Quando devi solo vincere… non c’è altro risultato. Le due sconfitte hanno complicato la primavera serena di un Messina che, adesso, non può bucare l’appuntamento contro il Monterosi. In caso contrario, infatti, la posizione in classifica diventerebbe scottante. Occhi in basso, ma non solo, perché vincendo…
ANCORA DUE OBIETTIVI – Il discorso è sempre lo stesso: se miri verso l’alto tieni lontano le brutte sensazioni della zona playout. Insomma, gli 0 punti tra Foggia e Juve Stabia hanno messo i giallorossi nella scomoda situazione di doversi giocare la sfida con i laziali come un vero spareggio per restare tranquilli. Certo, vincendo la salvezza sarebbe virtuale per quanto riguarda il quintultimo posto con un distacco dalla penultima quasi incolmabile ma resterebbe la paura di una rimonta da parte del Monopoli -vincente anche sul campo del Giugliano – oltre che della Turris. Conti importanti, ma che saranno tema dal fischio finale in poi. Prima, infatti, il Messina deve vincere. L’ultimo mese e mezzo non è stato ridente in quanto a vittorie, anche se la sensazione strisciante era sempre quella di una squadra sul pezzo e più vicina al miracolo playoff che all’anonimato. Il punto di svolta è arrivato contro il Foggia dove una ripresa pessima ha cancellato un bel primo tempo e soffocato le ambizioni. Perdere a Castellammare era nelle cose, il come si è perso ha gettato ombre sulla tenuta di una squadra sembrata già con la spina staccata. Lavoro tutto sulle spalle di Modica, già piccato nel post gara. La settimana è servita per comprendere se il messaggio fosse arrivati ai destinatari: i calciatori. L’obiettivo non è stato raggiunto e torna l’adagio di cui sopra: se punti in alto… sì, perché la sconfitta del Foggia contro la Casertana dice che tra le pretendenti (tante) per il decimo potrebbe esserci anche il Messina. Ma solo dopo aver battuto il Monterosi.
CHI STA MEGLIO – Che partita sarà? Difficile, certamente sarà la squadra di Modica a doversi prendere l’onere di provarci. Chiaro, al Monterosi servono i punti pesanti ma i laziali sanno bene di non potersi sbilanciare e rischiare. Ogni punticino sarà utile, anche in vista dello scontro diretto contro la Turris del penultimo turno. Altra storia di conti e incastri, tutti discorsi necessari ma da posticipare ai 90′. Quelli che Modica dovrà giocare senza Polito ed Emmausso squalificati, quest’ultima è assenza che suggerisce come il tecnico possa rispolverare il 4-3-3 con una mediana muscolare e un attacco con meno compito di rientro. Convocati Lia e Ortisi, ma sembra difficile poterli vedere in campo dall’inizio. Per questo, davanti a Fumagalli sembra poter nascere una linea con Salvo e Dumbravanu terzini più Manetta e Pacciardi centrali. Franco perno con Frisenna e Giunta ai lati, in avanti tridente leggero con Rosafio e Ragusa a supporto di Zunno. Opzione, ma restano possibili gli impieghi di Firenze a centrocampo e di un centravanti fisico come Plescia o Luciani in attacco. Da valutare anche una condizione generale che mostra una squadra non tutta allo stesso livello, per questo Modica potrebbe scegliere gli 11 con più “gamba” pagando qualcosa dal punto di vista della qualità o della tattica più pura. Nel Monterosi out Sini squalificato più i lungo degenti Tolomello, Di Paolantonio e Scarsella. Mister Scazzola pensa alla difesa a quattro per sorprendere, ma è consapevole che il 3-5-2 compatto visto contro il Benevento potrebbe portare i suoi frutti.
MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Salvo, Manetta, Pacciardi, Dumbravanu; Frisenna, Franco, Giunta; Rosafio, Zunno, Ragusa. All. Modica
MONTEROSI (3-5-2) Forte; Mbende, Piroli, Crescenzi; Gavioli, Frediani, Gori, Parlati, Crivello; Eusepi, Vano. All. Scazzola
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya
