Il Messina è virtualmente salvo, più forte di ogni possibile penalizzazione: solo un caso remoto lo condannerebbe al 90′ di Vibo Valentia. La vittoria interna con il Cosenza, la sconfitta dell’Akragas e il pari del Monopoli regalano ai giallorossi di Cristiano Lucarelli una grossa fetta di permanenza in terza serie: vicino alla fine un annus horribilis funestato da mille avversità. Contro i silani è Milinkovic a spaccare il match a proprio piacimento nel primo tempo, poi solo istinto di conservazione.
SORPRESE – Mischia le carte il tecnico giallorosso Cristiano Lucarelli: ritorno improvviso al 3-5-2, Capua ritrova a distanza di mesi un posto nell’undici titolare. Solo sicurezze dietro, il trio composto da Maccarrone, Bruno e De Vito è la risposta tattica alla squalifica di Rea. Silani in campo in formazione tipo nonostante il possibile appagamento di un obiettivo già ampiamente raggiunto: l’approccio ai primi playoff della storia rossoblù merita evidentemente una costante applicazione mentale. Messina concentrato oltre ogni aspettativa, il break arriva dopo appena otto minuti con una prodezza sotto misura di un Milinkovic abilmente ispirato dal brasiliano Gladestony da Silva. Il franco-serbo è inarrestabile: un suo spunto sulla corsia mancina lascia Capua libero di trafiggere Perina con un fendente da fuori area, raddoppio in cassaforte. Accademia silana per lunghi tratti della prima frazione, un torello spesso interrotto da improvvise ripartenze ad opera dello stesso Milinkovic e di uno scatenato Anastasi. Un monologo presto divenuto usuale, almeno fino all’incertezza di Berardi che regala al calabrese Mendicino il gol che accorcia le distanze.
MERITI – Anastasi devastante, il subentrato Saracco è per due volte prodigioso sulle conclusioni dell’ex Catania. Le notizie dagli altri campi si impossessano dell’interesse generale, al Franco Scoglio è solo tempo di proteggere un risultato che vale oro. Al triplice fischia festa scatenata con Lucarelli mattatore: il Messina è ormai prossimo alla salvezza diretta.
UN CASO REMOTO – L’isteria collettiva prende per un attimo il sopravvento sulla ragione, ma i freddi numeri non mentono. In un solo caso il Messina sarebbe condannato ai playout: sconfitta a Vibo con tre gol di scarto e contemporanei passi falsi di Akragas e Catanzaro. La coabitazione a quota 41 proprio con i calabresi di Campilongo, dopo un’enorme debacle all’ultima curva, condurrebbe i giallorossi agli spareggi salvezza. Un solo caso, ma possibile.
MESSINA 2
COSENZA 1
MARCATORI Milinkovic (M) al 8′, Capua (M) al 30′, Mendicino (C) al 46′ p.t.
MESSINA (3-5-2) Berardi; Maccarrone, Bruno, De Vito; Grifoni, da Silva (dal 39′ s.t. Madonia), Musacci, Capua, Sanseverino; Milinkovic (dal 30′ s.t. Foresta), Anastasi. (Russo, Ansalone, Bencivenga, Faiello, Marseglia, Akrapovic, Bossa, Ciccone, Madonia, Plasmati, Ventola). All. Lucarelli.
COSENZA (3-4-3) Perina (dal 1′ s.t. Saracco); Blondett (dal 1′ s.t. Letizia), Tedeschi, Pinna; D’Anna, Capece (dal 35′ s.t. Caccetta), Calamai, D’Orazio; Statella, Mendicino, Cavallaro. (Bilotta, Corsi, Madrigali, Meroni, Criaco, Ranieri, Tribulato). All. De Angelis.
ARBITRO Boggi di Salerno.
NOTE Spettatori 4000 circa. Ammonito D’Anna. Corner 3-7. Recupero 1′ e 2′.