Gli irpini sono passati da un 4-3-3 a un 3-5-2, modulo che ha esaltato nelle ultime uscite i giocatori di fascia, soprattutto Fabio Tito, autore di 1 gol e 1 assist nelle ultime due partite. Un calcio offensivo e votato all’attacco quello di Pazienza, lo si capisce anche dalle scelte. Nello scorso turno, l’ex Cerignola ha scelto Lores Varela come mezzala.

Nella foto potete notare il triangolo di centrocampo con Varela che va a coprire la zona di campo a supporto delle punte. L’uruguaiano, però, sarebbe un attaccante esterno. Parte, invece, sulla linea di Armellino e Palmiero con compiti ben precisi: pressing costante e inserimenti continui tra le linee. Novità tattica che ha pagato, l’ex Cittadella si è dimostrato pedina fondamentale nella netta vittoria con il Monopoli. Campani che proprio con i pugliesi sembrerebbero essersi sbloccati da un punto di vista psicologico: 4 gol in 16 minuti non si fanno per caso, la qualità dei biancoverdi è sotto gli occhi di tutti, toccherà a mister Pazienza tirare il meglio dalla forte e profonda rosa a disposizione.

QUI AVELLINO – Viaggiamo alla volta di Avellino, lo facciamo accompagnati dalle parole del giornalista Francesco Guarino, che ci racconta la cronologia dell’evoluzione della squadra irpina: «Mi ha sorpreso la velocità con cui è arrivata la decisione dell’esonero di Rastelli. Questa decisione, però, ha un po’ svelato alcuni “altarini”, tipici di situazioni del genere. Rastelli era stato confermato con tanti dubbi da parte degli irpini. Appena arrivato ha firmato un contratto fino al 2024 con un opzione di rinnovo fino al 2025 in caso di esonero al termine del primo anno». Un accordo particolare che potrebbe spiegare la riconferma del tecnico campano. Una rivoluzione, con l’arrivo di Pazienza, non semplice da gestire: «Da un punto di vista emotivo e psicologico sono state settimane altalenanti. La piazza dopo un mercato da prima della classe ha risposto con più di 4500 abbonamenti. Le due partite nerissime con Rastelli hanno rischiato di trasformare il tutto in rabbia e delusione. L’esonero dell’ex Pordenone è stata una sorta di risposta della società alla piazza per ripartire nuovamente con fiducia». L’ex tecnico del Cerignola non è entrato proprio in punta di piedi, immediata la sua intenzione di mostrare la sua idea di calcio: «Per assimilare lo stile di gioco di Pazienza ci vorrà tempo. Sicuramente la squadra si sta approcciando ai principi del mister. Cioè a quelle poche indicazioni chiave che sta dando: posizionamento, intensità e distanze tra i reparti. Nelle tre partite di questo nuovo corso ha sempre sofferto un po’ nei primi tempi, ha fatto fatica a trovare le distanze giuste, nella seconda frazione è sempre però rientrata una squadra trasformata». Dopo l’ingente campagna acquisti si fa fatica a individuare un punto debole degli irpini, è facile invece indicare le note positive: «Un vero punto debole questa squadra non ce l’ha, è una squadra costruita con doppioni su tutti i ruoli. Forse un doppione di qualità manca sulla fascia destra. Il vero punto debole è che Pazienza sta conoscendo adesso i giocatori a disposizione, qualche incidente di percorso credo sia inevitabile. Per quanto riguarda i punti di forza: questa è una rosa con molta esperienza e tanta personalità». Giallorossi che dovranno stare attenti a Cosimo Patierno, pericolo numero uno: «Non può che essere lui. Dopo un inizio difficile la doppietta con il Monopoli lo ha sbloccato mentalmente. Adesso la squadra lo cerca e lo trova molto di più. È un attaccante difficile da leggere per le difese avversarie. Un altro giocatore che sta facendo la differenza è Rigione. Da quando l’ex capitano del Cosenza è stato messo al centro della difesa l’Avellino ha portato a casa 3 clean sheet. Della sua presenza ne stanno giovando anche Cionek e Benedetti».

PROBABILI FORMAZIONI – Si va verso una riconferma totale dell’Avellino visto con i pugliesi: «Il miglior undici possibile in questo momento è quello che si è visto contro il Monopoli. Tito è uscito acciaccato, ma dovrebbe recuperare senza troppi problemi. Anche perché l’altro esterno sinistro, Falbo, in questo momento è ai box per un problema muscolare. Varela giocherà schiacciato nella linea dei centrocampisti con licenza di svariare dalla trequarti in avanti». In attacco il posto al fianco di Patierno non ha un candidato scontato: «Sgarbi è stata un po’ la rivelazione dell’ultima giornata, un secondo tempo favoloso del classe 2001. Ha scodellato tre assist per Patierno che ne ha convertito uno in gol. Poi, ha realizzato una rete splendida. Potrebbe aver scalzato nelle gerarchie un Marconi che, a oggi, pare un po’ incupito. L’esperto attaccante parte un pizzico dietro, ma Pazienza potrebbe anche optare per una coppia d’attacco più muscolare». Il morale in risalita è, sicuramente, l’aspetto migliore dell’Avellino attuale: «La squadra arriva col morale decisamente in crescita dopo l’inizio negativo di stagione. Il 4-0 al Monopoli ha riacceso l’entusiasmo della piazza. Ci arriva con una settimana di lavoro piena, seppur con qualche acciaccato. Messina è il primo vero banco di prova. Credo sia anche la prima partita su un campo d’erba naturale e non sintetico per i campani, potrebbe essere un fattore da considerare per questo Avellino che ha giocato da inizio anno soltanto sul sintetico».

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