Tornare a giocare, iniziare a lottare. Il Messina deve scrollarsi di dosso la fitta polvere arrivata dalle sconfitte con Cerignola e Gelbison. L’occasione è quella di uno scontro diretto delicatissimo sul campo di una Fidelis Andria ultima in classifica e protagonista di una crisi simile a quella dei giallorossi.
REAGIRE CON LA TESTA – Introdurre il match del Degli Ulivi è, forse, uno degli esercizi più complicati dell’ultimo periodo. Le sentenze emesse dalle ultime uscite della squadra di Auteri hanno fatto crollare il castello di illusioni creato tra il ritiro e l’inizio del campionato. Il campo ha parlato e detto che la rosa costruita da Pitino non può far altro che restare travolta dalle onde rimanendo in balia della corrente. Lo dimostra la passività nella sconfitta con il Cerignola e l’apatia mostrata con la Gelbison. Due schiaffoni che lo stesso Auteri ha incassato quasi silenziosamente, come fosse consapevole che nessuna reazione potrà essere organizzata in breve tempo. Ad Andria, allora, il Messina è chiamato a una reazione improvvisata o, per dirla in maniera più elegante, a una reazione puramente nervosa. L’assenza di carattere è uno dei difetti peggiori di questa squadra, elemento che non è facile ritrovare in un paio di allenamenti o dopo qualche sconfitta. Il carattere o ce l’hai oppure subisci. Chiaro, non è corretto chiedere ai tanti ragazzi presenti di avere unghie affilate e personalità trascinante. Il compito spetta ai più esperti. I nomi noti sono sempre quelli di Camilleri, Fazzi, Curiale e perché no Fofana e Versienti. Il resto della squadra ha pochi anni sulla carta di identità e ancora meno anni sui campi da gioco. Auteri cucina gli ingredienti che ci sono, ma la ricetta pare non essere seguita – ed eseguita – in maniera del tutto corretta. La confusione tattica ha regnato sovrana con la Gelbison, per questo il primo passo verso la reazione dovrà essere guidato da un ordine assente fin qui. Difficile per questo Messina avere il famoso “11 base”, ma una parvenza di titolari deve esserci, quasi quanto un modulo a cui affidarsi senza perdersi in alchimie.
ABITO NUOVO – Al Degli Ulivi ci sarà una Fidelis Andria in crisi di risultati e che ha già messo in discussione la panchina di Cudini. L’ex tecnico del Campobasso ha trasferito in Puglia la sua idea di gioco e qualche protagonista. Squadra che funziona poco con le primissime uscite che hanno raccontato di una squadra compatta ma poco concreta sia in difesa che in avanti. Il peggio è arrivato dopo: quando sul cammino dei pugliesi sono arrivate Virtus Francavilla, Catanzaro e Pescara a banchettare e mettere in discussione Cudini e l’intero progetto. Patron Roselli ha risposto alle ultime contestazioni con la messa in vendita del club. Una provocazione che, però, spiega il tipo di clima che il Messina troverà. Squadre che segnano poco e subiscono troppo. Auteri proverà a correggere il tiro con una punta in meno e un aiuto in fase di non possesso in più. Due le opzioni sul tavolo: 3-5-2 o 4-4-2. Favorito il secondo, anche per una maggiore semplicità di applicazione e per la possibilità di tenere stretti i reparti di difesa e centrocampo. Daga in porta, davanti a lui Angileri e Fazzi sulle fasce con Trasciani e Camilleri centrali. In mediana Fofana è favorito su Fiorani, con lui Marino. Più complicato il rebus sulle corsie a centrocampo: Versienti potrebbe strappare una maglia, con lui ci sono Napoletano – a caccia di riscatto – e un Catania utile per provare a colpire di rimessa. In attacco Curiale e Balde viaggiano verso la titolarità, Iannone è l’unica opzione vista l’assenza di Zuppel.
FIDELIS ANDRIA (4-3-3) Vandelli; Fabriani, Milillo, Dalmazzi, Hadziosmanovic; Urso, Arrigoni, Candellori; Pavone, Sipos, Bolsius. All. Cudini
MESSINA (4-4-2) Daga; Angileri, Trasciani, Camilleri, Fazzi; Versienti, Fofana, Marino, Catania; Curiale, Balde. All. Auteri
*foto copertina: Acr Messina – sito ufficiale
