Akragas, Fondi e Melfi erano le avversarie non irresistibili che si frapponevano tra il Messina e la virtuale salvezza diretta. Nulla è compromesso, ma i soli due punti raccolti e l’apatia mostrata con i lucani lasciano presupporre una strada fortemente in salita, una scalata degna del miglior Nibali quando era ancora possibile giocare con il cronometro nel gruppone. Il tecnico Cristiano Lucarelli (voto 4) decide di scagliarsi contro stampa e ambiente per proteggere una squadra frastornata dagli eventi e debole caratterialmente: per questo Messina anche una sfida con il fanalino di coda assume i contorni del biblico scontro tra Davide e Golia, singolarità comunque comprensibile di una stagione divenuta oramai sfiancante.
Berardi 5: avventata l’uscita sul terzo gol ospite, pietra tombale della contesa. Consente troppo traffico nell’area piccola sulle palle inattive.
Palumbo 5,5: la solita apatia prima dell’infortunio che lo costringe a lasciare il campo. (dal 34’ p.t. Marseglia 5: decine di cross malamente indirizzati verso l’area, poi la gioia personale al termine di un’azione caparbia).
Maccarrone 5,5: insolito regista dal basso, imposta una guerra di nervi contro l’intero attacco lucano.
Bruno 4,5: lontano parente del giocatore ammirato nei mesi invernali. Debole in opposizione, appare troppo spesso avulso dai meccanismi di squadra.
Grifoni 4,5: macchinoso, poco reattivo, tocca centinaia di palloni senza creare i presupposti di un’idea di gioco.
Da Silva 5,5: supplisce ai timori di Musacci regalando un minimo di imprevedibilità alla fase offensiva.
Musacci 5: un gol inutile sui titoli di coda come inaspettato acuto di una prova anonima.
Foresta 4,5: un fantasma si aggira per il Franco Scoglio. Lento negli inserimenti, opaco nelle progressioni, debole nella fase di interdizione. (dal 20’ s.t. Ferri 5,5: il treno della possibile rimonta passa da una sua occasione nel cuore dell’area. Il suo ingresso ha comunque il merito di rivitalizzare la fase offensiva giallorossa).
Sanseverino 4,5: duttilità e spirito di sacrificio servono a poco se non corroborati da convinzione e coraggio. (dal 5’ s.t. Ciccone 5: molto fumo sulla fascia, ma nessuna fiammata).
Madonia 5: un gol e un assist per il peggiore in campo. Il calcio, come vuole la retorica, non è una scienza esatta.
Milinkovic 5: il Melfi lo ingabbia in una serie di duelli sulla trequarti, il franco-serbo reagisce ad intermittenza. Sanguinoso l’errore che dà origine al terzo gol ospite.
MELFI Gragnaniello 5; Grea 6 (dall’8’ s.t. Libutti 6), Laezza 6,5, Romeo 6, Lodesani 6; Obeng 6,5, Vicente 6,5, Esposito 6; Marano 7 (dal 27’ s.t. Demontis 6,5); De Vena 7 (dal 40’ s.t. Mangiacasale sv), Foggia 6,5. All. Destino 7 (Diana squalificato).