Passo in avanti, novità tattiche e soliti errori. Il Messina che perde a Foggia mostra aggiornamenti interessanti, ma paga il ripetersi di leggerezze, distrazioni e difetti che sembrano essere diventati endemici.
STRETTI – Partiamo da una delle note positive viste allo Zaccheria. Tra percezione e realtà resiste la solita differenza, perché il Messina è cresciuto rispetto alle precedenti uscite, ma gli sprazzi non fanno rima con solidità di prestazione. A ripetersi è la rimonta subita, ma per subire prima bisogna passare. Blocchiamo l’immagine – per il nostro prima frame che, ricordiamo, serve sempre come macro esempio -, siamo nell’azione che porta al vantaggio: grande lettura di Morelli che esce sulla ricezione bassa di Curcio, anticipo e scarico (che vediamo dalle evidenze blu) su Baldé.
In arancione abbiamo isolato Fazzi e Vukusic, la freccia gialla ci aiuta a capire il movimento che il croato farà alle spalle della linea dei foggiani. Interessante la posizione di Fazzi, molto stretto (chiaro che ogni azione abbia una dinamica diversa) e, nel caso, in mezzo alle due punte. Segnale, questo, che un tentativo di stringere il campo il Messina lo abbia fatto rispetto all’esasperata ampiezza vista in altre circostanze.
IL LAVORO DELLE MEZZALI – Restiamo sull’analisi della fase di possesso del Messina, più avanti entreremo nel mondo degli errori difensivi. Siamo nel secondo tempo, abbiamo scelto due frame dello sviluppo di una stessa azione, che ci serviranno per analizzare il nuovo assetto scelto da Sullo nel secondo tempo. Prima immagine: possesso basso gestito da Carillo, con l’evidenza blu vediamo il trio mediano dividersi il campo in maniera precisa. Fofana lavora più basso, da schermo – o volante per chi ama il calcio sudamericano -, con Marginean e Damian più alti ma ben spaziato e non larghissimi.
Un 4-1-4-1, perché la posizione dei due laterali è più vicina ad allinearsi con i due interni che con la punta.
Nello sviluppo dell’azione lo possiamo notare meglio: Carillo avanza, con Fofana che resta basso. In arancione abbiamo evidenziato Vukusic abbassarsi per ricevere lo scarico – ma si farà pressare e perderà palla -, interessante il movimento del croato che lavora da collegamento tra i reparti. Infine, il lavoro dei due interni: Damian (cerchio giallo) si è allungato, mentre Marginean resta più corto sulla mediana dato che lo sviluppo dell’azione è tutto dall’altra parte. Largo a destra c’è Fazzi che cerca ampiezza, ma Baldé ha accorciato e si abbassato (più di quanto lo sia Vukusic). L’idea di Sullo, allora, resta iper offensiva: Fofana deve occupare un ruolo centrale da filtro, ma le due mezzali sono libere di appoggiare e, soprattutto, attaccare la profondità.
Lo possiamo vedere, ancora, in un’altra situazione di gioco: Fofana lavora da regista e sceglie di premiare lo scatto di Fazzi (freccia arancione). La posizione di Fazzi (e di Baldé in basso) è meno ampia di prima e facilita un attacco che vuole sfondare la zona centrale del campo.
Perché? Perché si parte da più in basso, non si esce con un possesso lento, ma si riparte in velocità. In più – vedete Morelli salire largo a destra -, l’ampiezza è lasciata ai terzini. Cerchio blu per Marginean: il rumeno è l’uomo più avanzato e attacca, appunto, la profondità centrale. Vukusic – freccia gialla – osserva ed è pronto per cercare aria pulita sul lato debole.
PERCEZIONE DEL PERICOLO – Passiamo alle note dolenti. Allo Zaccheria il Messina subisce altre 3 reti, nel conto generale amplificano un passivo che racconta come i giallorossi siano la peggior difesa. La rete finale di Rocca arriva a gara finita, più interessante analizzare le prime due marcature della squadra di Zeman. Due immagini per quella che vale il pari di Martino. Premessa: l’azione parte da una punizione battuta veloce a metà campo – come già successo a Pagani -, il Messina perde posizioni e misure. Riquadro blu per Nicoletti, con l’evidenza (sempre) blu vediamo Fofana – che ha seguito il pallone e non gli uomini – e Fazzi. Morelli, invece, resta sulle tracce di Rocca.
Linea arancione in area per notare un’altra condizione di superiorità numerica: Fantoni, Carillo e Sarzi Puttini su Ferrante e Merola. Fuori area c’è Catania – con la X nera – che resta nella terra di nessuno. Messina che, piano piano, si schiaccia.
Nello sviluppo – secondo frame – lo vediamo meglio: primo colpo di testa di Carillo, poi Sarzi Puttini che prova ad allontanare. Evidenza arancione per vedere come il Messina abbia ben 7 uomini (più Lewandowski) in area, fuori immagine ma a ridosso del vertice destro dell’area piccola c’è pure Fofana. Il Foggia, però, ha solo 3 uomini in area.
Non a caso, allora, al limite dell’area ci sono ben tre soluzioni per la squadra rossonera. Sarzi respinge in contrasto, quindi indirizza per quello che può. La sensazione, però, è che qualsiasi respinta sarebbe stata dei foggiani: nel cerchio blu c’è Martino, nei due riquadri Petermann e Curcio. Il Messina, quindi, difende guardando il pallone e perdendo le famose preventive. Il pallone finirà a Martino, con Baldé che cercherà un’impossibile chiusura affannosa. Il resto è storia nota.
LEGGERE IL MOMENTO – Ultimo focus sull’incriminata azione che porta al vantaggio di Merkaj. In realtà c’è davvero poco da analizzare, perché l’immagine parla chiaramente senza aggiunta di ulteriori aggiunte. Qualcosa proviamo a dirla: possesso palla per Fofana – riquadro rosso -, abbiamo scelto di fermare l’immagine qualche attimo prima dello scarico su Konate. Vediamo, infatti, come tra i due mediani ci sia una buona distanza e spazio per la giocata. Ecco, allora, l’errore più grave: Fofana non gioca veloce, ma porta palla per qualche passo di troppo, accorcia su Konate togliendo aria al compagno e, soprattutto, permette al Foggia di leggere l’azione e azionare il pressing.
Konate, ovvio, fa il resto con un controllo di palla totalmente errato e poca lucidità. Un calcione immediato al pallone o un fallo non appena perso il possesso sarebbero state due soluzioni, ma Fofana lo ha messo in grande difficoltà. Il numero 6, poi, giocando con maggiore lucidità e alzando la testa avrebbe potuto giocare la palla diversamente. Due frecce blu per due soluzioni: a sinistra su Sarzi Puttini che ha campo da attaccare, lungo sul duo Fazzi-Morelli che si stanno alzando a destra. Malissimo Fofana nell’occasione: esecuzione lenta e ritardata che toglie opzioni/opportunità e scelta finale errata.
*foto copertina: Foggia Calcio 1920 – pagina Facebook ufficiale