Colpo di scena. Quando le parti sembravano lontanissime, ecco che tra Sciotto e Modica è stato trovato l’accordo. Giornata dai mille risvolti, prima la rottura quasi definitiva poi la mediazione che ha portato alla discussione finale che ha partorito il rinnovo biennale tra il tecnico e il Messina.
COLPO DI SCENA – Appuntamento fuori dagli schemi, in un bar cittadino, per quello che sembrava essere un incontro per salutarsi. Lo slittamento dell’orario – dalle 18 alle 20 -, però, qualche sospetto lo aveva fatto sorgere. Giacomo Modica arriva sorridente, accompagnato dal suo amico e collega Mauro Manganaro, saluta tutti in maniera informale e poi si fa serio quando prende la parola: «Credo sia doveroso, anche vista l’attesa troppo lunga, dare qualche risposta alla città. Essendo dipendente della società ho atteso che mi chiamassero, era giusto aspettare le volontà della proprietà. Io rispetto i ruoli e rispondo quando vengo chiamato. La mia priorità era il Messina, qualche altro club mi ha anche chiamato ma non ho mai preso accordi con nessuno. Magari l’attesa è stata tanta, ma i motivi ci sono e sono leciti. Bisognava preparare gli incartamenti per l’iscrizione e poi il presidente sta poco bene e gli mando un grande abbraccio anche pubblicamente. I segnali arrivati dalla proprietà sono stati importanti, ci siamo confrontati con la massima onestà e abbiamo trovato l’accordo. Sono sincero, stamattina eravamo distanti, anzi non c’erano margini. La svolta è arrivata nel pomeriggio. La durata sarà biennale (come avevamo scritto lo scorso 3 giugno, ndr), ma se non dovesse funzionare potrà essere sciolto». Un Modica cristallino, che non cerca giri di parole e chiarisce i punti oscuri di queste 7 lunghe settimane di silenzio. Priorità all’iscrizione e ad alcuni aspetti burocratici – il campo di allenamento – poi il resto. Modica c’è, ma non è l’unico ruolo che andava coperto. «Il direttore sportivo? Mi auguro resti Domenico Roma, ma non dipende da me. Anche sui calciatori, io terrei tutti per quello che mi hanno dato dal punto di vista morale ma non è sempre possibile». Direttore sportivo sì, ma la figura fondamentale per la crescita resta quella del direttore generale. Il nome di Saverio Provenzano – già professionista legato a Infront – circola da giorni, non improbabile che ci sia anche il suo buon consiglio dietro la conferma del tecnico. Ma questa la lasciamo come nostra ipotesi, la certezza è che se dovesse essere lui l’incaricato la scelta ricadrebbe su un profilo di buona esperienza e impegnato al 100% sul Messina. Che magari si occuperà in prima persona della questione campo, argomento che però il presidente Sciotto sembra aver già trattato: «Il campo? Lo avremo, sarebbe bello averlo in città ma al momento l’unica strada possibile è in provincia. Oggi rispondo a questa domanda, domani spero di non farlo perché ci sarà una figura preposta. Io voglio solo fare l’allenatore». Chiusura, logica, sugli obiettivi stagionali: «Se dico Serie B non sono credibile. Dobbiamo migliorare e rispettare un campionato che va velocissimo. La scorsa stagione sembravamo vicinissimi ai playoff e quasi rischiamo di finire ai playout. Non puoi mai sottovalutare la Serie C».