Un seconda metà di novembre all’insegna delle delusioni per il Messina. Sprecato il decisivo doppio turno interno con un solo punto tra Potenza e Turris, le sconfitte in serie ottenute in trasferta e un ultimo posto in solitaria. Contro il Picerno è tempo di mostrarsi ancora in vita e trovare punti pesanti.
VIVI – La differenza tra i limiti ed i margini resta sostanziale. I primi sono quelli denunciati da Cinelli nel post Foggia, parole dal retrogusto di sentenza definitiva. I margini sono quelli legati al miglioramento, un concetto caro a Gaetano Auteri. Una speranza sempre tenuta in vita dal tecnico, ma che non è mai stata rispettata in stagione. Sì, alcuni singoli mantengono un livello di prestazione media accettabile – Angileri, Trasciani, Fiorani per fare nomi -, ma l’idea alla base del concepimento di questa rosa rimane erronea. Tutto è migliorabile nella vita, ma nel calcio i fattori esterni pesano quanto quelli interni. Giusto pretendere di più da chi veste il giallorosso – staff compreso -, lecito attendersi operazioni di rivoluzione a gennaio. Intanto, tesserato Ngombo in attesa di un transfer dalle non comunicate tempistiche. Sul belga i piedi di piombo sono necessari, lo sottolinea anche Auteri che chiarisce come debba prima mettersi in condizione e poi comprendere in che mondo sia stato catapultato. Prima di pensare a Ngombo, però, c’è l’ennesima sfida dentro o fuori. Un crocevia secco quello col Picerno, perché i lucani sono avversario in procinto di diventare quasi imprendibili. Sono 7 i punti di distacco da una squadra su cui mettere il mirino, anche vincendo la distanza rimarrebbe importante, figurarsi con una sconfitta. Per questo, allora, non esiste un risultato diverso dalla vittoria per il Messina. Serve un segnale a sé stessi e al torneo, dato che le avversarie hanno dimostrato di sapersi scrollare le proprie crisi di dosso. Picerno esempio reale: cinque risultati consecutivi – 3 vittorie e 2 pari – che hanno salvato la panchina di un Longo arrivato al match contro il Taranto dello scorso 6 novembre con l’ultimatum di dover vincere. Successo per 2-1, poi il pari sul difficile campo di Cerignola e le vittorie con Avellino e Monterosi intramezzate dallo 0-0 in casa della Gelbison. Avversari di sostanza, sfide vere che hanno rilanciato un Picerno che sembrava dover colare a picco. Dimostrazione che nel calcio non esistano soluzioni più giuste di altre: la fiducia a Longo è stata ripagata, ad Andria è servito l’esonero di Cudini e l’arrivo di Doudou per risalire. Non c’è una formula magica, ma solo la capacità di leggere in maniera onesta il momento. Quello del Messina suggerirebbe un radicale cambio, per frenarlo o renderlo parziale l’unica cura restano le vittorie. Picerno prima chance, poi Taranto tra due settimane. In mezzo la trasferta di Castellammare per non chiudere il girone d’andata con sole sconfitte in trasferta e Crotone per una prima di ritorno che chiuderà l’anno.
CONFERME – Out Fazzi dopo il problema fisico di Foggia, non convocato anche Grillo con i due che si aggiungono a Camilleri, oltre al lungodegente Piazza. C’è, invece, Filì che ha smaltito il fastidio al ginocchio e si candida per una maglia nel trio difensivo. Lewandowski confermato, con lui Angileri e Trasciani con Berto che parte favorito, appunto, su Filì. Corsie con Fiorani a destra e Versienti opposto, in mezzo con Fofana dovrebbe tornare Mallamo. Panchina per Marino. In avanti vicino a proseguire l’esperimento Zuppel sull’esterno destro – come annunciato dallo stesso Auteri -, il riferimento centrale dovrebbe essere Curiale con Catania sulla sinistra. Volendo cedere al fascino dell’elucubrazioni, allora, potremmo ipotizzare che la presenza di Zuppel come esterno destro del tridente possa suggerire uno schieramento iniziale col 3-4-3 dato che in un 4-3-3 agli esterni d’attacco è richiesto un maggiore impegno in copertura. Picerno che sembra aver trovato il proprio equilibrio grazie a un 4-2-3-1 molto offensivo e ricco di tecnica nel suo quartetto offensivo. Rotazioni possibili visto l’impegno ravvicinato e dispendioso – mercoledì vittoria strappata nel finale al Monterosi -, con i ballottaggi che riguardano la mediana dove De Ciancio potrebbe rilevare Dettori e nella batteria di trequartisti con Kouda che vuol tornare a vestire una maglia da titolare.
MESSINA (3-4-3) Lewandowski; Berto, Trasciani, Angileri; Fiorani, Mallamo, Fofana, Versienti; Zuppel, Curiale, Catania. All. Auteri
PICERNO (4-2-3-1) Crespi; Novella, Garcia, Ferrani, Guerra; De Cristofaro, De Ciancio; Golfo, Kouda, Esposito; Diop. All. Longo
*foto copertina: Acr Messina – sito ufficiale | ph. Francesco Saya