Messina, spettacolo e gol non bastano: la Turris pareggia sul gong
Pubblicato il 21 Settembre 2023 in Primo Piano
Spettacolo, gol e amarissima beffa. Messina che stupisce per larghi tratti, piace e conquista fino a mettere un doppio vantaggio tra sé e la Turris. Poi, un calo fisico e mentale quando Giannone accorcia. Il pari lo firma Nocerino quando i giallorossi erano già fin troppo impauriti e immobili.
UN SUPER QUARTO D’ORA, POI IL CALO – Vi ricordate Modicalandia? L’ultima versione interna risale al lontano aprile 2018 – con tondo 5-0 al Paceco -, ma la prestazione vista contro la Turris presenta molti degli ingredienti cari al tecnico. Nel bene, ma anche nel male come suggerito dal beffardo finale. Ondata offensiva imponente quella che muove il match e lo scuote per un buon quarto d’ora. Non senza aiuti, perché Fasolino regala il pallone che Emmausso recupera e serve a Plescia. Il numero 28 deve controllare e prendere la mira, poi la distanza è troppo ravvicinata perché un attaccante come lui possa sbagliare. Turris scaricata di titolari con Caneo che tiene a riposo il trio Giannone-Maniero-Nocerino, una scelta che costringe gli undici in campo a prendere le misure di una partita che il Messina, invece, approccia con la cattiveria necessaria. Anche con coraggio, quello già visto a Cerignola in alcune giocate e quello che spinge Frisenna a mirare con un destro potente e dalla distanza l’angolino alla destra di Fasolino. Uno-due micidiale nel giro di dieci minuti, in puro stile Modicalandia. Nel bene e nel male, perché dopo il quarto d’ora il calo diventa evidente e la Turris prende campo e convinzione. Trova anche il gol, ma non prima che il Messina scheggi l’esterno del palo con un Ortisi in versione Theo Hernandez. Non un paragone, ma l’esatto esempio di cosa Modica vuole da lui – come detto non tanto scherzosamente nella conferenza pre gara -. Turris che passa, dicevamo, e ci riesce grazie anche a un Messina che cala la guardia: Plescia si fa anticipare, D’Auria e Contessa formano un triangolo volante con la difesa giallorossa troppo ferma e Fumagalli che buca il destro non eccezionale di D’Auria. Errore che rimette sul binario la squadra di Caneo, col Messina meno brillante in mezzo e in sofferenza. Aiutano con troppa sufficienza Cavallo ed Emmausso, l’equilibrio lo regala Frisenna ma il solo Scafetta a supporto non basta. Manetta si sgola perché la linea resti alta, quando le misure vengono rispettate torna a funzionare la fase offensiva. Stavolta con Emmausso che, però, trova Fasolino sul pezzo quando cerca un fil di palo più preciso che potente. Turris meno legata, Messina che cerca a gestire e gestirsi. Via così, fino al riposo e l’unico brivido lo regala un destro secco di Matera fermato da un muro di difensori giallorossi.
ALLUNGO DI QUALITÀ E POI LA RIMONTA – Partenza a razzo? Eccola, perché anche il secondo tempo parte con un Messina verticale e sfrontato. Emmausso entra con un altro piglio, poi si esalta quando Lia lo serve con una delizia da gustarsi al massimo: piattone di prima e Fasolino non ci arriva. L’azione che porta al finale è una giocata classica del calcio voluto da Modica: pallone recuperato, triangolo veloce terzino-mezzala-terzino e pallone a premiare l’esterno offensivo opposto. Emmausso abbraccia Modica e torna a dettare legge. Come quando imbuca con precisione millimetrica per Cavallo, ma Fasolino esce basso e salva. Sulla respinta ci prova Scafetta: sul fondo. Ribalta la Turris e Pavone diventa protagonista negativo quando si divora pallone e occasione a tu per tu con Fumagalli. Malissimo il Messina con Lia che perde un pallone facile, poi la difesa scala tutta male e l’attaccante corallino può calciare da solo. Per Caneo basta così e termina il riposo del suo tridente titolare e lo getta in campo senza remore. Modica risponde con Ferrara e Zunno per gli sfiniti Plescia e Cavallo. Rischia grosso Manetta che da ammonito trattiene Nocerino: Galipò lo grazia. Fuori anche Lia, dentro Polito e Modica passa decisamente a un 3-5-2 più abbottonato. Troppo ghiotta l’occasione per eccedere in uno sbilanciarsi a prescindere. Non manca, comunque, la spinta offensiva perché Zunno ed Emmausso attaccano la profondità con le due mezzali ad accompagnare. Resta la filosofia di base, ma con una coperta più spessa. Il tempo sembra scorrere meno veloce, ma il Messina non va in apnea e non si chiude. Sembra una stasi senza sussulti, ma la classe vince ancora e Giannone spezza il controllo con un gol pazzesco: rientro da destra, avanzata e sinistro potente ed a giro su cui Fumagalli non può arrivare. Brutto schiaffone che spegne leggermente i giallorossi, fin qui in totale controllo anche mentale. Pesa il gol di Giannone, tantissimo e diventa macigno che i giallorossi non sanno togliersi dalle spalle. Recupero lentissimo, Messina terrorizzato e rintanato con la Turris che approfitta di una difesa immobilizzata: Cum entra sulla destra offensiva e crossa in mezzo dove Nocerino colpisce di testa e insacca. Sul cronometro non era rimasto nulla, davvero nulla e la beffa diventa amarissima. Un pareggio dal copione non sorprendente, nello stile e nei rischi che questa tipologia di calcio prevede.
MESSINA – TURRIS 3-3
MARCATORI Plescia (M) al 1′, Frisenna (M) al 9′, D’Auria (T) al 20′ p.t.; Emmausso (M) al 5′, Giannone (T) al 38′, Nocerino (T) al 51′ s.t.
MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Lia (dal 27′ s.t. Polito), Manetta, Pacciardi, Ortisi; Firenze, Frisennna (dal 48′ s.t. Buffa), Scafetta; Cavallo (dal 21′ s.t. Ferrara), Plescia (dal 21′ s.t. Zunno), Emmausso (dal 48′ s.t. Ragusa). (De Matteis, Di Bella, Darini, Tropea, Luciani, Zammit). All. Modica
TURRIS (3-4-3) Fasolino; Cocetta (dal 33′ s.t. Esempio), Miceli, Burgio; Cum, Scaccabarozzi, Matera (dal 22′ s.t. Pugliese), Contessa; Pavone (dal 17′ s.t. Giannone), De Felice (dal 17′ s.t. Maniero), D’Auria (dal 17′ s.t. Nocerino). (Pagno, Iuliano, Maestrelli, Musumeci, Primicile, Guida). All. Caneo
ARBITRO Galipò di Firenze
NOTE Spettatori 2800, incasso non comunicato. Ammoniti Cocetta, Manetta, Matera, Lia, Scaccabarozzi, Polito, Frisenna, Pugliese, Giannone e Nocerino. Corner 1-7. Recupero 6′ e 7′.