Il migliore in campo di Messina-Akragas? Lello Di Napoli. Studio attento dell’avversario, preparazione meticolosa della sfida e sfruttamento massimo delle armi a disposizione. Lo spettacolo rimane argomento lontano per l’allenatore campano, a sua scusante ci sono una qualità media non eccelsa e un bisogno totale di punti, e perdite di tempo e ostruzionismo sono necessità incluse. Il Messina di Lucarelli sbatte contro il famoso pullman davanti alla porta, che in Inghilterra diventa aereo e nelle altri parti del mondo chissà; la sostanza rimane quella di un pareggio che non scontenta nessuno vista la dinamica e le prestazioni. Lucarelli sceglie di giocare a specchio con l’avversario: Sanseverino è ancora l’uomo del sacrificio tattico, la prima sbavatura difensiva mette il sistema in discussione e ci vuole tanta pazienza oltre al brio di Ciccone per rimettere tutto in pari. Senza lo squalificato Mancini torna in regia Gianluca Musacci: il suo stile non muta rispetto agli standard, a rendere tutto più complicato arriva la marcatura a uomo che Longo e Klaric si dividono come compito in fase di non possesso. Tutto secondo i piani, perché che Lello Di Napoli e il suo Akragas avrebbero interpretato una gara del genere era ampiamente previsto, il Messina ha giocato stabilmente nella metà campo avversaria rimanendo vittima, come già accaduto ad altre compagini, del break offensivo del Gigante. Quando la paura di vincere prende il sopravvento nell’Akragas ecco che il Messina trova il pari, la linea si abbassa e il campo da attaccare diventa maggiore. Squadra giovane ma volenterosa, ordine tattico e idee chiarissime per un Akragas guidato da un Lello Di Napoli sempre più l’uomo giusto al momento giusto.
LEGGEREZZA – Andiamo subito nel dettaglio della gara, cominciamo dalla rete del vantaggio agrigentino: cross dalla sinistra di Sepe messo fuori da Sanseverino, il primo ad arrivare sul pallone è Palmiero col Messina spettatore. Immagine che si blocca al momento successivo al primo controllo del 15 biancazzurro: bruciato un da Silva molle, Musacci è troppo preoccupato di commettere rigore (riquadro rosso) e non chiude con decisione. Palmiero si allunga la sfera ma Maccarrone lo aiuta, la sua svirgolata tiene viva l’azione.
Nell’immagine successiva siamo già al momento del passaggio: Maccarrone ha bucato, Rea tenta una disperata chiusura in scivolata ma è in ritardo. Fa peggio Sanseverino che non chiude la diagonale difensiva facendosi tagliare fuori da Klaric (riquadro rosso). Rimane in mezzo il numero 4, alle sue spalle noterete la presenza di un avversario (Coppola) che facilita l’errore del centrocampista giallorosso. De Vito ha scelto di chiudere, correttamente, sul possibile scarico arretrato su Cocuzza; l’indecisione di Sanseverino sta nel non comprendere quale possa essere il pericolo maggiore. Per la dinamica dell’azione, infatti, difficilmente Palmiero avrebbe potuto crossare sul secondo palo per l’accorrente Coppola.
MARCATURA – Breve paragrafo per notare l’insistente copertura personalizzata sul capitano giallorosso Musacci. L’Akragas parte col 3-5-2 ma ben presto Longo si traveste da trequartista piazzandosi sulle tracce del regista del Messina. Nella ripresa il baricentro della squadra di Lello Di Napoli si abbassa, così tocca a Klaric andare a schermare Musacci (cerchio blu), sistema questo che taglia spesso fuori dal gioco il già poco coinvolto centrocampista di Lucarelli. Con l’ingresso di Ciccone per Sanseverino il Messina passerà ad un 4-2-3-1 meno leggibile, lo spazio che da Silva trova in occasione del gol è figlio anche di una copertura diversa del campo.
ALTA E BASSA – Le due facce del sistema difensivo dell’Akragas: primo frame con Milinkovic (riquadro blu) intento nel saltare un paio di uomini, il franco-serbo riuscirà a calciare dalla distanza ma senza creare pericoli a Pane. La cosa più interessante non è il tentativo di Milinkovic ma la linea difensiva dell’Akragas: evidenza rossa per segnalare quanto difenda alta la squadra di Lello Di Napoli. L’assenza di un attaccante di peso e d’area di rigore facilita il sistema, però per almeno un’ora di gioco l’Akragas riesce a tenere il Messina lontano dagli ultimi sedici metri costringendolo a forzature simili.
Secondo frame: Lello Di Napoli in sala stampa parlerà di “braccino”, ovvero una paura di vincere che ha abbassato troppo la difesa. Siamo in occasione della rete del pareggio di da Silva: evidenza rossa per la linea difensiva che notiamo molto più compatta e schiacciata. A mancare è la copertura dei mediani, infatti per da Silva lo spazio da attaccare è clamoroso (cerchio e freccia blu). Quando Ciccone scarica sul compagno ha attirato almeno due uomini in più del normale, il brasiliano ha il tempo di controllare e prendere la mira per battere Pane con un sinistro anche leggermente deviato.
MOVIOLA – Un classico che non invecchia. Nel post gara mister Lucarelli si lamenterà della gestione del signor Prontera e non delle decisioni in particolare, ad irritare il tecnico livornese sono, probabilmente, permissività e carenza di cartellini gialli. Ci sono, però, due casi che hanno alzato il livello di attenzione e li andiamo ad analizzare: primo frame dedicato al contatto tra Milinkovic e Riggio nel primo tempo. Abbiamo ingrandito l’immagine per concentrarsi esclusivamente sulla coppia: il numero 10 punta l’avversario e prova a saltarlo portando avanti il pallone, il difensore lascia scorrere la sfera e poi si frappone tra la stessa e Milinkovic. Il contatto è chiaro, c’è da valutare che la presenza di un altro avversario difficilmente avrebbe permesso a Milinkovic di rientrare nel possesso del pallone, è però palese il disinteresse al gioco di Riggio che si preoccupa solo dell’uomo. Prontera lascia correre, il rigore poteva starci.
Passiamo alla rete annullata a Madonia per fuorigioco: Grifoni lavora da destra, serve Milinkovic che mette in pratica una giocata provata tante volte, ovvero l’imbucata per Foresta. Il tempo è perfetto, parte da dietro il numero 17 ma quando tocca il pallone lasciandolo nella disponibilità di Madonia il compagno è avanti rispetto alla difesa e alla linea del pallone. Nel nostro ingrandimento siamo nel preciso istante del tocco di Foresta, chiara la posizione irregolare di Madonia.
Ultimo caso quello dello scontro tra Riggio e Maccarrone: per maggiore chiarezza vi invitiamo a guardare il video proposto dall’Acr Messina (QUI al minuto 3.08). Nel nostro frame è impallato il momento in cui il difensore dell’Akragas colpisce Maccarrone con una manata gratuita. Vero che il contatto è meno grave rispetto alla teatralità dell’azione, ma è evidente come il gesto di Riggio andasse punito con il calcio di rigore e l’espulsione dello stesso difensore.