Vincere e chiudere col passato. Per il Messina, infatti, la trasferta di Brindisi rappresenta la prima vera occasione per non guardarsi più alle spalle e cominciare a puntare gli avversari dal decimo posto in avanti. Pugliesi ultimi ma ancora appesi al filo di una disperata speranza.
CROCEVIA – Il pari in rimonta contro il Picerno è servito per far respirare la classifica dopo la caduta di Giugliano e per alzare verso l’alto l’asticella del morale. Un pareggio arrivato grazie a mosse tattiche e volontà emotiva, con la rovesciata di Zunno a mettere la bellezza in cima a tutto. La serie positiva del Messina si è intrecciata con l’andatura lenta delle squadre della zona playout, così è diventato lecito – per la squadra di Modica – pensare a un nuovo obiettivo. Non semplice, perché le rivali sono tante e anche per il tarlo che suggerisce di continuare a guardare nello specchietto retrovisore. Solo per aritmetica, perché la media punti – del Messina e delle altre – rivela che la salvezza dei giallorossi è cosa fatta. Gli scaramantici diranno che è presto, ma la partita del Fanuzzi arriva puntuale per convincere gli scettici che la squadra di Modica è pronta per il salto di qualità negli obiettivi. Crocevia stagionale, o almeno di questa parte di annata che dice che il Messina non è squadra in cerca disperata di punti salvezza come accadeva negli ultimi due anni in questo periodo. Non semplice, sia chiaro, perché la squadra di Danucci si gioca le ultime carte per provare a restare vicino al Monterosi penultimo. Difficile, anche perché per i pugliesi arriveranno, probabilmente, 2 punti di penalizzazione. Burocrazia a parte – udienza il prossimo 18 marzo -, però, il Brindisi è avversario ancora da rispettare e affrontare con la giusta applicazione. Reduce da una sconfitta amara a Caserta, arrivata nel recupero dopo una bella reazione che aveva portato al pari su punizione di Petrucci. Ultimo baluardo dei brindisini. Insomma, Messina avvisato e consapevole di quanto possa valere una vittoria. Chiudere col tema salvezza e guardare alla zona playoff: un obiettivo che Modica ha sempre paventato anche senza farlo in maniera letterale. Sì, quando nei mesi di settembre e ottobre ripeteva il mantra del calcio che conquistava e che avrebbe portato ai punti per salvarsi in fretta per poi “divertirsi”. Il tempo per pensare a un finale di campionato fatto di divertimento e ambizione è arrivato, ma passa da una vittoria sul campo del Brindisi.
DUE DUBBI – Vincere per puntare realmente alla zona playoff e anche per garantire alla proprietà un grande vantaggio temporale sulla pianificazione della prossima stagione. Certo, potrebbe sembrare presto, ma mai come quest’anno il Messina può programmare ripartendo da alcuni capisaldi. Modica su tutti. Intanto, però, il tecnico deve pensare all’11 anti-Brindisi nel quale non ci sarà ancora Pacciardi che ormai convive con un profondo problema alla schiena. Fuori anche Firenze squalificato. Due i ballottaggi: uno in difesa dove Lia e Salvo si giocano la maglia di terzino destro, favorito il primo. Un altro in attacco, dove Plescia e Ragusa cercano un posto per far compagnia al trio Rosafio, Emmausso e Zunno. A proposito, con il capitano in campo sarebbe proprio Zunno a ricoprire il ruolo di prima punta. Sempre mobile e molto tattica. In mezzo al campo ci saranno Frisenna e Franco, con Manetta che rientra in difesa per far coppia con Dumbravanu. Nel Brindisi si va verso la conferma del modulo visto contro la Casertana, con un paio di assenze in ogni reparto che costringeranno Danucci a scelte quasi obbligate. Out bomber Bunino, con il peso dell’attacco spostato sulle spalle di Trotta.
BRINDISI (3-4-3) Saio; Merletti, Bonnin, Gorzelewski; Valenti, Bagatti, Petrucci, Vona; Guida, Trotta, Opoola. All. Danucci
MESSINA (4-2-3-1) Fumagalli; Lia, Manetta, Dumbravanu, Ortisi; Frisenna, Franco; Rosafio, Emmuasso, Zunno; Plescia. All. Modica
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya