Felicità che dura poco. La deviazione nella propria porta di Anastasio – dopo la giocata di Ragusa – sembrava poter regalare la seconda vittoria stagionale al Messina. Nulla di fatto, perché una sbavatura difensiva apre la strada al pari dell’ex Damian e rallenta la marcia di risalita dei giallorossi.
UN PALO E POCO ALTRO – Lentissimo. Nel gioco e nelle idee, così il primo tempo del Messina non si discosta così tanto da quanto visto contro il Sorrento. Impossibile – direte voi -, ma per la prima volta la squadra di Modica sembra avere grandi difficoltà a trovare una linea di gioco veramente interessante. L’ispirato Lia non può bastare, perché il resto distrugge più che produrre. Casertana che spiazza già dallo schieramento, con Cangelosi che sarà anche un discepolo di Zeman, ma che supera il 4-3-3 per un difesa a tre che diventa facilmente a cinque. Campani che restano cortissimi, chiusissimi e che quando si allungano fanno malissimo a una difesa giallorossa sempre un passo in ritardo. Ortisi deve vedersela con clienti complicati come Carretta e Calapai, un lato di campo che diventa terreno fertile per una Casertana fermata solo dal palo che Curcio trova di testa da due metri. Il ritmo è lento, il gioco ristagna e la Casertana sembra andarci a nozze. La mediana di Modica ha ritrovato Giunta senza, però, riconquistare velocità nel gioco in verticale. Franco più immerso nella sfida, ma sempre intermittente. Messina che fatica a comprendere come colpire, anche per un Cavallo confusionario e un Emmausso ancora lezioso. L’unico suo contributo arriva da fermo: Venturi in corner. Plescia deve fare a botte con Sciacca e Celiento, comprendendo che la sua serata sarà di quelle complicate. Trova, comunque, il modo per un destro secco che Venturi deve deviare. Attaccante vero. Finale meno opaco che resta, però, facile da dimenticare. Il filo invisibile del gioco – per larghi tratti – è stato tenuto dalla Casertana, col Messina poco capace a ribaltare velocemente l’azione finendo, così, nel traffico voluto da Cangelosi.
GIOIA BREVE – Che il tecnico dei campani ricerchi densità – e molta – diventa ancora più palese quando dagli spogliatoi non rientra Carretta lasciando spazio a Toscano, per una Casertana che decide di giocare uomo contro uomo in mediana. Coperta corta, però, così la forza offensiva – già non esaltante – diminuisce. Messina che capisce che, senza accelerare la sua manovra, andrà incontro a una serata senza reti: un paio di sgasate arrivano. Il gioco diventa più verticale e la Casertana rischia grosso quando un rimpallo inganna Celiento favorendo Plescia solo davanti a Venturi. Un pizzico di lentezza nel concludere consente ad Anastasio il salvataggio in extremis, ma è un Messina diverso. Plescia tira le fila ed i compagni sembrano seguirlo di più. Gioco di sponda per Cavallo che può attaccare lo spazio, cross verso Emmausso che ammortizza per lo stesso Plescia che – di sinistro – calcia di prima: respinta. Il copione si è ribaltato, col filo invisibile che ora è nelle mani dei giallorossi. Modica vuole uno spunto diverso con Ragusa e Tropea per Emmausso e Giunta. Cambi che fanno rima con svolta, perché dai piedi di Ragusa arriva il vantaggio: pallone recuperato in mezzo, Ortisi avanza e scarica sul numero 90 che con un tiro-cross sembra cercare più Plescia – comunque in fuorigioco – che la porta. Scivolata disperata di Anastasio che insacca nella propria porta. Protesta la Casertana per la posizione di Plescia che avrebbe influenzato l’intervento del difensore campano, per Rinaldi la rete è valida. Vantaggio anche meritato quello del Messina, perché questo secondo tempo è stato altra pasta rispetto alla prima frazione. Dura poco, con la difesa giallorossa che si fa sorprendere e viene tagliata in due da un diagonale di Anastasio a premiare l’inserimento di Damian. Gol dell’ex con un destro piazzato e nessuna esultanza sotto la Curva Sud. Peccato, perché sembrava andare tutto dalla parte del Messina. Invece, il solito soffio di vento butta giù il castello difensivo. Tutti a guardare palla, con Tropea che non si accorge del taglio alle spalle di Damian. Rete che anestetizza la sfida, con i cambi che non mutano la china intrapresa che conduce, lentamente, a un pari. Stasi che Toscano prova a rompere con un destro dal limite, ma Fumagalli devia in tuffo, sigillando il risultato. Messina che resta con una sola vittoria, Casertana al quinto pareggio stagionale.
MESSINA – CASERTANA 1-1
MARCATORI aut. Anastasio (C) al 20′, Damian (C) al 32′ s.t.
MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Lia, Manetta, Ferrara, Ortisi; Frisenna, Franco, Giunta (dal 16′ s.t. Tropea); Cavallo (dal 41′ s.t. Zunno), Plescia (dal 41′ s.t. Luciani), Emmausso (dal 15′ s.t. Ragusa). (De Matteis, Di Bella, Pacciardi, Darini, Polito, Buffa, Salvo). All. Modica
CASERTANA (3-4-3) Venturi; Sciacca, Celiento, Anastasio; Calapai (dal 30′ s.t. Paglino), Proietti (dal 28′ s.t. Tavernelli), Damian, Casoli; Carretta (dal 1′ s.t. Toscano), Montalto, Curcio. (Marfella, Soprano, Matese, Galletta, Del Prete, Cadili). All. Cangelosi
ARBITRO Rinaldi di Bassano del Grappa
NOTE Paganti 1471, abbonati 1330, incasso non comunicato. Ammoniti Sciacca, Franco, Damian, Toscano e Ragusa. Corner 3-2. Recupero 2′ e 4′.