Messina, brutto e molle: il Cerignola passa con un tris

Pubblicato il 8 Ottobre 2022 in Primo Piano

Sconfitta netta e senza appello. Il Messina cade al Monterisi di Cerignola dopo una prova che rappresenta, probabilmente, la peggiore versione stagionale della squadra allenata da Auteri. Apre Achik, poi D’Andrea e il rigore di Malcore. Giallorossi incapaci di creare reali occasioni da rete.

IN SOFFERENZA – Ancora 3-4-3 per Gaetano Auteri che torna – dopo aver rispolverato in Coppa Italia a Crotone – al modulo di inizio stagione: out Camilleri che va solo in panchina, così a guidare la linea difensiva c’è Ferrini con Trasciani e Filì ai lati. Fuori anche Konate e Fofana, sulle corsie laterali ci sono Versienti e Fazzi con Fiorani a far coppia con Marino. In avanti confermato il tridente formato da Balde e Catania esterni con Curiale riferimento centrale. Nel Cerignola ancora assenti Coccia e Giofrè, mister Pazienza sceglie Blondett con Ligi in difesa, mentre Sainz-Maza strappa una maglia in mediana. Attacco pesante con Achik e Neglia a supporto di Malcore. Prima parte di tempo che somiglia a un vero e proprio assolo dei pugliesi: Messina che fatica a costruire e deve rincorrere quando Sainz-Maza e Neglia lavorano in coppia sulla sinistra. Proprio quest’ultimo ci prova due volte, ma nella prima occasione il suo destro è troppo centrale e nella seconda manca precisione. La vera occasione arriva poco dopo: ancora bel duetto tra Neglia e Sainz-Maza con lo spagnolo che scappa via sulla sinistra e trova il fondo, il suo cross sul secondo palo mette Achik in condizione di dover solo spingere in rete la sfera, ma il marocchino colpisce malissimo e mette a lato. Non reagisce il Messina che resta imbambolato e lento, tanto che i pugliesi non sembrano mai soffrire quando la sfera è in possesso dei giallorossi. La penitenza di Achik si cancella presto, perché il Cerignola passa e la firma è la sua: bella giocata a due tra Malcore e Neglia, con il numero 11 che entra in area e può puntare e saltare Ferrini prima di provarci con un sinistro che Daga respinge centralmente, pallone ad Achik che sceglie un rasoterra potente e stavolta non sbaglia. Il vantaggio della squadra di Pazienza non modifica il copione, perché il Messina non esiste dal punto di vista offensivo ed i pugliesi insistono alla ricerca del raddoppio prima della pausa. Che non arriva, anche grazie a un bel riflesso di Daga che spegne l’ennesimo tentativo di Neglia. Primo tempo che si chiude col vantaggio meritato del Cerignola.

STERILI E SCONFITTI – Messina più vivace quello che approccia l’inizio di ripresa, ma a pungere è sempre il Cerignola che con Malcore sfiora il raddoppia con un diagonale che passa vicino al palo. Giallorossi che affidano a Catania il compito di infrangere il muro pugliese: il numero 20 ci prova ma dalle parti di Saracco non accade nulla. C’è una maggiore vigoria, c’è il tentativo di rispondere presente in zona offensiva, ma di occasioni vere e proprie nessuna. Cerignola che mostra un volto diverso in questa ripresa, forse per la pressione diversa del Messina oppure per una ricerca di gestione che pare non essere, però, nelle corde della squadra di Pazienza. Pugliesi che si spengono e lasciano campo ai ragazzi di Auteri, fermati solo dalla propria inconsistenza in fase di finalizzazione. Che il Cerignola possa fare di più lo racconta la verticalizzazione che manda Malcore a tu per tu con Daga, altro riflesso del portiere giallorosso e raddoppio evitato. Dopo il ventesimo parte la girandola dei cambi: triplo per Pazienza che passa alla difesa a 3 e piazza D’Andrea al fianco di Malcore, doppio per Auteri che lancia Konate per Versienti e Grillo per l’evanescente Balde. Da due a tre nel giro di pochi minuti, perché Auteri richiama Napoletano per Filì passando al 4-2-3-1. Esperimento senza esito, perché il Cerignola accelera e confeziona un contestato raddoppio: Russo salta tutti sulla destra, appoggio verso Tascone che col destro trova un tiro-cross che finisce nella zona del secondo palo e premia un D’Andrea che deve solo spingere il pallone in rete. Proteste vibranti, però, di Daga per la posizione dell’attaccante pugliese. Da valutare l’incrocio tra il numero 17 di Pazienza e l’ultimo difensore giallorosso. Messina che torna molle, così Malcore sfiora il tris e il Cerignola riprende campo e controllo. Grave la leggerezza con cui Catania e Fazzi hanno lasciato campo a Russo alla genesi del raddoppio. Il resto del match è pura accademia. Compreso il penalty che Konate regala al novantesimo e che Malcore trasforma. Il triplice fischio sancisce il ritorno alla vittoria del Cerignola – reduce da due sconfitte e un pari – mentre per il Messina è la quinta sconfitta in sette partite, la quarta in quattro trasferte.

CERIGNOLA 3

MESSINA 0

MARCATORI Achik al 31′ p.t.; D’Andrea al 27′, Malcore su rigore al 45′ s.t.

CERIGNOLA (4-3-3) Saracco; Botta (dal 21′ s.t. D’Ausilio), Blondett, Ligi, Russo; Tascone, Bianco (dal 14′ s.t. Capomaggio), Sainz-Maza (dal 41′ s.t. Ruggiero); Achik (dal 22′ s.t. D’Andrea), Malcore, Neglia (dal 21′ s.t. Gonnelli). (Fares, Trezza, Olivera, Inguscio, Farucci, Langella, Vitali). All. Pazienza

MESSINA (3-4-3) Daga; Trasciani, Ferrini, Filì (dal 24′ s.t. Napoletano); Versienti (dal 22′ s.t. Konate), Fiorani (dal 34′ s.t. Fofana), Marino, Fazzi; Balde (dal 22′ s.t. Grillo), Curiale, Catania (dal 34′ s.t. Zuppel). (Lewandowski, Berto, Iannone, Camilleri, Angileri, Mallamo). All. Auteri

ARBITRO Angelucci di Foligno

NOTE Espulso al 38′ s.t. Pazienza (all. Cerignola) per proteste. Ammoniti Fiorani, Fazzi, Ligi. Corner 3-4. Recupero 0′ e 5′.

foto copertina: Audace Cerignola – Facebook ufficiale

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