Nel regno della confusione una sola costante: i rifiuti eccellenti. A tenere banco i rimpasti in seno alla proprietà dell’Acr Messina, il mercato è la cenerentola delle priorità. Per tutti, non per Lucarelli, oramai pronto a rassegnare le proprie dimissioni al fischio finale della sfida interna con la Juve Stabia. Si parlava di rifiuti: nelle ultime ore è arrivato anche quello di Arturo Lupoli, ex enfant prodige di Arsenal e Fiorentina, oggi in organico al Pisa. Ingaggio praticamente ad un passo fino alla tarda serata di ieri, poi il mancato assenso da parte del giocatore sull’esempio dei vari Tavano e Piscitella.
ATTACCO – Pozzebon presto sarà un nuovo giocatore agli ordini di Gaetano Auteri: il Matera punta alla promozione diretta, inutile temporeggiare di fronte ad un’occasione simile. Il sostituto naturale, il centravanti della Vibonese Andrea Saraniti, resterà invece in Calabria per volontà del patron Caffo: pista praticamente tramontata per un ritorno in riva allo Stretto. Il tecnico Lucarelli, costretto ad un tour forzato sui campi della provincia (ieri amichevole a Limina con la formazione locale), potrebbe a breve salutare anche altri senatori della rosa: De Vito è solo uno di questi, da tenere in conto anche le volontà di Musacci (obiettivo dell’Albinoleffe), Berardi e Maccarrone. Discorso diverso per David Manuel Milinkovic: la sua permanenza è legata al futuro dello stesso Lucarelli. Con le dimissioni sul piatto sarà addio al Messina.
CESSIONI – Prosegue lentamente, intanto, l’opera di sfoltimento. Ieri hanno rescisso i due rumeni Filip Ionut e Alex Lazar (con saluti al vetriolo sui social), mentre la delicata situazione societaria dell’Akragas ha impedito lo sviluppo di un paio di trattative ben avviate (Zanini andrà comunque al Foggia). Lucarelli permettendo: dalla decisione dell’ex centravanti del Livorno il futuro del progetto (?) tecnico abbozzato da agosto ad oggi. Non basteranno gli ingaggi di Angelo Ansalone (classe ’94, terzino ex San Cesareo e Poggibonsi), Nicola Rota (’94, attaccante ex Ineveruno) ed Enrico Ventola (’97, attaccante della Lupa Roma) a far cambiare idea a chi aveva sperato in una decisa inversione di rotta.