Distratto e poco cattivo. Il Messina che cade in casa della Turris si fa subito sorprendere da Frascatore e mette in scena una prestazione vuota di agonismo reale e piena zeppa di errori individuali. Il palo di Iannone è beffardo, il raddoppio di Acquadro chiude i giochi e la rete di Longo appesantisce il risultato.
COME SI BALLA – La prima sorpresa arriva con la distinta ufficiale nella quale non risulta – nemmeno in panchina – Leonardo Perez. Convocato ma assente per un attacco influenzale, al suo posto gioca Marino che prende posto in una trequarti che vede i soliti Kragl e Ragusa, più avanti c’è Balde. Passo indietro per l’altra assenza di giornata: quella di Celesia – lui si accomoda in panchina – che viene rimpiazzato da Trasciani con Berto confermato a destra. In mezzo al campo torna la coppia formata da Fofana e Mallamo. Nella Turris pesa l’assenza di Leonetti con Fontana che sceglie Giannone e Guida ai lati di Maniero. In difesa gioca Di Nunzio, fuori Boccia. A sinistra torna Contessa. Squadra di Raciti che dopo la vittoria di Potenza guarda la zona playout da fuori, di fronte una Turris che nell’incrocio coi giallorossi vede quasi un’ultima spiaggia. Circostanza che si nota sin dalle battute iniziali che vedono la squadra di Fontana spingere con grande energia. Il tempo di prendersi le misure non c’è, perché Guida buca la fascia destra difensiva del Messina e serve l’accorrente Frascatore che può controllare, saltare secco Ferrara e insaccare col destro alle spalle di Fumagalli. Choc. Che il Messina non sembra assorbire immediatamente, dato che una manciata di minuti dopo Fumagalli deve mettere i pugni su un tentativo ravvicinato di Rizzo. Una decina di minuti in forte apnea, poi il Messina prende campo e prova a fare gioco. Atteggiamento della Turris che muta visto il vantaggio, con i corallini che si abbassano e cercano la pressione giusta per rubare palla e ripartire. Kragl da fermo è tagliante, ma Trasciani non arriva sul suo cross per pochi centimetri. Cambia lo spartito offensivo senza Perez, perché Balde deve agire da prima punta e il gioco spalle alla porta non è il suo preferito. Lo spagnolo corre e prova a duellare con l’esperto Di Nunzio. Alle loro spalle Marino deve trovare il tempo per diventare un fattore. Giallorossi che provano ad accendersi con Kragl che scappa in azione personale e viene steso da Frascatore. Giallo per il difensore ed evidente problema per il tedesco. Che, però, vuol calciare la punizione prima di uscire: pallone deviato in corner dalla barriera e poi campo per Iannone. Quando la Turris spinge il Messina trema: Contessa avanza e trova il fondo sulla sinistra, cross in mezzo bucato sia da Hélder Baldé che da Ferrara, pallone che può essere calciato da Rizzo a botta sicura, ma Trasciani ci mette il corpo e devia in calcio d’angolo. La squadra di Raciti capisce di non poter solo subire, così innescare Ragusa diventa fondamentale. Il numero 90 prende il tempo a Rizzo e affonda a sinistra, salta anche Miceli e poi con un tiro-cross in diagonale impegna Fasolino. Primo squillo vero, primo segnale di vita offensivo dei giallorossi che, ora, non possono far altro che affidarsi a Ragusa. I veri pericoli sono tutti di marca Turris: sempre dalla sinistra – corsia destra del Messina che imbarca acqua da tutte le parti -, pallone messo in mezzo dove Maniero controlla, piroetta e confonde un Ferrara non in partita, poi destro alto sopra la traversa e Fumagalli graziato. Prestazione strana quella di un Messina troppo leggero in difesa, ma che in avanti sembra poter colpire grazie all’organizzazione. Berto trova spazio e si butta centralmente, scarico su Balde che appoggia per Marino che calcia con un destro che per Fasolino è facile. Raciti capisce che il sistema dei quattro davanti non funziona come dovrebbe: Ragusa prima punta, Balde alle spalle con Iannone a sinistra e Marino che si adatta a destra. Possibile che il numero 4 possa lasciare spazio a un esterno di ruolo – oppure a una prima punta tipo Zuppel – già all’intervallo. Invertono la loro posizione anche Baldé e Ferrara, tutti piccoli segnali che le difficoltà del Messina siano ben più ampie rispetto al passivo minimo. Nicolini – su segnalazione dell’assistente – annulla il 2-0 di Miceli per fuorigioco di Maniero, ma ancora una volta la difesa giallorossa traballa. Dietro male, davanti i segnali positivi ci sono ma le occasioni – quando arrivano ghiotte – non vanno divorate: corner dalla sinistra battuto male da Marino, lo stesso recupera palla e riparte da Fumagalli. Lucido il portiere che pesca lungo Ferrara, sponda del centrale per Ragusa che si ritrova in area pronto a colpire. Avrebbe lo spazio per calciare, ma salta anche l’ultimo ostacolo per trovarsi senza disturbo davanti a Fasolino: sinistro sbucciato e pallone clamorosamente alto. Errore pesantissimo del 90. Cambiano ancora i giallorossi che stringono Trasciani e abbassano Iannone per una sorta di 3-5-2 che convince il giusto, cioè poco. Tempo che fugge e diventa alleato della Turris. Riposo e per Raciti è tempo di riscrivere il suo Messina.
