Si comincia. Il giorno dell’esordio è arrivato, il Messina torna tra i professionisti con l’incrocio dal sapore di passato che porta i giallorossi sul campo di una Paganese ambiziosa.
CONDIZIONE – Lo zampino del calendario per rendere ancora più piccante questo inizio di stagione. Storie di ex dalla voglia di rivalsa differente: da quella di Lello Di Napoli, allenatore spesso criticato in giallorosso, a quella di un D’Eboli passato dalla polemica post addio alle dichiarazioni addolcite – e di facciata – delle ultime settimane. Contorno, perché il piatto forte resta la prima uscita in campionato del Messina sotto la guida Sullo. La parentesi in Coppa Italia è servita a presentare la squadra, a dare un assaggio di quello che potrà essere. Pochi allenamenti e rosa incompleta hanno reso la vittoria di Castellammare una mezza impresa, ma questa prima giornata è tutta un’altra storia. Condizione fisica ancora in costruzione, discorso simile per una rosa che non presenterà molte novità rispetto a sabato scorso. Il solo Celic strappa la convocazione, in attesa di transfer resta a guardare Mikulic, mentre per Milinkovic si attende ancora l’ufficialità. Non basteranno, perché l’attacco troverà almeno due protagonisti da qui alla fine del mercato. Nessun alibi, però, perché i campionati non aspettano nessuno e non ammettono l’arrivarci impreparati. Il Messina ha già dimostrato – in Coppa Italia – di saper fare di necessità virtù e di poter mettere in campo prestazioni credibili. Di fronte ci sarà una Paganese speranzosa di partire col piede giusto, anche per un mercato che non si è accontentato di qualche giovane talento.
IDENTITÀ – Ultimo arrivo quello di Federico Piovaccari, che si aggiunge ai vari Tissone, Castaldo, Zito e altri nomi che danno a Di Napoli una rosa che oscilla tra esperienza e gioventù, compresi gli ex Zanini e Cretella. Avversario accidentato per il Messina, con i giallorossi che cercano di fissare la propria identità tattica nel rispetto delle idee di Sullo. Chiaro il tecnico, comunque, nel ricordare che i numeri contino poco con l’atteggiamento a fare la differenza. Visti i disponibili, allora, è lecito pensare a un approccio simile a quello visto a Castellammare: la velocità di Baldé e la sostanza di una mediana capace di passare con facilità dalla fase di quantità a quella della qualità. Recupera dall’acciacco Sarzi Puttini, che parte ancora favorito su Gonçalves, per una difesa che dovrebbe vedere l’esordio Celic preferito all’acerbo Fantoni visto in Coppa. Poco su cui teorizzare, allora, con soli 18 convocati a disposizione del tecnico. Come detto in precedenza, però, non ci sono alibi in casa Messina. Non li cerca nemmeno Sullo, allenatore che non smette di sottolineare l’importanza di diventare squadra e di dimostrare di valere la città che si rappresenta. Il tempo aiuterà allenatore e squadra. La parola passa al campo, l’unico davvero capace di mostrare qualità, errori e reali ambizioni di ogni squadra.
PAGANESE (3-5-2) Baiocco; Sbampato, Schiavi, Schiavino; Sussi, Cretella, Vitiello, Zanini, Zito; Castaldo, Diop. All. Di Napoli.
MESSINA (4-4-2) Lewandowski; Morelli, Celic, Carillo, Sarzi Puttini; Simonetti, Fofana, Damian, Russo; Adorante, Baldé. All. Sullo.