La conferma di Giacomo Modica è stato il primo passo. L’ufficializzazione di Saverio Provenzano nel ruolo di dg sarà il secondo, poi servirà una concreta accelerata (nuovo ds) per accorciare i tempi e (ri)costruire la rosa di un Messina che vedrà arrivare il primo impegno ufficiale già a metà agosto.
STASI – “Arresto temporaneo di un’attività o di uno sviluppo”. Il dizionario ci aiuta, parzialmente, a spiegare quello che sta succedendo ormai da settimane in casa Messina. Non è bastata una salvezza agguantata senza alcuna sofferenza per consigliare quanto utile possa essere mettere in pratica il verbo “programmare”. Come in un grande classico, infatti, si fa molto fatica a sfruttare i mesi di maggio (quest’anno scevro di impegni) e giugno. Luglio sarebbe già tardi, dato l’inizio della stagione ufficiale fissato per l’11 agosto. Coppa Italia che non slitta e cambia le dinamiche degli ultimi due anni, così pensare di non accelerare adesso potrebbe essere deleterio. Almeno Modica c’è, ma solo lui. E inutile star qui a scervellarsi sul perché ci sia voluto cosi tanto per decidere il futuro del tecnico. O meglio, i motivi sono abbastanza noti e abbiamo raccontato come i tira e molla siano stati all’ordine del giorno. Lo stesso tecnico ha denunciato come 7 settimane siano state troppe, ma va dato atto alla proprietà di aver riempito parte del tempo per adempiere alle scadenze federali senza ostacoli. Certo, la situazione di stasi resta e sarebbe risibile volerla negare. Come è diventato giochino da partigiani quello di sottolineare come il Messina vada al rallentatore come altre società. Sì, ma anche no. Perché come non esistono due fiocchi di neve uguali… figuratevi due società con gli stessi passaggi da compiere. Cosa serviva al Messina era noto già dalla scorsa stagione e Sciotto – al netto di dover obbligatoriamente mettere la sua salute davanti a tutto – ne era consapevole. E, infatti, non è rimasto a guardare. Sarebbe altrettanto talebano negarlo. Saverio Provenzano è uomo vicinissimo ai giallorossi – già dalla scorsa stagione, seppur con altri compiti – e in attesa di diventare ufficialmente il dg del Messina sta pianificando le sue mosse. Ovvio, tra l’essere il direttore generale in carica o esserlo in teoria c’è tanta differenza. Ecco, qui sì che il Messina mostra la sua stasi. E non tanto nel caso Provenzano, ma in quello Modica. Sì, perché il tecnico si è ufficializzato in un incontro informale con la città, ma di comunicazioni da parte del club nemmeno l’ombra. “Che sarà mai”… direte voi, invece un po’ di differenza continua a farla.
OPERATIVITÀ – La figura di Provenzano (di un direttore generale, insomma) – si è ripetuto per mesi – resta centrale per lo sviluppo, ma l’operatività deve diventare concreta. E come farlo? Beh, col direttore sportivo. L’impasse in cui è caduto il Messina per svariate settimane non ha aiutato. “Un, due, tre, stella!” come da bambini, ma vicino al muro ci è arrivato il Foggia che pare in dirittura per chiudere con Domenico Roma. Passaggio delicato questo, perché nonostante i colloqui la sensazione è quella che le due parti non fossero così convinte di proseguire. Allora, l’accordo probabile con i pugliesi diventa quasi fisiologico. Anche per il cambio alla guida, dato che con Provenzano si avrà un dirigente decisionista che sul suo taccuino ha segnato i nomi di Chiavaro, Pellegrino e Calaiò. L’ultimo è il favorito, il primo forse quello che ha mostrato le cose migliori fin qui. Pellegrino pare uomo per tutte le stagioni, capace di adattarsi a ogni contesto. Tre profili diversi, ma che saprebbero calarsi in fretta nella parte. E dovranno farlo. Sia chiaro, il mercato apre il 1 luglio, ma le trattative cominciano molto prima – soprattutto per gli under, che restano centrali nel progetto giallorosso -, comprese quelle che riguardano i calciatori in scadenza di contratto (che possono accordarsi con un nuovo club già dal febbraio precedente). Sono diverse, infatti, le chiamate ricevute dai vari Fumagalli, Ortisi e Lia. Il Messina, magari, si sarà fatto sentire tramite Modica ma è pacifico che non sia la stessa cosa. Serve chi possa operare conoscendo budget a disposizione così da decidere come impiegarlo. Anche seguendo le indicazioni del tecnico. Però, i giallorossi dovrebbero essere tra le prime a muoversi: sono soltanto 5 infatti i giocatori sotto contratto. Un po’ pochini. Nuovo ds che dovrà, dunque, formalizzare almeno 20 operazioni e farlo – in larga parte – prima del raduno. Non sarebbe accettabile, infatti, che una società salva da fine aprile arrivi al ritiro con meno di due terzi di rosa definiti. Sfida difficile, ma non impossibile. In linea teorica – sia chiaro – le squadre si possono costruire anche a fine luglio, ma il tempo trascorso potrebbe diventare un rimpianto. In Serie C le concorrenti sono parecchie e divise in tre gironi, quindi qualche buon colpo potrebbe sfuggire per una questione di tempistiche. Al momento, sono quattro le squadre del Girone C a non aver ufficializzato un direttore sportivo: Messina, Casertana, Taranto e Foggia. Mentre i giallorossi attendono di assestarsi dirigenzialmente, le altre sembrano avere sciolto la riserva. La Casertana dovrebbe ufficializzare a breve Trevisan, il Taranto ha confermato i pieni poteri a Eziolino Capuano che farà da “manager” anche in questa stagione. Più complicata la situazione del Foggia, rallentata da una possibile cessione societaria che però non dovrebbe avvenire. I rossoneri, quindi, hanno accumulato ritardo, ma Canonico sembra aver puntato dritto – come detto – su Domenico Roma.