Turno di recupero con la Casertana in chiaroscuro per il Messina che esce dal San Filippo con un solo punto tra le mani e una prestazione nel complesso da migliorare. Ecco 5 considerazioni per leggere il match di ieri sera in un’ottica diversa.
PLESCIA POCO CINICO – Battaglia e lotta come sempre, trovando compagni a sostegno della manovra offensiva. Prova positiva sotto questo punto di vista sennonché quello che manca al centravanti siciliano è la terza rete stagionale. Si fa trovare pronto più volte, creandosi anche le occasioni da solo o sfruttando situazioni fortunose, ma si infrange più volte sulle parate di Venturi. Un Plescia poco cinico, probabilmente sintomo di stanchezza dovuto a incontri ravvicinati che non fanno bene al Messina. Il grande dispendio di energie per il cosiddetto lavoro sporco lo rendono poco preciso davanti alla porta. In un frangente in particolare, è troppo macchinoso nel coordinarsi per il tiro non riuscendo neanche a scoccare la conclusione. Nessuna bocciatura, ma la stanchezza era evidente e forse Modica poteva optare per il cambio con Luciani qualche minuto prima.
ORTISI JOLLY – Senza ombra di dubbio uno dei più positivi della gara di ieri. Dove lo metti gioca ed è per questo che per Modica diventa difficile rinunciarci. Reinventato ormai da diverse partite nel ruolo di terzino è sempre pronto a dare freschezza al centrocampo con la sua gamba e i suoi spunti. A metà ripresa trasla nel ruolo di uno stanco Giunta e diventa decisivo sia in fase di interdizione che, soprattutto, nel ribaltamento di fronte. È lui a servire il pallone a Ragusa per il tiro che poi finirà in rete per l’intervento di Anastasio e oltre la singola giocata si vede che sta bene ed è in forma. Nel ruolo di terzino si è ambientato con ottimi risultati, ma all’occorrenza può dare una soluzione in più al tecnico dei giallorossi che finora in stagione l’ha impiegato in più ruoli possibili. La strada è quella giusta, e i margini di crescita sicuramente ci sono visto anche che è un classe 2002.
FRANCO A PICCOLI PASSI – Lentamente, ma sembra crescere la forma è la condizione di Domenico Franco. Partita educata e attenta priva, tuttavia, degli spunti che ci si aspetta dal centrocampista ex Francavilla. Modica, lo sappiamo, sceglie la via della continuità e con la Casertana è ancora lui a partire dall’inizio. Manca ancora Firenze e dare più responsabilità a Franco diventa d’obbligo per un reparto orfano del suo leader. Qualche giocata brillante è uscita allo scoperto, adesso ci si aspetta che le sue prestazioni crescano sempre di più.
STAFFETTA CAVALLO-RAGUSA – Staffetta che si rivela vincente da parte di Modica che cambia la partita con i suoi cambi trovando la rete del vantaggio poco dopo le sostituzioni. Ragusa entra a partita in corso, Cavallo parte titolare e nonostante qualche giocata poco precisa, mostra buoni spunti e grinta. Il ragazzo è giovane e ha margini di miglioramento, ma la vera mossa vincente è dare minuti a Ragusa in un momento del match in cui le squadre sono più lunghe. La paternità del gol è difficile da attribuire, ma lo spunto è sicuramente rilevante per un giocatore che nelle ultime uscite aveva deluso non poco. L’episodio gli darà sicuramente fiducia, starà a Modica capire quando affidargli nuovamente le chiavi dell’attacco dal primo minuto.
DIFESA, NIENTE CACCIA ALL’UOMO – Ultima considerazione relativa alla difesa e ovviamente alla brutta rete subita dal Messina siglata dall’ex Damian. A primo impatto è istintivo dare le colpe dello svarione ad un Tropea che sbaglia la diagonale difensiva lasciando di fatto libero il centrocampista della Casertana. In realtà sarebbe troppo semplicistico condannare il giovane terzino, lì dove, invece, la responsabilità è da attribuire a tutto il reparto difensivo, se non addirittura all’intera squadra. Una serie di scambi di posizione sbagliati, successivi alla perdita di palla di Plescia, lascia totalmente in contropiede la difesa giallorossa. Linea difensiva molto alta e prateria per l’azione dei campani che non lasciano scampo a Fumagalli. L’errore è di squadra, demoralizzare un ragazzo giovane come Tropea sarebbe una mossa avventata ed erronea.
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya