Tutto cambiato, tutto riscritto. L’esclusione del Catania dal campionato ridisegna la classifica, offrendo al Messina il primo matchpoint: battendo il Taranto sarebbe salvezza diretta. Vincere era già in agenda, sbagliare non è contemplato. Attenzione, perché per i pugliesi vale lo stesso discorso.
CONTA VINCERE – Dall’incastrare risultati e calcoli all’avere la salvezza a un passo. Vincere e basta, senza guardare cosa accade sugli altri campi. Per il Messina l’occasione diventa ghiottissima, dall’altra parte c’è un Taranto che si trova, però, nell’identica condizione dei giallorossi. Un solo punto più avanti, con una vittoria sarebbe salvezza e senza dover provare a conquistarla contro Bari o Picerno. Quella che era una finale, quindi, diventa ancora più accesa e ricca di motivazioni. La cattiveria agonistica che si palesa nelle parole pre gara di Raciti spiegano che in casa Messina l’atmosfera sia positiva, una pressione girata a proprio favore per trovare la spinta giusta. Giallorossi che hanno rincorso, praticamente, sempre. Dall’ultimo posto a poter diventare spettatore delle ultime due giornate, il destino nelle proprie mani e costruito con le proprie mani. Il cammino di Raciti somma 23 punti – il ventiquattresimo trovato col Catania non c’è più -, arrivati grazie a un lavoro continuato e insistito. In primis mentale, perché la squadra ereditata da Capuano era svuotata, sfiduciata e impreparata dal punto di vista tattico. Altro capitolo: il lavoro sul campo. Con pazienza, a volte anche troppa visto che alcune modifiche sembravano poter arrivare prima. La ragione sembra andare tutta dalla parte di Raciti, un tecnico bravo a non perdere mai la calma – anche nei giorni delle cadute più fragorose – e trasmettere sempre fiducia al suo gruppo, quello puntellato dall’esperienza di Pitino. Lavoro non finito, a mancare è l’ultimo gradino che diventa una scalata dato che il calendario ci mette lo zampino mettendo di fronte – come detto – due squadre vicine e con lo stesso obiettivo. Conterà la volontà, conterà la voglia di soddisfare la propria fame più dell’avversario. Nessun calcolo, perché ragionare sulle due partite o sui risultati dagli altri campi renderebbe tutto più confuso e difficile.
TUTTI SUL PEZZO – Esperienza, l’incoscienza della gioventù o la freschezza di chi sta meglio? Serve tutto al Messina, così le scelte di Raciti saranno condizionate da tutti i fattori possibili. Di fronte un Taranto che potrà speculare su quel punto in più, pensando di non perdere come “piano B” più che soddisfacente. Attenzione massima, perché i pugliesi il colpaccio lo tenteranno. Partita che il Messina dovrà fondare sull’aggressività e la pressione a tutto campo. Meno giocherà il Taranto più il Messina avrà la possibilità di colpirlo. Importante non farlo schiacciare, fondamentale non appiattire i ritmi visto che i giallorossi restano squadra sofferente negli spazi stretti. Mister Laterza non avrà il fosforo di Marsili a disposizione, ma la qualità di Giovinco e Saraniti resta arma che sa essere letale. Si parte dalla difesa, dove Carillo non recupera e non fa parte della lista dei convocati, ci sarà Celic in coppia con Camilleri. Sulle corsie Morelli e Fazzi partono favoritissimi. Così, come Damian in mediana: lui per completare il trio con Fofana e Rizzo. Verso la panchina Marginean. In avanti gli ultimi dubbi: Russo e Piovaccari titolari, terza maglia con Gonçalves un passo avanti a Statella. Cambia pochissimo, perché il Messina dovrà trovare prestazione e risultato indipendentemente da chi saranno i protagonisti. Stavolta conterà pochissimo, perché tutti dovranno avere la motivazione massima. Nessuna paura o ansia crescente. La salvezza passerà, comunque, da tutti. Questa squadra ha sempre mostrato il meglio giocando e ragionando da gruppo, esaltandosi nel bene e reagendo nel male e nel malissimo. Adesso, è tempo di fare benissimo: il giorno in cui meritarsi la salvezza.
MESSINA (4-3-3) Lewandowski; Morelli, Celic, Camilleri, Fazzi; Fofana, Rizzo, Damian; Russo, Piovaccari, Gonçalves. All. Raciti
TARANTO (4-4-2) Chiorra; Riccardi, Zullo, Granata, Ferrara; Versienti, Labriola, Di Gennaro, De Maria; Saraniti, Giovinco. All. Laterza
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale