Cerignola story: l’audacia del marchese, la guerra e l’orgoglio di ritornare
Pubblicato il 6 Ottobre 2022 in Punto C
Storia ricca di fascino e colpi di scena. Il Cerignola è società legata alla propria terra e capace di superare diversi ostacoli per tornare nel calcio professionistico. La famiglia Grieco ha seminato negli anni, Danilo Quarto ha raccolto i frutti e conquistato una Serie C che mancava da 85 anni.
HISTORIA – Il 1912 è stato senz’altro un anno da ricordare per svariati motivi. Partendo dalla tragica notte del 14 aprile in cui persero la vita migliaia di persone a bordo del Titanic, fino alla lieta nota legata al mondo dello sport: la nascita di Nereo Rocco, storico allenatore del Milan. Proprio in quei mesi, in Puglia, il marchese Francisco De Torres y De Calbò fondò l’Unione Sportiva Cerignola, meglio nota come Audace Cerignola: «È con immensa gioia e grande soddisfazione che annuncio la nascita ufficiale del Cerignola. Audacia, impegno, sacrificio, attaccamento ai colori sociali devono essere i principi ai quali tutti gli atleti devono ispirarsi nelle competizioni sportive». Parole e musica dell’originario di Malaga. Ripercorrendo la storia di questa società non si può non citare l’anno 1935, annata in cui i pugliesi riuscirono a conquistare, seppur da ripescati, la prima storica promozione in Serie C. Nel momento in cui la squadra stava ottenendo risultati di un certo rilievo, ecco che il mondo venne sconvolto dalla Seconda Guerra Mondiale e per il Cerignola – sportivamente parlando – arrivarono tempi bui. Nel nuovo millennio è un sali scendi continuo tra Eccellenza e Promozione, con annate segnate da varie vicissitudini societarie. Gli anni passano e con un salto temporale ci tuffiamo nel 2014: anno in cui l’imprenditore cerignolano Michele Grieco rileva la società.
TRADIZIONE E INNOVAZIONE – La famiglia Grieco è molto conosciuta a Cerignola, dato che il loro business prende vita proprio nel comune pugliese. La Grieco Srl nasce in un magazzino ubicato nel cuore del centro pugliese, come attività di vendita all’ingrosso di prodotti per la casa, professione che ha reso la stessa società negli anni una realtà di rilievo nel panorama nazionale. La storia come ben sappiamo porta sempre nuovi stimoli ed è il caso anche della famiglia Grieco che, con il tempo, si evolve con esiti innovati. La filosofia passa dal “vendere” al “distribuire”. Con l’inizio del nuovo millennio l’azienda pugliese intraprende nuove strade e nel 2002 prende vita il progetto Proshop. Una data e un progetto particolarmente importanti, la base per la nascita di un marchio che oggi, dopo vent’anni, vanta solidità ed ampia riconoscibilità. Con l’avvento della pandemia la Proshop non ha fatto altro che crescere e nel 2020 infatti ha avuto un incremento delle vendite del 39,4% (dati iri toptrade), rispetto al corrispondente periodo del 2019, generando più di 200 milioni di fatturato.
