Picerno-Messina, tutto questo tempo sprecato a calcolare

Pubblicato il 9 Aprile 2023 in Primo Piano

E Contessa fece saltare il banco. Il Messina pareggia a Picerno strappando un risultato, in teoria, di buon valore. Ma la vittoria della Turris – a cui aggiungere quella del Monterosi – cambia le carte in tavola, così la volontà di rinunciare a provarci dei giallorossi diventa stonata. Salvezza difficilissima.

RINUNCIA TOTALE – Vincere con Juve Stabia e Taranto, poi la Turris sembra ormai lontana ma c’è il Monterosi che potrebbe fare solo 4 punti… però, attenzione che anche Viterbese e Andria ne facciano al massimo 4 di punti nelle ultime due partite. La Gelbison? Ormai è dietro, con 6 punti resterà lì. Più o meno il quadro è questo. Vincere e poi calcolatrice alla mano, per capire se sarà quintultimo posto con almeno 9 punti di vantaggio sulla penultima oppure condanna playout. La salvezza diretta è diventata un miraggio, perché il +3 della Turris diventa 4 visti gli scontri diretti. Così, al Messina servirebbe scavalcare e non agganciare i corallini. Campani che incroceranno la Viterbese domenica e che, allora, diventano alleati del Messina e non più rivali. Sì, perché il cammino dei giallorossi dipende, adesso, da quello di Monterosi, Viterbese appunto e Fidelis Andria. Difficile, complicato fino a diventare inverosimile. La speranza non muore mai, soprattutto quando è legata a vicende di uomini. Incastri da far quadrare ma che non dipendono dal solo Messina, che il destino nelle sue mani lo aveva dopo il blitz di Potenza. Poi, un punto in tre gare e nessuna rete segnate. Turris, Foggia e Picerno. Al Curcio la squadra di Raciti (voto 4,5) decide scientemente di non giocare. Rinuncia a provarci, si compatta in una difesa a oltranza e scommette meno di una lira sul riuscire a colpire in contropiede. E poi, con chi? La squadra è troppo bassa e si spezza, così Perez può anche stoppare e ripulire un pallone, ma la distanza con Balde o un centrocampista è infinita. A proposito, mediana di passisti che non accompagnano. Fiorani e Marino in panchina chissà perché, con Fofana che capisce solo una volta che un po’ di spazio di libertà ci sarebbe anche. Imbuca per Balde, ma non è sempre domenica e un singolo tentativo non può fare rima con rete. Infatti, lo spagnolo pasticcia un po’ e il Messina offensivo è tutto lì. Non è molto di più il Picerno, che si tiene la palma di squadra che ci prova in apparenza, ma che è tutta riassunta in un paio di tiri dalla distanza di Ceccarelli e Gallo. Uno 0-0 telefonato, tanto che non pare mai credibile che il risultato cambi.

QUALCUNO CHE TI AIUTI – Scendere nel dettaglio della sfida significa partire dalla base, dal modulo. Raciti e Cinelli (il 4,5 vale anche per lui) mutano il Messina che si schiera con un 3-5-2 che è, in realtà, una difesa a cinque con Berto sulla destra e Versienti opposto. Uno bloccato, l’altro non trova mai i tempi per spingere. Anche perché dalla sua parte Ceccarelli va tenuto d’occhio. Magari schierarli al contrario… tanto Berto adattato per adattato… non è questo il motivo dell’atteggiamento del Messina, ma i segnali sono tutti indirizzati verso il contenimento spinto. Non è contestabile, quindi, un pareggio sul campo di una delle squadre migliori di questo campionato. A deludere è lo spirito con cui il Messina decide di giocare questa sfida. Per pareggiare. Un risultato che sembra un calcolo, di quelli che fanno male quando non riescono. Potranno smentirci, ma il campo rivela più di mille parole. Attenzione, giocare un altro tipo di partita non avrebbe portato automaticamente alla vittoria, ma vista la situazione di classifica sarebbe stato più onorevole. Sì, perché perdersi e rassegnarsi per non aver tentato fa davvero male. Le assenze di Kragl e Ragusa vanno segnalate, soprattutto quella del tedesco perché il numero 90 ha inciso troppo poco per rimpiangerlo così tanto. Kragl no, lui pesa e tantissimo visto che nelle sue prestazioni si ritrova sempre qualcosa di pericoloso. Il 5-3-2 è figlio di quello che c’è a disposizione si potrà pensare, ma in panchina restano Iannone, Marino e un altro paio di uomini offensivi. Si è scelto un Messina specifico per il Curcio, una squadra di lotta e niente altro. Iannone pare essere un continuo equivoco di questa rosa: quando gioca convince, poi non gioca più. Sia con Auteri che con Raciti. Se ci fosse altro oltre agli aspetti tecnici sarebbe lecito ammetterlo. Marino nei tre di centrocampo ci sarebbe stato per attaccare gli spazi, ma invece avrà trionfato la tutela dopo qualche acciacco. Ecco, forse non è più il tempo in cui gestirsi. Manca troppo poco e serve un sacrificio in più. Non riferito a Marino, ma a tutta la rosa. Non a caso, quindi, Kragl con la Juve Stabia vorrà esserci a prescindere da tutto. Chi non ci sarà è Fumagalli: era diffidato ed è stato ammonito. Fosse stato un cartellino speso per bisogno non ci sarebbe stato nulla da eccepire, ma l’ennesima inutile protesta lasciando la porta per andare fino a centrocampo a gioco fermo… no, questo non è scusabile. Un calciatore come lui, con la sua personalità, è troppo importante per essere assente in una sfida tanto delicato. Sì, perché la Juve Stabia sarà pure salva e serena, ma è pur sempre in pieno ballo per un posto nei playoff. Conta poco? Pensate, allora, cosa vorreste dalla vostra squadra in una situazione del genere. Esatto, vorreste arrivare nelle prime 10. Le motivazioni peseranno più dalla parte del Messina – e questo è ovvio -, ma pensare di trovare una squadra in vacanza sarebbe errore. Come il Taranto all’ultima, anche se il loro restare in ballo dipenderà dalla sfida col Monterosi di domenica prossima. Visto? Tutto si incrocia, tutto troppo intricato per essere scontato. I conti non quadrano, la somma ha dato un totale che non sembra poter bastare. Ora, più che mai, serve l’aiuto esterno. Se nessun avversario si farà male da solo, il Messina dovrà pensare ai playout del 6 e 13 maggio.

