Non sembra trovare pace la complicata estate dell’Acr Messina. La società presieduta da Franco Proto vive momenti sempre più difficili in vista delle impellenti scadenze. Rispettata la data del 30 giugno per la consegna della domanda di iscrizione al prossimo torneo, un documento però incompleto in quanto sprovvisto dei pagamenti di stipendi e contributi carenza, questa, che condannerà il Messina ad una certa penalizzazione di 2 punti. Prima però ci sono da ottemperare i passaggi necessari per l’ammissione al prossimo torneo.
SCADENZE – Il 5 luglio si comincia con la presentazione della fideiussione: il termine è stato posticipato dopo il cambio in corsa del regolamento vigente. Non muta la cifra di 350 mila euro di copertura assicurativa, a cambiare è la cifra prevista per il broker addetto alle operazioni che passa da 12 mila a 40 mila euro. Non questo il passaggio più arduo, lo scoglio vero (per quasi tutte le società) è rappresentato dalla presenza di un ulteriore garante oltre al richiedente. Non basta, quindi, la copertura con beni immobili o conti bancari del socio di maggioranza ma serve un secondo garante utile per la solidità economica della fideiussione. Passaggi burocratici complicati ma che il Messina è tranquillo di poter oltrepassare senza grossi problemi, sono altri invece gli ostacoli che rendono la via futura accidentata.
COVISOC – A tagliare le gambe al Messina è l’ultima comunicazione arrivata da parte del Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche (Co.Vi.So.C.). L’organo federale ha analizzato i bilanci dell’Acr Messina concludendo che in data 31 dicembre 2016 la società giallorossa (al tempo ancora nelle mani dei vecchi soci) ha presentato una carenza patrimoniale della somma di 322 mila euro. Tale somma dovrà essere ripianata entro il 7 luglio prossimo, in caso contrario non verrà concessa in alcun caso la licenza nazionale per la partecipazione alla stagione 2017/18. Mazzata che colpisce duramente il già complicato processo di pianificazione economica del club, ancora una volta seppellito da carenze gestionali passate. L’orgoglio sovrasta la ragione: per questo motivo il presidente Franco Proto è impegnato in queste ore nella ricerca di nuove risorse con cui espletare il pagamento della clamorosa nuova imposta ereditata. Il futuro del Messina, adesso, pare davvero disperato.