RIPARTENZA E DOMINIO – L’Audace Cerignola nel 2014 riparte dalla Prima Categoria con al timone Nicola Grieco che, con la sua famiglia, riporta lustro al calcio cittadino, riaccendendo l’entusiasmo in città. Le prime tre annate sono un grandissimo successo, caratterizzate da un dominio incontrastato. La Prima Categoria viene archiviata con ben 92 punti su 96 disponibili. Quello dell’Audace, nel campionato di Promozione, è un regime assoluto: prima in classifica con più di 23 punti di vantaggio rispetto alla seconda e promozione in Eccellenza con sette turni d’anticipo, senza mai perderne uno. I pugliesi buttano giù diversi record e tra il 2013 e il 2016 vincono 64 partite su 68, perdendone 0 (record d’imbattibilità che terminò la stagione seguente dopo 89 risultati utili consecutivi). Un cammino trionfale che ai giornalisti pugliesi ricorda la cavalcata del Paris Saint-Germain nella Ligue 1 francese, tant’è che l’allora tecnico dei gialloblù Massimo Gallo, a domanda in merito rispose cosi: «Noi, però, siamo tutti cerignolani e siamo un gruppo di amici, prima che una squadra. La società ha grandi ambizioni, ma credo che con qualche ritocco potremo fare bene anche in Eccellenza». Non solo i pugliesi fecero bene, ma nella stagione 2016-2017 conquistarono addirittura la promozione in Serie D battendo in casa alla penultima giornata il Bitonto (diretta inseguitrice) per 6 a 1, ritornando in Serie D a distanza di 17 anni. Il ritorno nel massimo torneo dilettantistico non è dei più dolci, caratterizzato da diversi anni di “purgatorio” in cui la società cicca diverse scelte sportive, collezionando esoneri e rivoluzioni. L’annata 2018-2019 è, probabilmente, la più amara per i Grieco. Dopo un’ottima stagione terminata al secondo posto nel girone H, il Cerignola strapazza il Taranto per 5-1 nella finale playoff guadagnandosi la prima posizione nella graduatoria per i ripescaggi in Serie C. La società presenta domanda di ripescaggio e nel giro di 24 ore si vede dapprima promuovere nella serie C con sentenza del Collegio di Garanzia del Coni e poi estromessa dalla presentazione ufficiale dei calendari della Lega Pro per presunte irregolarità riguardanti lo stadio Monterisi. L’estate del 2019 è sicuramente la più travagliata della storia del calcio cerignolano, fatta di ricorsi e contro-ricorsi, con i tifosi dell’Audace Cerignola che provano a farsi sentire occupando per protesta una parte dell’autostrada A14. Alla fine la famiglia Grieco si dovette arrendere, rimanendo in Serie D. L’amarezza non va giù e la storica famiglia pugliese ridimensiona il progetto tecnico, con il Cerignola che disputa la stagione seguente in modo anonimo.
LA SVOLTA – All’alba della stagione 2021/2022 viene ufficializzato un cambio societario, con l’imprenditore barese Danilo Quarto che acquisisce il pacchetto societario del Cerignola, divenendo il primo storico presidente non cerignolano della storia ultracentenaria del club. Dopo aver rilevato la società, il neo presidente intraprende fin da subito un percorso ambizioso, basato su un progetto forte e solido. «Invito la piazza a dimenticare i successi passati o le amarezze, ora si apre un capitolo nuovo che auspichiamo possa portare al raggiungimento dopo 85 anni dell’obiettivo Serie C», cosi Quarto durante la conferenza di presentazione. Si parte con la conferma e la fiducia all’allenatore Michele Pazienza, già al timone l’anno prima. A rinforzare la rosa arrivano elementi di assoluto valore ed esperienza, come il centrocampista Cristian Agnelli, il difensore Alex Sirri e gli under Dorval, Tascone e Vitiello. La stagione inizia in chiaroscuro, ma con il passare delle settimane Pazienza trova la cura e nel derby pugliese con il Bitonto (ancora loro dopo il match di Serie D) il Cerignola, trascinato da bomber Malcore – 26 gol in stagione – torna nel professionismo dopo ben 85 stagioni. Lo fa dominando il Girone H di Serie C, totalizzando 88 punti, distaccando di 16 punti la seconda in classifica (Francavilla).
Solo poche settimane dopo aver conquistato la promozione in Serie C arriva, però, una nuova rivoluzione societaria, con l’addio del presidente Quarto che saluta i tifosi con una lettera: «Questo gruppo, questo staff, ha fatto un qualcosa che rimarrà nella storia del calcio cerignolano e del calcio pugliese e di questa categoria. Rimarrà impresso per sempre nel cuore, nella mente e negli occhi!». A far ritorno ci sono i Grieco, con il Cerignola dunque che torna alle origini. Un amore mai terminato quello fra i cerignolani e la famiglia proprietaria della catena Proshop, artefice della rinascita del calcio cittadino. Un filo mai interrotto visto che, nonostante la cessione del 2020, i Grieco sono rimasti all’interno del progetto tramite diventando main sponsor del club.