Cosa ci ha insegnato Taranto-Messina

Pubblicato il 2 Novembre 2023 in Primo Piano

Una sconfitta senza appello. La caduta del Messina a Taranto non lascia segnali positivi, ma gli sbalzi di umore nell’analisi da una partita all’altra non fanno bene alla squadra di Giacomo Modica. Ecco, allora, cinque considerazioni dopo la partita dello Iacovone.

MEA CULPA – Iniziamo dal più semplice dei mea culpa, perché se è vero che il Messina si è trovato davanti un Taranto squadra capace di lottare in questo campionato per le posizioni più alte, è altrettanto vero che in primis bisogna assumersi le colpe di una partita preparata male e affrontata peggio. Le prime responsabilità è giusto che le prenda chi è al timone di questa squadra, Giacomo Modica, ma siamo sicuri che non mancherà alla prima occasione di prendersi tutte le colpe, cercando di difendere la squadra. Il tecnico giallorosso sbaglia, probabilmente, l’idea stessa che aveva di questo match cercando di mettersi a specchio ma steccando clamorosamente la formazione. Luciani si fa male nel riscaldamento, ma Modica non abbandona la sua idea e lancia Zunno accanto a Plescia. Il risultato è che dopo poco più di 20 minuti la partita sembra virtualmente chiusa a favore dei pugliesi con il mister costretto ad una mossa disperata con due cambi al metà primo tempo. Un errore clamorosamente evidente che consegna la sua squadra al Taranto, ma nel mea culpa di cui parlavamo devono inserirsi anche i singoli giocatori, nessuno escluso. Sopraffatti in ogni aspetto dagli avversari e più che mai arrendevoli. Il tempo per recuperare c’era, ma il Messina non è mai sceso in campo.

VOLTARE PAGINA – Ci sono sconfitte che servono da lezioni e altre da prendere e cancellare dalla propria mente. Questa si può tranquillamente inserire nelle partite da dimenticare. Chi avrà imparato qualcosa sarà sicuramente Modica che ci penserà due volte prima di cambiare nuovamente pelle alla sua squadra in corrispondenza di un avversario diverso. Ma il campo ci consegna una partita che offre pochissimi spunti a chi è in campo, l’esempio perfetto di come non si affronta una partita. Al di là dei tatticismi – chiaramente andati a favore di Capuano – l’impressione è che chi era in campo ha dato meno di quanto avrebbe potuto. Il match a metà secondo tempo è già andato in archivio, non serve il triplice fischio per decretare chi è il vincitore e a capirlo – o a dare una mano a questo processo – è lo stesso Modica che toglie dal campo Plescia e fa alcune scelte presumibilmente in ottica Benevento. Il danno è stato fatto, ora voltare pagina.

E QUINDI, SERVE UN TERZINO? – Questione che può tranquillamente guadagnarsi la nomina di “dubbio del mese”. Per tutto il mese di ottobre ha tenuto banco la possibilità di pescare dagli svincolati per rafforzare un pacchetto dei terzini che sembrava in difficoltà. Al Messina manca un terzino sinistro affidabile di ruolo, ma le prestazioni fin qui positive di Ortisi rendevano il mister tranquillo di poter continuare su questa via, almeno fino a gennaio. Ieri si può dire che per la prima volta la prestazione del classe 2002 è fortemente insufficiente. Kanoute e Bifulco gli hanno fatto capire poco, i due attaccanti del Taranto scambiandosi di continuo hanno totalmente mandato fuori giri la difesa giallorossa. In tal modo sono emerse le gravi carenze difensive di Ortisi, che, ricordiamo, nasce come attaccante esterno per poi tramutarsi in terzino. A Bifulco è bastato spostare il pallone per sorprenderlo e calciare senza difficoltà verso la porta di Fumagalli. La sensazione è che con avversari di livello più alto, Ortisi andrà inevitabilmente in difficoltà, ma starà alla squadra compattarsi per soffrire il meno possibile da quel lato.

ZUNNO, CHANCE SPRECATA – Le condizioni per brillare non erano delle migliori, ma la chance che Modica ha concesso a Zunno si può definire evidentemente sprecata. Non è una seconda punta di ruolo ma in generale vaga per il campo senza riuscire ad incidere. Dovrebbe essere lui l’uomo a servire i movimenti di Plescia ma spesso si perde in giocate inutili e in passaggi poco precisi. Davvero grossolano l’errore in ripartenza con Lia lanciato a tutta corsa in profondità e servito malissimo da Zunno che manda il pallone direttamente sul fondo. In un match con quasi nessuna occasione, anche un passaggio mal riuscito è una chance importante per far cambiare il match. Lo spazio che ha avuto in queste giornate è stato limitata, questa chance fallita può farlo retrocedere ancora nelle gerarchie.

NOTA POSITIVA? IL RISULTATO – Può sembrare quasi una battuta, ma in realtà in una partita totalmente da dimenticare l’unica nota positiva è un risultato non troppo pesante che non getta nello sconforto gli uomini di Modica. Per le occasioni create dal Taranto il 2-0 maturato allo Iacovone è più che generoso ed è un passivo che poteva tramutarsi in qualcosa di molto peggio. Complice del risultato la volontà di Capuano stesso a risparmiare parte dei suoi uomini in vista del match contro la Juve Stabia di domenica. Buon per il Messina che, quanto meno, arriverà al match con il Benevento senza la pressione di una figuraccia da riscattare. Per un gruppo giovane come questo l’aspetto mentale resta un fattore decisivo e anche nei dettagli si giocano le partite.

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

Commenta

navigationTop
>

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi