Un solo punto in queste prime quattro partite e più di qualche problema per il Messina di Gaetano Auteri. Calendario in salita, ma adesso la squadra è chiamata a un segnale di reazione per non incidere sul rapporto rimasto – fin qui – sereno con ambiente e tifoseria.
TROPPE MANCANZE – L’iniziale entusiasmo e la pazienza sembrano aver lasciato posto – almeno in parte – a un misto tra delusione e nervosismo. È senza dubbio presto per un bilancio, anche se un andamento all’indietro apre alla possibile ricerca di responsabilità e soluzioni. La prima reazione di pancia suggerirebbe una cieca “caccia all’uomo” per individuare in fretta un obiettivo su cui abbattere le critiche. Le mancanze, tuttavia, sembrano essere troppe e non risolvibili – come si è parlato in questi giorni – con un intervento sul mercato degli svincolati. La soluzione va trovata in casa propria con lavoro e dedizione per sopperire a delle evidenti carenze nella rosa giallorossa. Auteri nel corso di queste prime partite ha portato due schieramenti su cui basare il proprio gioco: l’iniziale 3-4-3 e il 4-3-3 delle ultime due uscite, scelto per sopperire alle assenze di Fazzi e Versienti. Risulta chiaro come a livello numerico manchi qualcosa nel reparto dei laterali, dove Auteri ha provato ad adattare Konate prima e Trasciani e Angileri con Viterbese e Avellino. La fase difensiva e anche offensiva ne ha risentito, specialmente nell’ultima gara del Partenio dove Russo ha dominato sulla sua fascia mettendo più volte in difficoltà il Messina. Passando al centrocampo la situazione non tende a migliorare. I titolari inamovibili di Auteri sono Fofana e Marino con Fiorani che nelle ultime gara ha preso il posto nel centrocampo a 3. Marino è play con buoni tempi, capace anche di farsi sentire in zona gol come contro il Crotone. Fofana e Fiorani ben si calano nel ruolo di intermedi, ma da loro ci si aspetta prestazioni diverse: nella continuità per il giovane 2002, nella volontà da un Fofana lontano parente di quello visto lo scorso anno. Uno dei problemi del centrocampo, poi, è la totale assenza di ricambi: Napoletano, quando subentra, ha caratteristiche da trequartista che risultano meno utili al palleggio fluido che vorrebbe Auteri. Le partite ravvicinate di questo inizio di campionato favoriscono una perdita di brillantezza, fattore che incide quando ad alcuni elementi non può essere concesso riposo. Concludendo l’analisi per reparto il tasto dolente è senz’altro l’attacco. Tra i vari tridenti proposti da Auteri da inizio stagione – uno diverso per ogni partita – la mancanza più evidente è quella di un centravanti che si metta sulle spalle l’attacco. Curiale, Zuppel e Balde sono risultati insufficienti e poco utili all’economia del gioco di Auteri: chi per inesperienza, chi per scarsa condizione. Gli unici gol arrivati dal reparto offensivo sono dovuti al bel gol di Iannone – a coronamento di un’azione di squadra – e ad una prodezza di Catania. Manca il vero bomber che a suon di gol trascini il Messina fuori da questa situazione.
LA SOLUZIONE – Un ultimo elemento che accomuna tutti i reparti del Messina e che sicuramente ha contribuito a questa falsa partenza è l’inesperienza. Il Messina ha puntato tanto sui giovani, a partire dal suo estremo difensore Daga e proseguendo per i vari Filì, Fiorani, Zuppel, Iannone, Napoletano. A fronte di questo, per quanto il Messina possa correre ai ripari sul mercato cercando un over in più da aggiungere alla rosa, la vera soluzione è quella di avere fiducia e aspettare questi ragazzi che Auteri vuole siano punti fermi della squadra. Come detto prima, le mancanze ci sono e anche tante ma dare un giudizio definitivo su una squadra, composta per lo più da giovani, dopo quattro partite è quanto di più sbagliato si possa fare. Sicuramente, emerge che la rosa costruita dal ds Pitino abbia più di qualche lacuna, col giudizio che viene influenzato anche dallo scarso rendimento di alcuni componenti da cui ci si aspettava di più: uno su tutti Davis Curiale. Il calendario non è certo stato a favore dei giallorossi che, però, quando c’era da fare punti hanno steccato la partita, portando a casa un unico punto nel pareggio interno con la Viterbese. Il Messina a oggi è un passo indietro rispetto ad alcune delle dirette concorrenti per la salvezza che in questo inizio hanno dimostrato più di qualcosa di interessante. La guida tecnica di Auteri non è in discussione, il tecnico ha saputo dare fin da subito un’identità alla squadra peccando molte volte in concretezza e cinismo. La parola chiave è “pazienza”, provando a inibire qualsiasi reazione puramente emotiva. Alla squadra (tutti compresi) il compito di lavorare affinché le mancanze mostrate non siano decisive e sfruttare il buon potenziale esibito solo in parte. Il Messina – sabato sera alle 20:30 – è atteso al Ceravolo per una difficile sfida col Catanzaro reduce dal pari di Cerignola. Portare punti a casa sarebbe una grandissima prova di forza e reazione, ma prima del risultato sarà importante l’approccio del Messina in una gara dove parte nettamente sfavorito. Sfornare una buona prestazione a Catanzaro darebbe una grande iniezione di fiducia a una squadra che, al momento, sembra aver perso alcune certezze. Da lì dovrà poi decollare il campionato del Messina. La “caccia all’uomo” o semplice ricerca dei responsabili scattata dopo un inizio difficile deve passare in secondo piano. In questo preciso momento, quello di cui ha bisogno questa squadra è, soprattutto, un paziente sostegno… chiaramente non infinito.
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale