Messina-Sorrento, Modica: «Fortunato ad allenare questa squadra»

Pubblicato il 14 Febbraio 2024 in Sala Stampa

Quinta vittoria nelle ultime sei e Messina lanciatissimo con la distanza dalla zona playoff ridotta a un solo punto. Vittoria nettissima quella sul Sorrento, la commenta mister Giacomo Modica. Parola anche al ds Roma e gli attaccanti Plescia e Luciani.

MIGLIOR CLASSIFICA – «Il Sorrento non ha questa classifica a caso. Hanno grande educazione calcistica e hanno un grande tecnico. Sapevamo che sarebbe stata una partita insidiosa, ma siamo stati bravi anche noi. Li abbiamo presi sul ritmo e messi in difficoltà. Grandi giocate tecniche di Emmausso e di tutta la trequarti, ottimo Zunno. Sono contento del calcio giocato e che i due centravanti si siano sbloccati. Peccato solo per esserci abbassati troppo dopo il vantaggio, ma ci sono anche gli avversari e soffrire ci può stare. Sono contento di questa squadra che rende e si diverte. Meglio nascere fortunati che ricco, e sono fortunato ad avere questa squadra. Sono felice della gioia che diamo alla città, alla tifoseria. Stiamo alzando la classifica e giocando un buon calcio. Per la prima volta negli ultimi 3 anni abbiamo una bella classifica già a febbraio. Ci mancano, più o meno, 7 punti per il primo step. Ci stiamo riuscendo e poi penseremo ad altro. Vorrei che i ragazzi continuassero a divertirsi senza dimenticare le insidie del calcio. Perché ci siamo già passati dai momenti negativi e non ci vuol nulla a scivolare nuovamente. Andiamo avanti partita dopo partita. Questa è stata la nostra miglior prestazione, era uno spartiacque per capire cosa potrà essere il nostro campionato. Abbiamo allungato sulla zona bassa. I sogni è giusto che li abbiano i tifosi, noi dobbiamo restare coi piedi per terra. Non eravamo scarsi a novembre, c’era solo da lavorare bene e allenarci con continuità. Mi fa piacere il ruolino, sarei ipocrita a dire il contrario ma non abbiamo fatto ancora niente. Ci teniamo le gioie, come aver battuto il Catania dopo 20 anni ma anche la simpatia che riscuotiamo con le nostre prestazioni. Da quest’anno sto uscendo rafforzato perché superare tempeste in una piazza simile non è semplice. Però, è il nostro mondo. Non ho mai preteso di non aver critiche durante le sconfitte. Tutti insieme, ambiente compreso, ci siamo chiariti e uniti per venirne fuori. Ancora è lunga, mancano 12 partite».

DS DOMENICO ROMA – «Giusto parlare quando si è in momenti di difficoltà, come accaduto qualche mese fa. Oggi, però, ho voglia di parlare perché sento di dover fare i complimenti al mister e alla squadra. Detto questo, non abbiamo ottenuto nulla e dobbiamo lavorare per la salvezza. Dopo, penseremo ad altro. Al momento, la salvezza è il nostro obiettivo. Sappiamo che stiamo facendo qualcosa di importante, ma il campionato è troppo difficile per rilassarci. Plescia? Se lo merita, come Luciani, perché è stato un periodo duro in cui è mancato il gol ma c’erano state le prestazioni. Era sereno perché sapeva che questo giorno sarebbe arrivato. Si sacrifica molto e siamo sempre contenti di lui. Il gruppo sta facendo bene tutto, però. Sono contento di tutti i ragazzi, sia gli under che i più anziani. I giovani stanno avendo una crescita importante, Frisenna e Zunno stanno facendo benissimo. Zunno, poi, è diventato devastante. Seguono il mister e hanno voglia di imparare. Stanno facendo esplodere il loro potenziale, che c’era pure quando giocavano meno bene. Hanno voglia di imparare e lo stanno facendo, il lavoro li sta premiando. Sono felice per tutti: Scafetta, Ortisi e Dumbravanu. Dovrei citare tutti, prestazione importante da parte di tutti. Ragusa molto bene, gli è mancato solo il gol. Abbiamo perso Salvo per squalifica, abbiamo ritrovato un grande Lia. Altro merito dello staff tecnico e di quello medico. Lavoriamo tutti per il meglio, come chi cura il terreno che, ora, è eccellente».

PLESCIA – «Il gol è stata un’ossessione. È il pane quotidiano dell’attaccante. Sapevo, però, che sarebbe arrivato perché in queste settimane mi sentivo meglio e le prestazioni era positive. Anche oggi, nel primo tempo, la rete sembrava poter arrivare. Come nella ripresa sul servizio di Ragusa. Era nell’aria, quando Zunno ha messo la palla dietro ero convinto di non poter sbagliare. L’esultanza? Oggi avevo detto al fisioterapista Calimeri che se avessi fatto gol avrei rubato il microfono al nostro speaker. Ora, stiamo bene e il merito è del grande lavoro fatto in questi mesi dal mister. Sia sul piano fisico che mentale. Non ricordo nulla di pericoloso creato dal Sorrento, stiamo giocando in maniera importante. Con la Casertana è arrivata la scintilla che ha fatto sbocciare tutto. Gli arbitri? Ognuno ha i propri pregi e difetti, dobbiamo essere bravi ad aiutarli e rispettarli».

LUCIANI – «Dopo l’errore con la Virtus oggi non potevo sbagliare. Sono entrato con la determinazione giusta e ho trovato questa rete. Questo per me è un anno importante dopo stagioni difficili, ma devo ringraziare il mister per la fiducia e per quanto mi insegna ogni giorno. Con tre trequartisti creiamo di più e con Emmausso ci divertiamo parecchio. Noi centravanti siamo sempre riforniti e giocare così ci rende più sicuri. Ora la cosa importante è toccare la quota salvezza, ai playoff ci penseremo se arriveranno. Dedica? Alla mia famiglia e al mio procuratore».

MAIURI – «Vittoria del Messina meritata. Ci hanno messo in difficoltà sulle corsie, soprattutto sulla nostra sinistra. È stata una partita equilibrata in cui noi abbiamo fatto male dal punto di vista tecnico sbagliando scelte e passaggi. Il Messina è stato più lucido di noi, era più in palla e aveva maggiore voglia di vincere. Noi siamo sempre stati determinati e ci è mancato questo. Venivamo da un punto in due sfide ma avevamo tirato fuori buone prestazioni, oggi non è stato così. Dobbiamo lavorare, io per primo perché stiamo commettendo gli stessi errori dell’andata, per esempio essere spenti nel turno infrasettimanale. Non ho cambiato all’intervallo perché stavamo seguendo il nostro piano partita, dobbiamo anche pensare ai confronti ravvicinati. Non credo, comunque, che avremmo potuto ribaltare l’inerzia di questa sfida. Ci è mancata cattiveria sportiva».

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