FERMI AL PALO – Non cambia nulla e si riparte con gli stessi assetti del finale di prima frazione. Una difesa a tre e mezzo, perché Berto appoggia poco e Iannone si abbassa solo in fase di non possesso. Quando il pallone è giallorosso, invece, Marino torna alto a destra e Iannone avanza di parecchio. Più lineare la Turris che resta pungente con la continua ricerca di Contessa e Guida sull’out mancino. La fisarmonica del Messina coinvolge tutti, ma l’occasione arriva quando si trova l’abbrivio per puntare l’avversario. Ci pensa Iannone che riceve sui sedici metri sempre spostato a sinistra, finta e dribbling su Rizzo, poi mancino incrociato che trova il palo opposto e fa tremare la Turris. Spartito diverso adesso: padroni di casa schiacciati, Messina avvolgente e solo il fuorigioco di Ragusa nega il pari quando Marino lo pesca nel cuore dell’area, la sua deviazione è respinta da Fasolino e ribadita in rete da Balde. Tutto fermo, perché il numero 90 era in offside. Due punture che sono messaggio chiaro per la Turris, così ancora dalla sinistra nascono i problemi con Guida che può colpire ma un puntuale intervento di Baldé stoppa le sue velleità. Raciti ci mette un quarto d’ora per capire che serve maggiore peso offensivo e in area di rigore: out Trasciani e Marino, dentro Versienti e Zuppel. Il numero 9 si prende il centro dell’attacco con Ragusa che scala a destra per un ritorno definitivo al 4-2-3-1. Doppia sostituzione anche per Fontana: fuori Maniero e Guida, al loro posto Longo ed Ercolano. L’ultimo arrivato è il primo a essere pericoloso quando riceve al limite una sponda proprio di Longo, saltato Baldé e destro svirgolato che finisce sul fondo. Messina che sembra sgonfiarsi col passare del tempo, così la Turris si difende tenendo palla nella metà campo giallorossa e collezionando corner. Pressione molle, ma sempre pressione e il Messina cade nella rete dei propri errori quando Ferrara trasforma un pallone banale in uno sbaglio mortale: sfera che il difensore controlla e alza nel tentativo di rinviarlo più lungo, la frazione di gioco che perde diventa ideale per la pressione avversaria che porta al recupero e servizio per l’accorrente Acquadro che calcia di incontro e supera Fumagalli. Raddoppio e partita in ghiaccio dopo il gol dell’ex. La Turris trova il tempo – in pieno recupero – per trovare il tris con Longo in contropiede e rende la caduta dei giallorossi una vera e propria disfatta. Messina che si ferma in trasferta per la prima volta nell’era Raciti, ma a non convincere è la prestazione generale fatta di distrazioni, leggerezze e pochissima cattiveria agonistica nei momenti cruciali. Dagli altri campi nessuna buonissima notizia. Tutto da rifare.
TURRIS 3
MESSINA 0
MARCATORI Frascatore al 4′ p.t.; Acquadro al 37′, Longo al 48′ s.t.
TURRIS (3-4-3) Fasolino; Miceli, Di Nunzio, Frascatore; Rizzo (dal 45′ s.t. Boccia), Zampa, Franco (dal 45′ s.t. Maldonado), Contessa; Giannone (dal 29′ s.t. Acquadro), Maniero (dal 19′ s.t. Longo), Guida (dal 19′ s.t. Ercolano). (Antolini, Perina, Taugourdeau, Vitiello, Di Franco, Haoudi, D’Alessandro, Finardi, Schirò). All. Fontana
MESSINA (4-2-3-1) Fumagalli; Berto, Baldé, Ferrara, Trasciani (dal 15′ s.t. Versienti); Fofana, Mallamo; Kragl (dal 17′ p.t. Iannone e dal 45′ s.t. Grillo), Marino (dal 15′ s.t. Zuppel), Ragusa; Balde. (Lewandowski, Celesia, Konate, Ortisi, Curiale, Salvo, Ferrini). All. Raciti
ARBITRO Nicolini di Brescia
NOTE Ammoniti Frascatore, Trasciani, Ferrara, Baldé e Ragusa. Corner 11-5. Recupero 2′ e 5′.