Sottotraccia. Il futuro del Messina? Si riflette. L’unica certezza è quella che racconta come il club giallorosso stia vivendo una fase di possibile trasformazione, proprietà compresa. Trattative in corso e, come detto, riflessioni in atto. Nel frattempo, Saverio Provenzano si allontana.
SI TRATTA – In principio fu l’iscrizione. Produzione di tutti gli incartamenti e pratica archiviata nei tempi. Da quel momento in poi, però, ci si attendeva una velocità diversa da parte del presidente Sciotto. I problemi legati alla sua salute – per cui dobbiamo far prevalere il rispetto della privacy -, hanno cambiato l’ordine delle priorità sulla tabella di marcia, ma le infinite settimane trascorse prima di scoprire se sarebbe stato “Modica sì o Modica no” restano poco accettabili. Anzi, in realtà il Messina che Giacomo Modica sia confermato sulla panchina non l’ha proprio mai detto. Fanno fede, fin qui, le parole che lo stesso tecnico ha regalato in uno strano tardo pomeriggio di qualche settimana fa. Ma dalle parti del club giallorosso nessuno si è posto il problema di dover confermare o smentire. Il dubbio, quindi, che quella certezza non sia poi così solida resta sul piatto. Perché? Probabilmente, perché il Messina è in vendita. Nulla a che fare con presunti interessati o interlocuzioni interrotte e accompagnate – sempre dopo la rottura – da frasi di dubbia eleganza. Strano, comunque, che si parli per diverse settimane per poi riversare astio. Alle volte, sarebbe meglio archiviare preventivamente. Soprattutto se, come in questo caso, l’esito sembrava scontato sin dal principio. Diverso, invece, il percorso che sembra aver intrapreso un altro gruppo interessato alla maggioranza della proprietà del Messina. Sì, nessuna uscita di scena definitiva per Sciotto che potrebbe restare con una quota compresa tra il 30-35%. Come succede in questi casi, davanti a tutto c’è un “patto di riservatezza” che le parti si premurano di rispettare. Gruppo estero – probabilmente francese o comunque con interessi in Francia (non abbiamo patti da rispettare, ma non ci spingeremo oltre) -, sulla solidità dell’offerta messa sul piatto sta lavorando l’entourage del presidente Sciotto. Ovviamente, il silenzio pesante delle due parti offusca il cammino dalla possibilità di rivelare cifre e tipologia di accordi. Quello che filtra, fin qui, resta la voglia di ascolto da parte della proprietà giallorossa. Insomma, qualcosa arde sotto la cenere ma che possa essere anche solo un fuocherello facile da spegnere resta possibile. Ne sapremo di più prossimamente. Anzi, si spera il prima possibile dato che la prossima stagione può considerarsi, praticamente, iniziata.
TUTTO IN BILICO – Tra una trattativa e una riflessione, però, arriva il saluto, più che probabile, di Saverio Provenzano. Il manager, già legato a Infront, ha fatto capire – come rivelato nell’anticipazione di TCF – che il progredire già lento è diventato, ora, insostenibile visto l’intensificarsi delle trattative per la possibile cessione. Un impasse – a suo avviso – che non rende fattibile la costruzione di un gruppo di lavoro nei tempi previsti e reputati idonei per una stagione tranquilla. Che la cessione si faccia oppure no. Anzi, in caso di passaggio di mano pare evidente che la prosecuzione della collaborazione diventi impossibile, col nuovo gruppo che potrebbe voler puntare su professionisti di propria fiducia. L’allontanarsi di Provenzano, quindi, fa rima con il raffreddarsi delle piste che portavano a Pellegrino o Calaiò – con Chiavaro già sullo sfondo – per il ruolo di direttore sportivo. Il discorso potrebbe replicarsi anche per la guida tecnica: era stato Provenzano, infatti, l’uomo capace di far ri-sedere intorno al tavolo Modica e Sciotto. Insomma, saltato lui anche l’allenatore potrebbe fare un passo indietro, anche se peserà parecchio il probabile prossimo incontro con la proprietà. In caso di rassicurazioni sulla programmazione tutto sarebbe più chiaro. Certo, se una nuova proprietà dovesse fare capolino, non sarebbe impensabile che il mirino si sposti verso un altro tecnico. Anche se il possibile ingresso in quota – seppur di maggioranza – potrebbe suggerire di non mettere in discussione il comparto tecnico. Tutto lecito, ma sono i tempi a dover preoccupare. Luglio è alle porte e il primo impegno ufficiale resta fissato per l’11 agosto. Una data lontana solo per chi non mastica di calcio.