Un punto di vista che prova a essere diverso, non semplici voti ma il tentativo di un’analisi più approfondita sulle prestazioni dei giallorossi nell’ultima partita del Messina. Questa settimana i protagonisti sono: Zunno e Franco.
PREDICA NEL DESERTO – Entra nel secondo tempo per un appannato e confuso Pierluca Luciani. L’ex Cremonese si piazza sulla fascia sinistra e crea più di un pericolo giocando praticamente da solo. Il sostegno da parte dei compagni è nullo, ciò nonostante il classe 2001 mette in costante apprensione il terzino gialloblù Andreoni dopo 57 minuti di pura amministrazione. L’esterno campano, numeri alla mano, è l’under del Messina con più esperienza in Serie C. Stranamente però è anche l’ala d’attacco meno utilizzata in stagione da Giacomo Modica. Sia chiaro, anche Zunno in questi prime 15 partite ha mostrato dei limiti evidenti. La sensazione però è che li davanti, sia uno dei pochi a poter quanto meno infastidire le retroguardie avversarie.
APPORTO NULLO E DANNOSO – Da uno con la sua esperienza ci si aspetta decisivamente di più. Invece di fatto è il primo a staccare la spina. Con la Juve Stabia rimedia due gialli da dilettante nel giro di 240 secondi. Al di là dell’espulsione la sua partita è nettamente insufficiente. In fase di costruzione non crea praticamente nulla, anzi, si nasconde il più delle volte, perdendo quando in possesso, un’infinità di palloni. In fase difensiva perde invece la maggior parte dei contrasti. Un giocatore aspettato per più di un mese, dopo la lunga squalifica, che non sta minimamente ripagando la fiducia riposta da allenatore e dirigenza.
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya