Messina: Rizzo, Burgio e… almeno uno per reparto

Pubblicato il 29 Gennaio 2022 in Primo Piano

Ultimi giorni di mercato. Minuti frenetici per Marcello Pitino, il nuovo ds del Messina prova a far quadrare conti, slot ed esigenze per regalare a Raciti una rosa dal livello competitivo più alto.

PRIMI COLPI – Reparto dopo reparto, taglio dopo taglio con relativo sostituto. Nulla è semplice o scontato, anzi tutto resta complicato. Dalla porta all’attacco, passando per un centrocampo che è pronto ad accogliere – manca solo l’ufficialità – il messinese Peppe Rizzo. Una carriera in giro per l’Italia, ultima tappa Pescara e, adesso, il ritorno a casa per dare esperienza e qualità a un reparto discontinuo. La sua presenza a Messina era stata registrata già un anno fa – chi scrive lo aveva incrociato al San Filippo in un pre gara in compagnia di Cocchino D’Eboli -, con l’accordo che sembrava a un passo. Non se ne fece più nulla. Il suo arrivo non è l’unico, perché dall’Atalanta ecco il prestito dell’esterno sinistro – alter ego di Gonçalves – Riccardo Burgio. Inizio stagione a Piacenza – come Angileri – con poche soddisfazioni, così gennaio diventa il mese giusto per trovare una nuova via. Due tasselli nel posto giusto, viste le mancanze numeriche e di qualità. Ufficiali gli addii di Vukusic e Sarzi Puttini, mentre finiranno fuori lista – a meno di ripensamenti dell’ultimo momento – sia Morelli che Matese. Le uscite non dovrebbero finire, anche se occorreranno offerte concrete e non solo abboccamenti.

PORTA E DIFESA – Il nome più complicato da piazzare resta quello di Lewandowski: il portiere polacco vanta un sondaggio da parte del Campobasso vecchio di un mese e niente di più. Senza la sua partenza non potrà arrivare un nuovo portiere, così da mantenere intatto il dualismo con Fusco che, comunque, parte in vantaggio per il discorso minutaggio. In difesa è pronto ai saluti Bozo Mikulic, ormai pronto a un ritorno in Croazia. Non dovrebbe, quindi, muoversi Celic. Reparto difensivo dove, allora, sarà effettuato un solo innesto. L’ultimo nome è quello del bosniaco Toni Markic del Foggia: classe 1990, in stagione ha collezionato solo 4 presenze con 280 minuti giocati. Calciatore di buona esperienza, ma lontano – per caratteristiche fisiche (supera di poco il metro e 90) – dal gioco di Zeman. Un calciatore, se vogliamo, simile agli stessi Celic e Mikulic. Il suo arrivo sembra prendere forma minuto dopo minuto, anche se darlo per scontato sarebbe errato. Per chiudere il pacchetto arretrato, poi, si registra il solito interesse della Pro Vercelli per Fazzi, l’affondo decisivo non è ancora arrivato.

ATTACCO – Detto di Peppe Rizzo, il reparto di centrocampo non sembra essere al centro delle trattative giallorosse. Ipotesi ancora sul piatto quella dell’addio di Konate, ma il calciatore ex Perugia non sembra attirare concretamente nessuna società. Più accidentato il discorso Fofana, dato che il numero 6 resta valida alternativa per lo staff tecnico. Il sondaggio più interessato era arrivato dalla Paganese, ma il Messina sembra restio a cedere a una diretta concorrente. Attenzione che si sposta, allora, in attacco: in uscita resta Russo che piace alla Turris, col l’esterno che sarebbe perfetto per rimpolpare il pacchetto offensivo della squadra di Caneo. Nel suo 3-4-3 il calciatore scuola Napoli troverebbe una dimensione più consona alle sua caratteristiche. Uscite finite, anche se ci sono da valutare condizione e aspettative di Lorenzo Catania. L’addio di Vukusic, però, apre alla necessità di un colpo importante nel reparto offensivo. Uno, ma non solo. Perché il ds Pitino lavora su profili dalle caratteristiche diverse per cambiare il volto dell’attacco giallorossi. I nomi? Quelli noti. Il primo resta Andrea Di Grazia del Pescara, ma nella prima parte di stagione a Foggia. Seconda punta o esterno offensivo, giocatore ideale per cambiare passo e ritmo alla trequarti di Raciti. Non solo, perché nella corsa a Davis Curiale c’è anche il Messina. “Anche” resta il termine centrale, perché sul calciatore del Catanzaro ci sono anche Picerno e Fidelis Andria. Tutto collegato, però, perché se Bubas dovesse lasciare Andria – proprio in direzione Picerno – i pugliesi punterebbero tutto su Curiale. Che, però, resta una delle alternative degli stessi lucani. Concorrenza reale, col Messina che dovrà trovare armi convincenti per indirizzare Curiale verso lo Stretto. Gli addii di Milinkovic e Vukusic, però, regalano margine salariale da reinvestire.

*foto copertina: Pescara Calcio – Facebook ufficiale

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