Se il Lecce vuole solo preparare al meglio le tappe per un avvicinamento ottimale ai playoff, il Messina ha necessità di versare ancora sangue, sudore e lacrime per conquistare quella salvezza diretta apparsa scontata fino alla sciagurata gara interna con il Melfi. Il risultato di questo incrocio è un’impresa firmata Valerio Anastasi, al rientro dopo alcune settimane di stop. Uno scatto fondamentale, forse decisivo per evitare la lotteria dei playout. Questione di motivazioni, unico ingrediente di molte partite negli assolati finali di stagione
SBADIGLI – Non un Lecce 2, ma la formazione proposta da Padalino può definirsi a pieno titolo sperimentale, almeno in difesa e in avanti: assenti tra i pugliesi i centrali Giosa e Cosenza, mentre Vitofrancesco e l’ex Caturano ottengono un turno di riposo in vista dei playoff. Novità è invece il 3-4-3 iniziale con Lepore libero di insinuarsi in tutte le trame offensive. Dall’altra parte, il ritorno di Lucarelli al 4-3-3 è logica conseguenza dovuta agli acciacchi di Foresta e Mancini uniti al recupero di Valerio Anastasi. Rea supera la concorrenza di Bruno al centro della difesa, in cabina di regia conferma per il capitano Gianluca Musacci. Oltre mezz’ora di tatticismi e sbadigli per intravedere un minimo di spettacolo, sortite improvvise pronte a farsi via via più organizzate. Per i pugliesi è il portoghese Costa Ferreira a mettere i brividi a Berardi con due conclusioni insidiose in rapida successione; Messina attento in difesa, ma troppo blando nelle due ripartenze che portano da Silva a colpire da buona posizione.
IL RISVEGLIO – Un altro piglio, almeno per il bene dello spettacolo. Botta e risposta nei primi dieci minuti della ripresa: prima un diagonale di Milinkovic fuori di qualche millimetro, poi il palo colpito dal leccese Marconi sugli sviluppi di un corner. Nel momento migliore dei padroni di casa, il Messina passa: il franco-serbo crea sulla corsia mancina, Sanseverino battezza la porta di Perucchini, Anastasi corregge in rete. Uno squillo di Agostinone per convincere Lucarelli a coprirsi: Bruno rileva Sanseverino, peloritani in campo con la difesa a cinque per capitalizzare il vantaggio. L’opera è poi completa con l’ingresso di Capua: sofferenza controllata fino al triplice fischio del signor Mantelli, poi è festa biancoscudata.
LECCE 0
MESSINA 1
MARCATORE Anastasi al 21′ s.t.
LECCE (3-4-3) Perucchini; Ciancio, Arrigoni, Drudi (dal 28′ s.t. Vitofrancesco); Lepore, Tsonev, Ferreira (dal 31′ s.t. Maimone), Agostinone; Pacilli (dal 1′ s.t. Caturano), Marconi, Torromino. (Bleve, Chironi, Mancosu, Monaco, Muci, Doumbia, Mengoli). All. Di Corcia (Padalino squalificato).
MESSINA (4-3-3) Berardi; Grifoni, Rea, Maccarrone, De Vito; da Silva, Musacci, Sanseverino (dal 26′ s.t. Bruno); Ciccone (dal 15′ s.t. Foresta), Anastasi, Milinkovic (dal 37′ s.t. Capua). (Russo, Benfatta, Bencivenga, Mancini, Ferri, Marseglia, Ventola, Ansalone, Madonia). All. Lucarelli.
ARBITRO Mantelli di Brescia.
NOTE Spettatori 10.000 circa. Ammoniti Maccarrone, Ferreira, Agostinone, Anastasi, Rea. Corner 8-1. Recupero 2′ e 5′.