Cambiare perché tutto cambi. Il Messina di Pietro Infantino si gioca futuro e faccia nella sfida del ritorno al San Filippo contro il Marsala. Le sconfitte contro Bari e Igea Virtus hanno umiliato e demoralizzato l’ambiente, due cadute rovinose per gioco e risultati che hanno fatto riflettere il presidente Sciotto. L’addio, per indiscutibili motivi personali, del ds Polenta non muta la situazione in casa giallorossa: il destino di Pietro Infantino resta legato solo ai risultati sul campo. Quanto fatto vedere fin qui ha lasciato l’amaro in bocca: squadra sfilacciata, con poche idee di calcio e figlia di una presunzione tattica non giustificata. Nel dibattito calcistico, spesso, la tattica è frivolamente derubricata ad una mera disposizione numerica. Nella reale analisi, invece, l’aspetto tattico è legato a doppio filo con quello mentale: una squadra che non acquisisce, o non digerisce, le idee di gioco del proprio tecnico difficilmente potrà rendere sul campo. Non, quindi, una semplicistica disposizione sul campo ma la capacità di trasmettere il proprio credo e filosofia di calcio attraverso la visione tattica. Nel gioco tutto è collegato: un calciatore a suo agio dal punto di vista della posizione crea maggiore empatia con il tecnico, spreca meno energie mentali e fisiche nel dover apprendere qualcosa non nelle proprie corde. Il Messina di Pietro Infantino è lontanissimo dall’essere squadra, una creatura ancora senza una visione di quello che potrà fare in questa stagione. Bari e Igea sono gli estremi opposti di un campionato che hanno chiarito al Messina che il lavoro non è neanche iniziato.
MODULO – Il 3-4-3 non ha convinto: giocatori apparsi in difficoltà tecnica e lontani dalle intenzioni dell’ex allenatore dell’Acireale. Le modifiche vanno verso uno schieramento più adatto alle caratteristiche dei calciatori, sarà loro obbligo quello di sfoderare una prestazione finalmente dignitosa, sopratutto dopo quanto fatto vedere al D’Alcontres. Il calcio si decide a centrocampo: Genevier è un lusso per la categoria sia per capacità che per personalità. Il francese va messo nelle condizioni di dettare il suo gioco, mettergli ai fianchi l’intensità di Biondi e la duttilità di Cocimano pare l’unica soluzione possibile. Dalla crescita della mediana passa il rilancio giallorosso: impossibile chiedere solidità difensiva se il centrocampo non filtra, inutile sperare nella spietatezza offensiva se nulla viene creato alle spalle degli attaccanti. Porcaro e Cossentino non sono sembrati i calciatori visti in carriera, la colpa maggiore è del troppo campo aperto sia alle spalle che davanti. Difensori classici, più congeniali come coppia che stringe gli spazi e punta sulla fisicità che capaci di affrontare con continuità l’uomo contro uomo. In avanti il discorso è simile: esterni offensivi che hanno bisogno di libertà d’azione e supporto da lontano. Il 3-4-3 schiaccia gli esterni e accorcia il campo a disposizione, passando al 4-3-3 si potrebbero vedere maggiori sovrapposizioni e aumentata possibilità di portare fuori zona i difensori avversari.
AVVERSARIO – Il Marsala arriva al San Filippo dopo la vittoria sul Roccella. All’esordio la sconfitta di Rotonda aveva mostrato, però, una squadra già calata nella mentalità della Serie D nonostante l’attestato di matricola. Formazione esperta per la categoria: in panchina c’è il giovanissimo Chianetta, in campo invece Giardina, Lo Nigro e Balistreri regalano la necessaria dose di mestiere. Avversario trappola per questo Messina, non una neopromossa pronta a travestirsi da vittima sacrificale ma piuttosto la classica ambiziosa in cerca della vittoria che dia slancio alla stagione. Mister Infantino perde gli under Ba e Sarcone, mentre strappa la convocazione Luciano Rabbeni anche se la maglia da titolare sembra essere un miraggio per lui. Difesa a quattro che sarà completata da Biancola e Dascoli, in avanti Gambino ritrova il centro dell’attacco con Arcidiacono e Petrilli ai fianchi.
MESSINA (4-3-3) Meo; Dascoli, Porcaro, Cossentino, Biancola; Biondi, Genevier, Cocimano; Arcidiacono, Gambino, Petrilli. All. Infantino
MARSALA (4-3-3) Giappone; Giuffrida, Fragapane, Giardina, Galfano; Prezzabile, Lo Nigro, Sekkoum; Parisi, Balistreri, Tripoli. All. Chianetta