Un punto di vista che prova a essere diverso, non semplici voti ma il tentativo di un’analisi più approfondita sulle prestazioni dei giallorossi nell’ultima partita del Messina. Questa settimana i protagonisti sono: Emmausso e Ferrara.
FINALMENTE – Lo abbiamo coccolato, pungolato e criticato. Finalmente, dopo sedici partite risponde presente Michele Emmausso. Gara totale dell’ex Potenza che per atteggiamento e abnegazione gioca la sua miglior partita con la maglia giallorossa. Sprazzi da giocatore vero. Classe e qualità che purtroppo si è vista soltanto in due partite su sedici disputate. La tecnica del campano non è mai stata in discussione, l’aspetto mentale però fa la differenza nel gioco del calcio ed è proprio quell’aspetto che non ha per niente convinto in questa prima parte di stagione. Di tempo per rimediare, il classe 1997 ne ha ancora: 3 partite da qui alla fine del girone d’andata per riguadagnarsi la fiducia dell’ambiente e una riconferma in squadra in vista del girone di ritorno. Con il Monterosi crea superiorità numerica e smista una marea di ottimi palloni ai compagni. L’immagine della partita rimane la sua corsa verso Modica, con successivo abbraccio di squadra dopo la rete del raddoppio realizzata.
ANCORA UN ERRORE – Non una stagione positiva al momento per Michele Ferrara. Il centrale ex Catania rispetto allo scorso anno appare in netto calo. Non a caso oramai da inizio stagione è in costante ballottaggio con Pacciardi e Polito, difensori tutt’altro che irreprensibili. Eppure lo scorso anno il classe 1993 fu uno degli artefici della salvezza targata Ezio Raciti. La spiegazione del tracollo di rendimento può trovare parziale spiegazione nell’approccio al modo di difendere di mister Modica. E’ evidente che le caratteristiche di Ferrara non si sposino pienamente con la difesa alta e aggressiva voluta dal tecnico di Mazara del Vallo. Errori del centrale che arrivano però anche quando la difesa è piazzata nella propria metà campo. Il rigore concesso a Costantino nei minuti finali è figlio di un’ingenuità e di una mancanza di serenità che non ti aspetti da un difensore del suo livello.