Vai sicuro, non ti voltare. Non fare calcoli. Scontro diretto importante, quasi decisivo – anche senza il quasi -, di quelli che non puoi mancare. La pressione è tutta dalla parte di un Messina che, in casa del Campobasso, si trova davanti a un fondamentale sliding doors stagionale.
CONTA VINCERE – A non caricare di peso eccessivo le sfide dei giallorossi lo abbiamo imparato con l’esperienza. Da Sullo a Raciti con in mezzo Capuano, perché quando il Messina è chiamato alla finalissima, ecco la sconfitta. Monterosi andata e ritorno, Fidelis Andria e pure Juve Stabia. Il cammino, allora, consiglierebbe di andarci coi piedi di piombo. Quella di Campobasso, però, deve essere definita una gara spartiacque. I molisani hanno il mirino di Piovaccari e compagni puntato contro da settimane, ma dalla loro parte conservano una partita e mezzo da recuperare. Nessuna garanzia di successo – come è ovvio -, anche perché nella mezza contro la Turris dovranno rimontare l’1-2 momentaneo. Ingredienti questi che, però, raccontano come la squadra di Cudini conservi un paio di possibilità per rialzarsi e restare in corsa in caso di sconfitta. Al contrario, invece, il Messina non può e non deve sbagliare. Vero che il Taranto pare squadra in difficoltà, vero che esiste l’opportunità di mantenere i 9 punti di vantaggio sulla Fidelis Andria, tutto vero come è vero che in caso di sconfitta al Nuovo Romagnoli il distacco dal Campobasso diventerebbe di 4 punti con il rischio di vederlo aumentare dopo i recuperi contro la già citata Turris e il Picerno. Fare corsa su un altro avversario sarebbe possibile, ma una caduta in Molise darebbe al Campobasso lo slancio per avvicinarsi alla tranquillità. Una cosa che il Messina deve evitare: più squadre in lotta fa rima con più possibilità. Il magic number pare essere 42, ma pensare di poter trovare questi punti solo in casa e magari con qualche pari – Campobasso compreso – da strappare gestendo è rischio atroce. Non per questo Messina, non per una squadra più capace a reagire al fondo toccato che in grado di non finirci. Chiaro, un pari non sarebbe visto come un risultato totalmente negativo – perché conterebbe sempre l’andamento della partita -, ma da Campobasso passa una fetta gigantesca della salvezza del Messina.
TUTTI DENTRO – Emergenza finita per Raciti: ai box restano solo Matese, Burgio e Fantoni più lo squalificato Morelli. Nessun nome quando i tamponi erano positivi, ma la lista dei convocati svela i rientri di protagonisti fondamentali come Carillo, Fazzi, Rizzo e Piovaccari. Tutti in campo? Forse no, perché l’attaccante ex Paganese ha dovuto risolvere pure un fastidio muscolare che potrebbe consigliare una gestione diversa. Potrebbe, ma forse non sarà così. Perché l’esperienza e lo spessore del numero 99 diventano elementi a cui non rinunciare, con la lezione Potenza a dire come Piovaccari sappia spaccare partite e avversari con una singola giocata. In difesa tornano, quindi, Carillo e Fazzi a completare il quartetto con Trasciani e Celic. In mezzo al campo il ballottaggio sembra riguardare Marginean e Damian: il secondo in leggero vantaggio, mentre Fofana e Rizzo dovrebbero essere sicuri di una maglia. In attacco, invece, vale tutto: Piovaccari è il favorito per il ruolo di centravanti, ai suoi lati Russo e Gonçalves scalpitano col solo Statella in lizza per prendersi una della due corsie. Più indietro Catania e Baldé, soluzioni interessanti in corso d’opera. Non fare calcoli, dicevamo a inizio articolo, e ribadirlo serve solo a chiarire quanto importante e decisiva sia la trasferta di Campobasso. Difficilissima, anche per condizioni climatiche al limite: non dovrebbe nevicare, ma temperatura che continua a oscillare tra gli 0 gradi e qualcosa in meno. Aspetto da gestire, come le capacità di un avversario più bravo a giocare che a difendersi. Meglio in trasferta la squadra di Cudini – che non sarà in panchina per squalifica – che in casa ha trovato la vittoria solo 2 volte. Numeri che raccontano una verità, ma che non devono condizionare. Il compito del Messina deve essere quello di dare una vera spallata alla zona salvezza e uscire – finalmente – dalle quattro con vista spareggi. Lo ha detto lo stesso Raciti dopo la vittoria di Vibo: “Terza vittoria consecutiva, ma siamo ancora nella griglia playout. Non abbiamo fatto ancora niente”. È tempo di fare qualcosa (di grande).
CAMPOBASSO (4-3-3) Raccichini; Fabriani, Dalmazzi, Menna, Pace; Tenkorang, Bontà, Persia; Liguori, Rossetti, Candellori. All. Antognozzi (Cudini squalificato)
MESSINA (4-3-3) Lewandowski; Trasciani, Celic, Carillo, Fazzi; Fofana, Rizzo, Damian; Russo, Piovaccari, Gonçalves. All. Raciti
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale