Messina-Turris: i dettagli fanno la differenza

Pubblicato il 17 Aprile 2022 in Primo Piano

Sconfitta casalinga che non cambia la classifica di un Messina già salvo. La Turris espugna il Franco Scoglio e porta a casa tre punti fondamentali per la corsa ai playoff. Campionato finito per i giallorossi, giusto iniziare immediatamente a riflettere sul futuro con una pianificazione ragionata.

GRINTA E PASSIONE – Ultima uscita stagionale per, con molte probabilità, il Messina finale di Ezio Raciti. Arriva una sconfitta a chiudere un percorso che da gennaio a ora ha portato una squadra – ultima in classifica all’epoca – a salvarsi evitando anche i playout. Manca il risultato, ma la prestazione è tutt’altro che da dimenticare per un Messina che perde la partita nei dettagli, in particolare due: gli errori di Celic che portano ai gol subiti. Dal punto di vista tattico Messina che paga – anche a detta di Raciti nella conferenza post gara – la scelta di giocare con due punte, che nel primo tempo non riescono a dare lo spessore che il mister voleva. Manca qualità nel giro palla e c’è tanta imprecisione nelle scelte, la Turris ne approfitta riuscendo anche a trovare il gol su calcio di rigore. Prima frazione, dunque, insufficiente dei giallorossi che, però, rientrano dagli spogliatoi con un piglio diverso, mettendo in campo grinta e passione fino all’ultimo minuto. Raciti (voto 6) cambia il volto al suo Messina inserendo Marginean e ridisegnando la squadra con un 4-2-3-1 che sembra funzionare di più. Il doppio vantaggio della Turris, arrivato dopo poco, potrebbe spezzare le gambe ai giallorossi, ma questo non succede e i padroni di casa – spinti anche dall’incessante spinta dei suoi tifosi – continua a crederci e a lottare fino alla fine. Il gol arriva: meraviglioso di Russo, autore di un’esecuzione perfetta per il calciatore che firma, curiosamente, il primo e l’ultimo gol del campionato dei giallorossi. La Turris difende il vantaggio e porta a casa il risultato. Nel finale c’è anche spazio per Caruso e il Primavera D’Amore che esordiscono in campionato. Sabato, tutto sommato, positivo per entrambe le squadre: con il Messina che celebra la salvezza con i suoi tifosi dopo una stagione difficile e una Turris che si giocherà all’ultima giornata il suo posto nei playoff.

UN PUNTO DI PARTENZA – Un pensiero, inevitabile, è giusto che vada al futuro a cominciare da chi resterà protagonista o meno. Nel post gara le dichiarazioni di Rizzo – centrocampista e leader dei giallorossi – e di mister Raciti sono un misto di gioia, per l’obiettivo raggiunto, e attesa. Quel che attendono è una chiamata, loro come altri. Toccherà al presidente Sciotto rompere gli indugi nel più breve tempo possibile, per il bene di tutti. Le parole di Rizzo e Raciti sottolineano – a chiare lettere – la ferma intenzione di proseguire. Se così non sarà, poi, la decisione diverrà materia di analisi, ma resta fondamentale prendere queste decisioni nell’immediato. Personalità forti – quelle di Rizzo e del tecnico -, che non temono di mettere sul piatto il discorso sul futuro. E sono proprio personalità come queste che hanno rialzato il Messina e che, quindi, si candidano a essere la base da cui ripartire il prossimo anno, con la consapevolezza che arrivare a una salvezza nelle ultime giornate non può bastare. Una società come il Messina può e deve lottare per altro. Il girone di ritorno – più la gara di andata (poi cancellata) col Catania – diventa l’ottimo punto di partenza per il futuro.

Lewandowski 5,5: spiazzato in occasione del penalty, un’incomprensione con Celik porta al secondo gol della Turris. (dal 47’ s.t Caruso sv)

Trasciani 5,5: incerto in più occasioni, la Turris lo capisce e attacca molto dal suo lato andando più volte vicino al gol. (dal 1’ s.t Angileri 6: entra bene e da spinta alla fascia destra)

Celic 5: partita da dimenticare per il croato, causa il rigore con un evidente tocco di mano, non si intende con Lewandowski e di fatto regala il gol a Leonetti.

Camilleri 6: partita senza sbavature eccessive, fa anche qualche buona chiusura nel primo tempo.

Fazzi 6: ha un cliente difficile come Giannone, ma non se la cava male, tira fuori dal cilindro un sinistro al volo che per poco non faceva venire giù lo stadio.

Russo 7:  nettamente il migliore dei suoi, partita vivace e aggressiva, il gol è una perla assoluta.

Fofana 6: buona partita di sostanza e corsa, manca qualcosa dal punto di vista offensivo per incidere sul match. (dal 24’ s.t. Adorante 5,5: non riesce a dare la scossa all’attacco dei suoi)

Rizzo 6: partita sufficiente del capitano con la solita rabbia e forza, soffre un po’ la qualità a centrocampo della Turris. (dal 47’ s.t D’Amore sv)

Statella 5,5: la grinta non manca, ma poco preciso nell’ultimo passaggio.

Piovaccari 6: solo la traversa gli nega il gol numero 150, voglioso e sempre l’ultimo a mollare.

Busatto 5,5: partita opaca, dovrebbe dare spessore all’attacco grazie alla sua statura, ma viene annullato dalla difesa campana. (dal 1’ s.t. Marginean 6,5: cambia volto al Messina, propositivo e per poco non trova il gol)

TURRIS (4-3-3) Perina 6; Manzi 6, Di Nunzio 5,5, Esempio 6,5, Varutti 6,5; Tascone 6, Zampa 6, Franco 6 (dal 22′ s.t. Bordo 5,5); Giannone 7 (dal 38′ s.t. Pavone sv), Longo 6, Leonetti 6,5 (dal 14′ s.t. Loreto 5,5). All. Caneo 6,5

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale

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