Inguardabile. Il Messina perde ancora e in casa della Fidelis Andria offre una prestazione al limite della decenza. Vantaggio pugliese immediato e seguito, a inizio ripresa, dalla seconda dormita di giornata. Fofana si fa espellere e il resto del tempo serve per assistere al tris e alla festa avversaria.

RESPINTA CENTRALE – Totalmente smentite le indiscrezioni della vigilia da un Gaetano Auteri che non modifica il suo assetto tattico restando fedele al 3-4-3. A cambiare, invece, sono alcuni interpreti con modifiche in ogni reparto: in difesa c’è Berto con Camilleri e Angileri, mentre in mediana l’escluso è Marino per una coppia titolare formata da Fiorani e Fofana. Fuori Curiale dal trio offensivo, al suo posto c’è Iannone. Confermati, invece, Balde e Catania. Modifiche anche nella Fidelis Andria: mister Cudini passa alla difesa a tre con Mariani a far compagnia a Milillo e Dalmazzi. In avanti ci sarà Urso a supporto dell’unica punta Bolsius. Neanche il tempo di prendersi le misure che il match si sblocca: Bolsius ripulisce un pallone sulla trequarti – resistendo anche alla carica di tre avversari – e lo scarica su Arrigoni che va subito in verticale premiando l’inserimento di Candellori che approfitta di una difesa giallorossa ancora negli spogliatoi. Botta di sinistro dell’ex Campobasso che Daga respinge, ancora una volta, centralmente favorendo Paolini che deve solo insaccare a porta vuota. Messina in svantaggio dopo una novantina di secondi tanto per chiarire che dal punto di vista dell’approccio i problemi non sono risolti. Anzi, peggiorano quando Dalmazzi colpisce due volte di testa in pochi secondi e sfiora il raddoppio: sul primo arriva la respinta – sempre imprecisa – di Daga, sul secondo manca precisione. Tutto in 3′, con in mezzo anche il giallo beccato da un Fofana già costretto a rincorrere Urso e compagnia. Auteri inverte le fasce di Catania e Iannone per cercare di coinvolgere diversamente i due, la reazione del Messina ha la gravissima colpa di essere lentissima e banale nella sua manovra. Fiorani si becca – anche lui – un giallo gratuito per una coppia mediana ammonita prima del ventesimo minuto. Tutti sintomi di una squadra in difficoltà estrema. Il più vivace tra i giallorossi è Fazzi che per due volte arriva alla conclusione pur se da posizione defilata: di testa è impreciso, col sinistro viene stoppato da Hadziosmanovic. Nulla di eccezionali, ma piccolissimi segnali che la sbornia da rete subita è stata smaltita. Prova a pungere da palla inattiva la squadra Auteri, ma manca un pizzico di precisione quando sulla sponda di Camilleri il tocco Balde – a ridosso della linea di fondo campo – si ferma sul palo esterno. Match dai ritmi lenti e dalle trame scontate: Andria che tiene meglio il campo – pur non facendo nulla di trascendentale – mentre il Messina si accende solo a fiammate effimere. Ne viene fuori solo un impietoso scorrere verso l’intervallo.

IMBARAZZANTE – Doppio cambio per Auteri a inizio ripresa: fuori Fazzi e Catania, dentro Napoletano e Curiale col Messina che passa a un 4-2-3-1 con Balde ad agire da riferimento sulla trequarti. Modifiche che servono a poco quando il livello di concentrazione è inesistente: Berto – nell’atipico ruolo di terzino destro – scarica un pallone impreciso verso Fiorani che, fuori tempo, lo buca e lascia Bolsius nella possibilità di puntare Camilleri. L’olandese – appena dentro l’area – si beve il capitano giallorosso e spara un destro imparabile per Daga. Raddoppio della Fidelis Andria e Messina imbarazzante nella gestione di nervi e possesso palla. Iannone scalda le mani di Zamarion nel tentativo di mostrare una innocua reazione. Passare da male in peggio non è impossibile quando i protagonisti si impegnano al massimo per riuscirci. Ci pensa Fofana a rendere il pomeriggio più complicato entrando in netto ritardo – a caccia di un pallone vagante – su Paolini: secondo giallo e relativa espulsione. Messina in 10 e Mallamo viene chiamato a sostituire Iannone per far coppia con Fiorani al centro del campo. Il poco che i giallorossi potrebbero creare viene azzerato, la Fidelis Andria deve solo gestire e approfittare dei sicuri svarioni in arrivo da parte dei giallorossi. Daga non concede a Candellori il tris e la squadra di Cudini potrà portarsi a casa anche l’idea di aver dominato in lungo e largo in questa sfida. Doppio vantaggio e superiorità numerica bastano per saziare la Fidelis, mentre il Messina tenta in tutti i modi di superare sé stesso in peggio per aumentare il passivo. Tempo che diventa infinito in attesa del liberatorio triplice fischio. Prima, però, c’è il tris della Fidelis grazie al bel destro da fuori area di Arrigoni che è imprendibile per Daga. Pallone che si arrota finendo a fil di palo e rende la vittoria della squadra di Cudini schiacciante. Il triplice fischio arriva e chiude lo scempio giallorosso. Terza sconfitta consecutiva, quinta in cinque trasferte, settima in nove partite, peggior attacco, peggior difesa e ultimo posto in classifica per la squadra di Sciotto, Manfredi, Pitino e Auteri.

FIDELIS ANDRIA 3

MESSINA 0

MARCATORI Paolini al 2′ p.t.; Bolsius al 5′, Arrigoni al 34′ s.t.

FIDELIS ANDRIA (3-5-1-1) Zamarion; Fabriani, Milillo, Dalmazzi; Hadziosmanovic (dal 35′ s.t. Ciotti), Paolini (dal 30′ s.t. Djibril), Arrigoni, Candellori (dal 40′ s.t. Alba), Mariani (dal 36′ s.t. Pinelli); Urso; Bolsius (dal 30′ s.t. Sipos). (Tortorelli, Vandelli, Graziano, Orfei, Mercurio, Delvino, Zenelaj, Pavone, Tulli). All. Cudini

MESSINA (3-4-3) Daga; Berto (dal 36′ s.t. Konate), Camilleri, Angileri; Versienti, Fiorani, Fofana, Fazzi (dal 1′ s.t. Napoletano); Iannone (dal 18′ s.t. Mallamo), Balde (dal 36′ s.t. Marino), Catania (dal 1′ s.t. Curiale). (Lewandowski, Ferrini, Trasciani). All. Auteri

ARBITRO Nicolini di Brescia

NOTE Spettatori 1600 circa. Espulso al 17′ s.t. Fofana per doppia ammonizione. Ammoniti Fofana, Fiorani, Paolini, Arrigoni, Napoletano. Corner 4-3. Recupero 0′ e 3′.

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