Messina-Benevento, la mente è un fuoco da accendere

Pubblicato il 5 Novembre 2023 in Primo Piano

Discese e risalite. Questo l’andamento di un Messina reduce dallo sprofondo di Taranto, episodio che segue la buona prova di Crotone. Utile, quindi, trovare il punto di equilibrio che eviti alti e bassi sconvenienti sul lungo periodo. Benevento solido e cinico, per uno degli esami stagionali più tosti.

CON LA TESTA – Il riepilogo delle puntate precedenti non è sempre obbligatorio. Del cammino altalenante della squadra di Modica racconta bene la classifica, coi giallorossi tornati in zona playout e capaci di alternare risultati e prestazioni positive con veri e propri blackout. Buio quello dello Iacovone, ma pensare che il Messina sia entrato in un tunnel negativo sarebbe sbagliato visto il cammino compiuto fin qui. Chance di riscatto, per dimostrare nuovamente di essere, semplicemente, una squadra discontinua e non una formazione a un passo dalla crisi di risultati. Brindisi e Taranto interrotti da Crotone, con il punto dello Scida che diventa oro colato per bloccare la possibile emorragia. Calendario che non aiuta con Benevento, Latina, Foggia e Juve Stabia compagne di viaggio del mese di ottobre, ma al Messina sembra interessare meno chi siano gli avversari. Sì, perché Cerignola, Picerno e Avellino – oltre al già citato Crotone – sono formazioni di alta classifica contro cui i giallorossi hanno ottenuto punti e prestazioni. Per questo, allora, serve comprendere che uno dei difetti della rosa sia quello mentale. Di approccio, di avvicinamento, di sopravvalutazione dei propri mezzi in qualche caso. Scrollarsi di dosso queste scorie e iniziare a trovare la continuità necessaria. Una mano la darà l’arrivo di settimane senza impegni extra: ottobre è stato ricco di sfide con Coppa Italia, recuperi e turno infrasettimanale a rendere il lavoro di Modica meno martellante. Si riparte da una programmazione più lineare, così da poter giudicare l’intero pacchetto con occhi diversi. Chiaro, verrà meno anche una delle attenuanti del momento, ma Modica sarà tecnico che preferirà sempre avere tempo buono per lavorare che altro.

QUALCHE DUBBIO – Lavoro che nel post Taranto non poteva che essere minimo. Ferrara ha alzato bandiera bianca per una caviglia leggermente girata, così Pacciardi pare favorito per far coppia con Manetta. In una difesa che tornerà a quattro con Lia e Ortisi laterali. I dubbi, quindi, sembrano essere più avanti. Franco e Frisenna paiono vicini a una maglia da titolare, il terzo uomo potrebbe essere Scafetta per completare, anche, la quantità di under prevista. In questo modo, poi, scatterebbe la possibilità di schierare il tridente over con Ragusa ed Emmausso ai lati di Plescia. Il dubbio c’è, perché Firenze una maglia la vorrebbe anche lui: se dovesse toccare all’ex Paganese l’escluso dovrebbe essere uno dei due esterni d’attacco, con Cavallo che prenderebbe il posto di Scafetta nella lista under. Incroci da districare, ma Modica può contare su una rosa quasi al completo e la sensazione è che le scelte ricadranno sui calciatori più sul pezzo dal punto di vista mentale prima che atletico o tattico. Luciani, per esempio, esce con le ossa rotte dalle dichiarazioni di Modica che non ha gradito il dolorino trasformato in assenza poco prima del fischio di inizio dello Iacovone. Leggerezza da giovane quella di non aver stretto i denti – se possibile -, ma segnale che occorre una mentalità profondamente più intensa per ottenere il massimo possibile. Per una rosa che, comunque, resta di buon livello per la categoria. Un girone che presenta avversari come il Benevento di Andreoletti. Tecnico di appena 34 anni, profilo di prospettiva che spiega come i sanniti restino società all’avanguardia nel voler rischiare per costruire. Bravo nel mettere in soffitta il suo modulo preferito – il 4-3-3 – per virare su un 3-4-2-1 che ha dato immensa solidità centrale mista alla capacità di massimizzare i pochi gol segnati. Squadra che subisce poco anche in termini di occasioni concesse e che, in avanti, trova la rete nonostante l’assenza prolungata per squalifica di Marotta e un Ciciretti ancora in fase di ricostruzione. Sarà avversario a cui non concedere il dominio del ritmo e dei tempi, pena finire nella trappola di una squadra capace di sfruttare ogni minima occasione per tornare a casa senza sconfitte.

MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Lia, Manetta, Pacciardi, Ortisi; Frisenna, Franco, Scafetta; Ragusa, Plescia, Emmausso. All. Modica

BENEVENTO (3-4-2-1) Paleari; Berra, Capellini, Pastina; Improta, Talia, Agazzi, Masciangelo; Karic, Ciano; Ferrante. All. Andreoletti

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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