Riprendere il cammino. La sconfitta contro il Picerno deve diventare un lontano ricordo per un Messina che, al San Filippo, è pronto a respirare l’aria delle grandi giornate nella gara contro il Bari capolista.
CONCRETIZZARE – Un avversario vale l’altro, dice mister Sullo. Bugia bianca, lecita, ma la squadra di Mignani è l’avversario perfetto per scaricare pressioni e obblighi oppressivi di vittoria. Sfida che motiva senza ulteriori contorni e che, spogliata della tensione, diventa ottima occasione di rilancio. Il Messina cerca una ripartenza, perché lo scivolone del Viviani – al netto delle lamentele arbitrali – non è andato giù, in primis, a un tecnico che continua a martellare sulla voglia di vedere la sua squadra non perdere campo e insistere nel far male all’avversario. Percorso di crescita, che non ammette rallentamenti perché l’obiettivo finale non li ammette. Calendario in salita, nonostante Sullo non guardi il nome dell’avversario, ma Bari di mercoledì e Foggia di domenica somigliano a una doppia dose di problemi in vista. Nessun risultato è impossibile, soprattutto in questo inizio stagione dove tante – tra le favorite – sembrano faticare ad aumentare il passo. Per ottenerli – i risultati positivi -, però, il Messina ha bisogno di smussare gli angoli degli errori ripetuti. Il primo a non cercare alibi è proprio il tecnico, un uomo – prima che un allenatore – che sembra voler essere giudicato per le idee che propone prima che per i risultati. Corretto, ma i concetti hanno bisogno di diventare reali in maniera più concreta e tangibile.
NESSUNA RIVOLUZIONE – Piano partita complicato, ancora una volta, da un bollettino medico che vede Celic e Mikulic lontani dal rientro, a cui si aggiunge l’acciaccato Simonetti – da valutare -, uscito già nel primo tempo con il Picerno. Torna Baldé, out da Monopoli, e si candida a una maglia da titolare vista la squalifica di Adorante. Non sembra, infatti, disposto a un cambio modulo Sullo, nonostante il centrocampo folto e tecnico dei pugliesi. A proposito di Bari: out Di Gennaro per un problema al ginocchio – escluse lesioni – e Bianco fermato per 3 turni dal Giudice Sportivo. La regia, allora, sarà del messinese Mattia Maita, ma Mignani sembra intenzionato a un turnover mirato che tocchi tutti i reparti. Tornando al Messina, poi, il solo Baldé – che potrebbe essere protagonista di una staffetta con il Milinkovic in crescita visto nel finale di Potenza – non dovrebbe essere l’unica novità: chance per Fazzi sulla corsia destra, nettamente favorito su Russo vista anche la brutta prova del numero 7 al Viviani. Per il resto andranno valutate le energie, in mediana e sulle corsie – una chance per Marginean potrebbe stuzzicare -, anche se pensare a stravolgimenti contro la capolista diventa difficile. Una gara in cui a vincere dovrà essere, per prima cosa, il coraggio di sfidare il naturale passo indietro.
MESSINA (4-4-2) Lewandowski; Morelli, Fantoni, Carillo, Sarzi Puttini; Fazzi, Fofana, Damian, Catania; Baldé, Vukusic. All. Sullo.
BARI (4-3-1-2) Frattali; Pucino, Terranova, Gigliotti, Ricci; Mallamo, Maita, D’Errico; Botta; Antenucci, Paponi. All. Mignani.
*foto copertina: Acr Messina – pagina Facebook ufficiale | ph. Saya