Messina-Benevento, Modica: «Dobbiamo reagire, ogni partità è una storia a sé»
Pubblicato il 4 Novembre 2023 in Sala Stampa
Archiviata la sconfitta di Taranto, per il Messina è tempo di tornare in campo. Avversario al San Filippo – calcio di inizio ore 18:30 – sarà il Benevento di mister Andreoletti. Il tecnico Giacomo Modica presenta la sfida nella classica conferenza stampa pre partita.
ALTI E BASSI – «Il Benevento ha una identità precisa, giocano un buon calcio ed i punti dimostrano quanto siano importanti per la categoria. Hanno blasone, una grande organizzazione sotto ogni punto di vista. Mi aspetto una reazione da parte dei miei, dobbiamo cancellare Taranto. Abbiamo avuto poco tempo, dal 5 ottobre non ci alleniamo come si deve, però dobbiamo essere convinti e convincenti. Dalla prossima settimana avremo la possibilità di lavorare senza più giocare ogni tre giorni e questa cosa mi rende felice. Non è passato tanto dalla prestazione di Crotone, alterniamo momenti belli a meno belli, ma abbiamo qualità. Ogni partita è una storia a sé, ma dobbiamo affrontarla con ritmo e intensità, in caso contrario un avversario di qualità come il Benevento saprà come farci male. Loro puntano alla vittoria del campionato, stanno mantenendo le premesse. Vengono da dieci risultati utili e saranno sereni, ma dobbiamo esserlo anche noi perché non c’è stato solo Taranto nel nostro campionato. Anche per la legge dei grandi numeri, magari, interromperanno la striscia positiva a Messina. Dobbiamo evitare, come ambiente, di passare dall’esaltazione alla depressione. Siamo una squadra di qualità che ha bisogno di tempo per trovare continuità. Non vendiamo fumo: ci saranno cadute, come momenti bui e belli. È una squadra che in alcuni protagonisti ha meno esperienza in categoria, ma col tempo acquisiremo sempre maggior consapevolezza. Accettiamo le critiche per quello che abbiamo mostrato, ci abbiamo lavorato per capire i nostri errori e lavorato. A Taranto il modulo lascia il tempo che trova, eravamo sempre in 11 e abbiamo sbagliato in generale. Rifarei le stesse scelte per come l’avevamo preparata. Quando Luciani si è fatto male le cose sono cambiate. Ci abbiamo provato, non è mio costume ma ritenevo fosse la partita adatta. Serviva fisicità. Non ci è andata bene e si riparte. Zammit? Ha qualità, lo aspetto ma deve crescere sotto tanti punti di vista. È una delle nostre opzioni, ma ha bisogno di tempo. Luciani? Mi ha fatto arrabbiare, non siamo il Bambin Gesù. È una squadra di calcio. Non ha problemi, il passato non deve pesare sulla sua testa. Ci ha fatto cambiare tutto alzando bandiera bianca, va perdonato perché è un ragazzo. A volte bisogna stringere i denti. È un ragazzo e va perdonato».