Fumagalli 5: la sua prestazione sarebbe ampiamente sufficiente, ma la gratuità con cui si becca l’inutile giallo che gli farà saltare la Juve Stabia è imperdonabile.

Trasciani 5,5: tiene discretamente la posizione, quando rischia di farsi infilare in velocità spende un giallo. Prestazione in leggera sofferenza.

Ferrara 6: difendere stretti e compatti lo aiuta, sbaglia poco e non soffre Albadoro. In avanti prova anche a farsi vedere su palla inattiva.

Ferrini 6: ordinato, non vuole strafare e ne viene fuori una prestazione senza errori.

Berto 5,5: non ha i tempi per spingere, anche in fase difensiva fatica a prendere le misure e ogni tanto perde le distanze.

Fofana 5,5: dovrebbe essere l’uomo che appoggia il duo offensivo, ci riesce una sola volta e poi si perde in una mediana che pensa solo a schiacciarsi sulla linea difensiva.

Konate 5,5: schierato come schermo davanti alla difesa, dove riesce a funzionare per frenare gli affondi avversari ma quando la palla viene recuperato il suo palleggio è banale. (dal 16′ s.t. Fiorani 5,5: entra in una fase di stanca della partita, non riesce a dare una scossa incisiva)

Mallamo 6: il meno peggio anche per atteggiamento. Recupera e prova a rilanciare, ma la squadra è piatta e lui è costretto a giocare solo in orizzontale. (dal 36′ s.t. Grillo s.v.: perde un paio di palloni facili, facili. Meglio non giudicare)

Versienti 5,5: tra i due esterni dovrebbe essere quello con maggiore libertà di attaccare, ma Ceccarelli è avversario tosto e finisce per difendere a oltranza. (dal 28′ s.t. Celesia s.v.)

Balde 5,5: l’unico ad avere la palla per svoltare la sfida, ma non riesce a trasformarla in qualcosa di prezioso. Poi, vaga senza più vedere il pallone. (dal 37′ s.t. Curiale s.v.: il cartellino rosso è più figlio di un equivoco che suo reale nervosismo)

Perez 5,5: abbandonato nel tentativo di difendere qualche pallone, ci riesce un paio di volte ma non è questa la partita in cui si può esaltare un centravanti. (dal 36′ s.t. Marino s.v.)

PICERNO Albertazzi s.v.; Novella 5,5 (dal 14′ s.t. Setola 5), Ferrani 6, Gonnelli 5,5 (dal 22′ s.t. Garcia 6), Guerra 6; De Cristofaro 6, Gallo 6; Ceccarelli 6, Diop 5,5 (dal 29′ s.t. Emmausso s.v.), Golfo 5,5 (dal 14′ s.t. D’Angelo 5,5); Albadoro 5,5 (dal 29′ s.t. Santarcangelo 5,5). All. Longo 5,5

*foto copertina: Acr Messina – sito ufficiale | ph. Francesco Saya

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