Messina-Avellino: Fumagalli vola ancora, Plescia e Frisenna regalano sostanza

Pubblicato il 1 Ottobre 2023 in Primo Piano

Ermanno Fumagalli è senza ombra di dubbio il migliore in campo nella vittoria del Messina sull’Avellino. Copertina speciale per lui, anche per quella dedica a Mimmo Cecere. Successo importante e di sostanza, come quella che giocatori come Frisenna e Plescia regalano a piene mani.

SEMPRE IN PARTITA – Le prestazioni non fanno sempre classifica, ma riempiono gli occhi e anche la pancia. Dal gioco passa il successo e chi ha una vera e propria identità, alla fine, passerà all’incasso. La strada che questo Messina ha intrapreso è decisa, netta e precisa. Giacomo Modica (voto 7) è allenatore dalla ben distinta volontà, le sue squadre diventano presto riconoscibili e quando ingranano spaventano gli avversari al di là della possibile differenza di valori. La partita contro l’Avellino diventa cartina al tornasole: sofferenza iniziale per un approccio bagnato della sorpresa nata dal ritmo altissimo imposto dagli irpini. Una squadra consapevole rischia ma resta in gara, poi approfitta delle sue armi. Le palle inattive sono una di queste, Plescia insacca ma Ghidotti trema anche a causa di Ferrara e Manetta. La crescita si palesa quando non vince la paura e si pressa alto per non far sviluppare gioco facilmente. Fumagalli ci deve mettere svariate pezze, due incredibili e l’ultima spaziale. Nel post si leva un sassolino, ma se non avesse più voglia o forza sarebbe già a casa. Basta parlarci due minuti per capirlo. Lui è il migliore, Manetta in scia ma l’ultima menzione è per Giulio Frisenna: centrocampista dall’interpretazione contemporanea e dalla prospettiva alta. Tocca a lui mantenere e dimostrare.

Fumagalli 8,5
Non si passa. Para tutto quello che arriva dalle sue parti e sigilla la sua porta in una di quelle giornate che non possono essere sbagliate. Nel primo tempo scalda i guantoni, nella ripresa si esalta fino al miracolo finale. Sgarbi, Armellino e Marconi sbattono a ripetizione contro di lui che, poi, in sala stampa condivide il merito con Mimmo Cecere che dall’alto – a suo dire – una mano l’ha sicuramente data.

Lia 6
Quando l’Avellino attacca le difficoltà sono tante, ma fa capire presto che da quella parte lui è un cliente difficile da saltare o prendere di infilata. Spinge con parsimonia quando capisce che a Manetta e Ferrara serve copertura. Nella ripresa spreca un paio di ripartenze.

Manetta 7,5
Una giornata più complicata di quella con Patierno, Sgarbi, Gori e Marconi è difficile trovarla. Un arsenale offensiva micidiale, anche fisico e che pretende una capacità di battagliare quasi perfetta. Lui ha coraggio nell’alzare la linea e sfidare nella corsa gli avversari, se c’è da metterci il fisico non se lo fa ripetere. Sfiora anche la rete del raddoppio.

Ferrara 5,5
Primo tempo da incubo per lui con Sgarbi e Patierno che battezzano quella zona di campo per attaccare la profondità. Le letture sono corrette, ma troppo spesso è lento nel reagire e molle nel contrasto. La sua partita gira quando la traversa ferma il suo tentativo di andare in rete. Qualcosa in testa si sblocca, ma la media tra i due tempi resta di leggera insufficienza.

Ortisi 6
Che l’Avellino battezzi quella parte di campo per attaccare è un fatto, che lui provi a interpretare il ruolo per come Modica richieda anche. Spesso è troppo in alto, ma non è un errore. Lo sviluppo del gioco vuole che il terzino partecipi al pressing, soprattutto contro un avversario che sulla corsia ha un solo giocatore. Pecca soltanto in alcuni contrasti, perché uno con la sua fisicità può diventare più dominante.

Frisenna 7
Giocatore di immensa sostanza. Nella sua partita non ci sono solo luci, ma difficilmente troverete periodi di buio. Lotta a tutto campo, picchia, recupera e ripulisce palloni. Gioca sempre con lucidità, quando calcia in porta non lo fa per scaricare un destraccio. Macché… c’è intenzione e consapevolezza di poter fare male.

Firenze 6,5
Deve gestire le forze dato che la rincorsa non è nelle sue corde, ma qualche pallone andava giocato con maggiore calma. Da fermo, però, pennella un paio di traiettoria splendide, quella per Plescia va solo insaccata. La classe vince sempre.

Scafetta 5,5
Meno bene delle altre volte, soprattutto per alcune licenze di troppo in fase di gestione palla. Accompagna con tempi sbagliati, quando difende c’è tanta cattiveria agonistica ma manca un pizzico di malizia.

Ragusa 5,5
Tanto sacrificio, qualche calcio d’angolo conquistato e corse all’indietro per aiutare. Pochino, ma la condizione attuale non permette altro. Chiaro, da gennaio scorso il ritornello è sempre lo stesso, ma il primo a voler cambiare solfa è proprio lui.

Plescia 7
Attaccante vero. Chi storceva il naso ha già cambiato idea, non tanto per le due reti in due gare interne, ma perché questo è il centravanti ideale per il gioco di Modica. Corre, sgomita, gioca con i compagni e se c’è la palla giusta non sbaglia. Ragazzo che si sta applicando in maniera incredibile e le prime parole di ringraziamento sono sempre per il suo allenatore. Affinità fondamentale.

Emmausso 5,5
A volte diventa irritante quando eccede nel gioco di prima. Con un po’ di lucidità nei momenti chiave parleremmo di altro passivo. Peccato, ma la sua qualità è sempre utile quando c’è da gestire il pallone.

Buffa 5,5
Entra in una fase di modifiche tattiche, tiene bene il campo e trova subito la posizione. La differenza di livello con gli avversari si fa sentire e qualche duello viene perso con troppa leggerezza.

Cavallo 5,5
C’era campo da attaccare e una partita da chiudere. Serve una cattiveria diversa, una volontà di far la giocata vincente che ancora manca.

Zunno 5,5
Copia e incolla del giudizio su Cavallo, aggiungendo – e vale sempre per entrambi – che collezionare cartellini gialli non è sempre sintomo di carattere.

Polito 4
Bastano sette minuti per perdere un paio di volte le distanze, beccare un giallo per un mezzo battibecco e farsi cacciare per il proseguo della stessa discussione. Si può e deve fare di più.

AVELLINO Ghidotti 5,5; Benedetti 5, Rigione 6 (dal 26′ p.t. Mulè 5,5), Cionek 5,5; Cancellotti 6 (dal 39′ s.t. Ricciardi s.v.), Varela 6 (dal 39′ s.t. Marconi 6), Palmiero 5,5, Armellino 6, Tito 5,5 (dal 15′ s.t. Sannipoli 5,5); Sgarbi 6,5, Patierno 5 (dal 16′ s.t. Gori 5,5). All. Pazienza 5,5

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